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Némirovsky Irène
“Se ne stava immobile per ore, con le mani incrociate sul grembo, a fissare il vuoto, attonita. Era curva, quasi piegata in due, la pelle del viso bianca, esangue, con vene bluastre rigonfie all’angolo degli occhi. Spesso, quando la chiamavano, non rispondeva, limitandosi a serrare ancora di più la piccola bocca incavata. Eppure non era sorda. Ogni volta che uno di loro si lasciava sfuggire, sia pure a voce bassa, quasi un sospiro, un riferimento al loro Paese, lei trasaliva…..” (pp.80-81)
Esistono figure di valenza emblematica, persone che resistono al...CONTINUA...
David Golder è un uomo d’affari ebreo d’origini russe, residente in Francia, ricchissimo e potente, spietato e senza scrupoli tanto da causare il suicidio del suo socio Marcus, col quale il sodalizio durava da ventisei anni.
Il suo stesso cognome sembra essere un omen: Golder- gold- oro.
Durante la sua vita ha pensato solo al denaro e agli affari “divinità terribile” e ha dovuto ricominciare più volte.
David Golder ha...CONTINUA...
Feroce e non premeditata è la vendetta che la quattordicenne Antoinette prepara per la madre Rosine, con la quale il rapporto è di alta conflittualità se non di odio vero e proprio.
“Era una ragazzina di quattordici anni, lunga e magra con il volto pallido di quell’età, tanto smunto da apparire agli occhi degli adulti come una macchia rotonda e chiara, priva di lineamenti, le palpebre socchiuse, cerchiate, la boccuccia serrata…Quattordici anni, i seni che premono sotto l’abito stretto da scolara, che feriscono e impacciano il corpo debole, infantile…i piedi grandi e quelle...CONTINUA...
Irene Némirovksy scrisse “Il ballo” nel 1928, esattamente un anno prima del catastrofico crollo di Wall Street e solo qualche tempo prima che l’Europa conoscesse gli orrori del nazismo di cui la stessa scrittrice, ebrea convertita al cattolicesimo, fu vittima.
“Il ballo” è un romanzo breve, intelligente e crudele. E’ scritto in maniera elegante ed accurata. Il mondo raccontato dall’autrice è del tutto simile a quello di cui lei stessa faceva parte. Un universo di persone divenute ricche grazie a rischiose speculazioni finanziarie, ambienti prestigiosi in cui abbondano divisioni sociali, convenzioni...CONTINUA...
Il racconto lungo "Lo sconosciuto" è in realtà un estratto da "Suite Francese", l'ultimo romanzo della Némirovsky, rimasto incompiuto e avente come tema principale l'invasione e occupazione tedesca della Francia nel maggio 1940 con il conseguente esodo della popolazione. Sono fatti che la scrittrice ha vissuto in prima persona, in modo tragico e con un epilogo ancora peggiore...CONTINUA...
Romanzo concepito come una grande sinfonia musicale in cinque parti, delle quali soltanto due videro la luce a causa della tragica deportazione dell’Autrice, “Suite Francese” vuole ritrarre la Francia e i francesi al tempo della guerra, vuole narrare soprattutto le storie della gente, le reazioni e il modo in cui le situazioni d’emergenza svelano la vera natura degli individui.
“Mio Dio, cosa mi combina questo paese? Dal momento che mi respinge, osserviamolo freddamente, guardiamolo mentre perde l’onore e la vita” (Appunti di I.Némirovsky sullo stato della Francia...CONTINUA...
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