Categoria: Letteratura

Barbacetto Gianni, Maroni Marco

Excelsior. Il gran ballo dell’Expo

Dopo i fatti del primo maggio 2015 - la devastazione di Milano ad opera del black bloc – parte della stampa e dei media ci hanno informato che le critiche all’Expo vogliono dire foraggiare il teppismo. Insomma un po’ quello che succedeva e succede per la Tav Torino – Lione. Sei contrario all’opera? Allora vuol dire che sei un cavernicolo e di fatto sostieni il terrorismo dei No-Tav. Ugualmente – dicono sempre questi organi di stampa e chi ci crede o fa finta di crederci - se hai criticato e critichi la kermesse milanese, non importa per quale motivo, ti devi assumere la responsabilità morale di...CONTINUA...

Barbacetto Gianni

Il Celeste. Ascesa e declino di Roberto Formigoni

E’ di qualche anno fa l’autobiografia di Mino Martinazzoli,“Uno strano democristiano”. Leggendo “Il Celeste” mi è tornato in mente questo titolo e ho capito che in fondo per il buon Martinazzoli ci stava tutto: un politico che si era preso l’onere di archiviare un partito da tempo in decomposizione e che, negli anni del primo berlusconismo rampante, aveva scelto di essere un perdente pur di non intrupparsi con certe compagnie. Considerando il personale politico che  ormai rappresentava la Democrazia Cristiana proprio un democristiano “strano”. Parimenti il titolo del libro di Barbacetto dedicato...CONTINUA...

Baldanzi Simona

Mugello sottosopra

Tra le ultime pagine del libro di Simona Baldanzi possiamo leggere: “I No Tav non vogliono percorrere la stessa storia del Mugello, non vogliono sopportare l’umiliazione, dopo la devastazione, dell’impunità”. Non so se l’umiliazione possa diventare il sentimento più presente tra coloro che, vuoi perché testimoni, vuoi perché informati delle truffe perpetrate dai sedicenti riformisti favorevoli alle “grandi opere”, si trovano circondati dall’indifferenza e dall’incomprensione dei concittadini e dei media; c’è da pensare semmai che il costante scempio di verità e di soldi pubblici possa condurre...CONTINUA...

Baldanzi Simona

Il Mugello è una trapunta di terra

“Da Barbiana a Monte Sole a piedi. Percorsi di pace tra Toscana e Emilia Romagna” è un libro di Marinella Frascari e Sergio Gardini edito qualche anno fa per i tipi di Tamari montagna edizioni, autentica guida per un trekking sulle orme di luoghi simbolo del nostro paese e della Resistenza. Non a caso un percorso che qualcuno ha denominato il “Sentiero della Costituzione Italiana” e che Simona Baldanzi, indossati i panni fino ad allora inconsueti dell’escursionista, ha portato a termine in sei giorni proprio in compagnia di Marinella e Sergio. Prendendo spunto da questi luoghi familiari, ovvero...CONTINUA...

Barbacetto Gianni, Gomez Peter, Travaglio Marco

Mani pulite. La vera storia, 20 anni dopo

“Vent’anni fa si spariva dalla vita politica per un avviso di garanzia. Oggi nemmeno una condanna in Cassazione viene considerata quanto basta (e avanza) per levarsi di torno […] Con il lupo che fa la vittima, e l’agnello già mangiato e digerito da un paese smemorato, ipnotizzato, incapace di ritrovare il bandolo della propria dignità”. Così Michele Serra il 28 agosto 2013 su "Repubblica". Tutto giusto, salvo quella frase iniziale. Pochi tra coloro che vent’anni fa hanno ricevuto un avviso di garanzia, nel pieno delle inchieste sulla corruzione e sui finanziamenti illegali ai partiti, e magari...CONTINUA...

Baffoni Ella

Il libro nero di Alemanno

«Preside’, magni! », «A Polveri’, magna n’altro poco!», «A Renà, facce vede’ come magna ‘na romana!»(pag. 98). Correva l’anno 2010. La citazione dell’articolo di Aldo Cazzullo dedicato alla cena pacificatrice tra Bossi, Alemanno, Polverini, nel “Libro nero” non ci sta affatto male: una rappresentazione grottesca di un magna magna che da quei gazebo sotto Montecitorio pare proprio si sia estesa da tempo ad altri campi non propriamente gastronomici. Il libro di Ella Baffoni, impietoso pamphlet–instant book, ci racconta appunto di una città crogiolo di speculazioni, nepotismi, cazzate inenarrabili...CONTINUA...

Badaloni Piero

In nome di Dio e della patria. I bambini rubati dal regime franchista

Saranno gli storici a dirci con più precisione quanto la dittatura dei generali argentini sia stata debitrice del franchismo e quali e quante somiglianze vi siano state tra questi due regimi autoritari. Per il momento, almeno su di un argomento dai risvolti agghiaccianti, possiamo affidarci a Piero Badaloni che, come corrispondente Rai da Madrid, ha avuto l’opportunità di indagare sul traffico di neonati rubati ai legittimi genitori. Sapevamo già cos’era accaduto nell’Argentina dei generali: ci furono molte donne che partorirono mentre erano detenute per motivi politici; molte di loro furono uccise...CONTINUA...

Barella Guido

La tortura del silenzio

Paolo Rumiz lo ha definito il Simon Wiesenthal dei crimini del comunismo rumeno ma, leggendo “La tortura del silenzio”, Marius Oprea ci potrà ricordare semmai Mizushima dell’Arpa Birmana, votato a dare degna sepoltura ai commilitoni morti durante la guerra. La storia di Oprea ci viene raccontata da Guido Barella, giornalista del Piccolo, che anni fa conobbe questo strano tipo di archeologo, pressoché sconosciuto in Italia, e da allora, grazie a frequenti viaggi in Romania, ha potuto testimoniare la sua attività: già dissidente al crepuscolo della dittatura di Ceaucescu, ha fondato successivamente...CONTINUA...

Bertante Alessandro

Gli ultimi ragazzi del secolo

Durante la lettura di Gli ultimi ragazzi del secolo ho provato interesse, rabbia, divertimento, curiosità, fastidio, disillusione, partecipazione, mi sono trovato a volte in accordo e altre in disaccordo, e non sono poi molti i libri capaci di farmi qualcosa del genere, al di là del piacere o meno che possa aver avuto leggendo. È un romanzo, autobiografico, che invita al confronto, se non proprio al conflitto, fin dalla copertina, con l'immagine...CONTINUA...

Stojanović Saša

Var

"Credete forse che io non sappia che razza di deficienti conduce in rovina questo paese? Aspettavo solo voi che me lo sareste venuto a dire con l'uranio e con volantini colorati. Grazie mille per l'aiuto, la spiegazione è stata esaustiva e chiara" (pp.197). Chi parla è Čarli, l'alter ego di Saša Stojanović, secondo quanto riferito da una delle innumerevoli voci narranti - pare siano circa una trentina - presenti in "Var". Parole che da un lato evidenziano quei toni sarcastici che ricorrono frequentemente per tutto il romanzo; e dall'altro lato un atteggiamento di radicale estraneità alle ragioni...CONTINUA...