Categoria: Letteratura

Tinti Bruno

La rivoluzione delle tasse

Bruno Tinti l’avevamo già conosciuto con “Toghe rotte” e “La questione immorale”, sempre editi da Chiarelettere, e da un po’ di tempo lo aspettavamo alle prese con la materia alla quale aveva dedicato gran parte della sua carriera di magistrato: le tasse. Il lettore non deve però temere: se è vero che il diritto tributario italiano, come del resto tutto il diritto, volutamente scritto con i piedi, è qualcosa che può apparire roba per iniziati, Tinti è sicuramente riuscito nell’impresa di farsi capire, al di là di avere o meno studiato codici e giurisprudenza. Per dirla in breve: un esempio riuscito...CONTINUA...

Devannes Vincent

L’uomo che viaggiava con la peste

Chi è veramente Albert Dallien? Perché sta fuggendo dalla Francia? Per quale motivo va proprio in Argentina? Cosa è successo durante la guerra? Argentina, tra gli anni '50 e il 1978. È sufficiente un'occhiata su wiki per capire come la situazione nel paese latinoamericano fosse a dir poco complessa nel periodo in cui si svolgono i fatti descritti nel romanzo. A questo aggiungiamo la famigerata operazione O.D.E.SS.A., diamo una spruzzata di Che Guevara, mescoliamo col nascente traffico di cocaina ed ecco che abbiamo un'idea del contesto...CONTINUA...

Corrias Pino, Travaglio Marco, Pezzini Renato

L’Illusionista

Potrei scrivervi di federalismo, di devolution, dei celti, del popolo padano, ma leggendo “L’Illusionista”, ovvero la storia vera di Umberto Bossi – non so perché e spero il Principe De Curtis mi perdonerà-  il pensiero è andato  in direzione del tutto diversa: “Totò truffa ’62” quando Antonio Peluffo, in compagnia del fido Camillo, vende la Fontana di Trevi ad uno sprovveduto italoamericano. Soltanto che nel film Peluffo, peraltro napoletano e non di origine celtica, alla fine restituisce il maltolto ai truffati, mentre nella nostra realtà italo-padana niente di tutto questo: i quattrini sono...CONTINUA...

Sorcinelli Paolo

Avventure del corpo. Culture e pratiche dell’intimità quotidiana

Wikipedia ci informa un po’ sbrigativamente che la storia sociale è “lo studio di come le società si adattano e cambiano nel corso di periodi di tempo”. Definizione che abbraccia innumerevoli aspetti del vivere quotidiano ma che almeno, contrariamente a quanto accade nelle aule scolastiche, stabilisce che studiare la Storia non vuol dire soltanto ricordarsi di grandi battaglie e di avvenimenti planetari. In questo senso risulta quanto mai azzeccata la citazione dal grande medievista Jacques Le Goff, autore proprio di un libro in tema, secondo il quale il corpo è “una delle grandi lacune della storia...CONTINUA...

Teller Janne

Niente

"Intet" è stato pubblicato per la prima volta nel 2000. La sua autrice, Janne Teller, al tempo aveva all'attivo solo un altro romanzo, "Odins ø". "Intet" è divenuto quasi immediatamente un caso letterario suscitando polemiche e contrasti. In numerose scuole norvegesi o tedesche è stata proibita la sua lettura. Tante librerie europee si sono rifiutate di collocarlo sui loro scaffali. Eppure "Intet" ha ottenuto ovunque un grande successo. In Italia è stato pubblicato la prima volta nel 2004 da Fanucci Editore con il titolo "L'innocenza di Sofie". Feltrinelli, a dodici anni di distanza dalla prima...CONTINUA...

Muti Riccardo

Verdi, l’italiano

Ancora pochi giorni e avremo un 2013 dedicato al bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. Quindi concerti, rassegne e posso immaginare anche un incremento di libri dedicati al vate di Busseto; magari non sempre di alto livello, come spesso succede in queste occasioni. La Rizzoli, col libro firmato da Riccardo Muti, ha evidentemente pensato di anticipare di qualche mese l’anno verdiano e per fortuna il risultato non è stato malvagio. Intendiamoci: “Verdi, l’italiano” è opera chiaramente divulgativa, che poco ha a che fare con un testo propriamente musicologico e che forse non aggiunge molto...CONTINUA...

Fiorucci Alvaro

48 – small

Qualcuno di voi ricorda il cosiddetto “mostro di Firenze? Credo proprio di si, ed anche che non di “mostro” si trattava ma semmai di “mostri”. Ovviamente salvo credere ad una delle tante versioni alternative alla verità giudiziaria che, a distanza da tanti anni dagli omicidi, ancora fanno di Pacciani e compagni di merende i capri espiatori di non si sa quali complotti. Ma l’inchiesta sugli omicidi seriali, almeno secondo gli inquirenti, non doveva terminare con la cattura degli esecutori, rozzi, lontanissimi dal physique du rôle del serial killer, e quindi improbabili agli occhi di parte dell’opinione...CONTINUA...

von Mises Ludwig

In nome dello Stato

“In nome dello Stato” rappresenta una delle opere più significative di Ludwig von Mises, considerato “uno dei grandi liberali del Novecento”, maestro di Friedrich A. von Hayek. Redatto in quel di Ginevra, poco prima e poco dopo lo scatenarsi della Seconda guerra Mondiale, da un von Mises in fuga dalla barbarie nazista, è un libro che sintetizza efficacemente il pensiero storico ed economico (i due aspetti sono praticamente congiunti) dello studioso austriaco. Von Mises era un teorico, un accademico, accusato da più parti di sostenere le sue tesi con un piglio fin troppo radicale ed alieno ad ogni...CONTINUA...

Khair Tabish

A proposito dei thug

“Signore, dice, devo confessarvi che non sono, che non sono mai stato……”. Così Amir Ali, uno dei protagonisti dell’ultima opera di Tabish Khair, il presunto thug del titolo, che poi non va oltre la sua confessione ma forse svela al lettore una volta per tutte il grande inganno del quale è primo responsabile. Forse. Scrivo “forse” perché Khair, autore indiano emergente, almeno da come l’ho potuto interpretare, ha costruito il suo romanzo come un gioco di specchi e, pur evitando una trama complessa o con un epilogo realmente a sorpresa, ha voluto disseminare le pagine del suo libro di sensazioni...CONTINUA...