Categoria: Letteratura

Malvaldi Marco

Odore di chiuso

Venerdì 16 giugno 1895. Pellegrino Artusi arriva presso il castello di Roccapendente, un piccolo borgo che si trova nella Maremma toscana. Il baffuto e corpulento mercante di stoffe ha da poco pubblicato il primo manuale culinario italiano, "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", ed è stato invitato a Roccapendente dal barone Romualdo Bonaiuti che, assieme ad alcuni membri della sua famiglia, dimora nel castello. I nobili congiunti, come tradizione vuole, godono dei privilegi legati al...CONTINUA...

Loewenthal Elena

Lo strappo nell’anima

Un giorno potrebbe capitarvi di andare nel Ghetto di Roma. Una volta giunti, camminerete verso il Portico di Ottavia, un luogo che personalmente amo molto. A pochi passi dal Portico di Ottavia, sulla facciata della Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte, troverete affissa su un muro una targa in marmo bianco che riporta una data: 16 ottobre 1943. Quel giorno, a partire dalle cinque e mezzo del mattino, iniziava...CONTINUA...

Amado Jorge

Santa Barbara dei fulmini

Nella cultura e nella tradizione cristiana ed ortodossa Santa Barbara è una martire che viene solitamente invocata contro il fuoco, i fulmini e la morte improvvisa e violenta. La statua di Santa Barbara di cui parla Jorge Amado è quella che proviene da Santo Amaro da Purificação, nella regione del Recôncavo, in Brasile, statua "famosa per la bellezza secolare e perché miracolosa". Un'opera d'arte trasportata dal veliero Viajante sem Porto fino a Bahia per essere inclusa tra i capolavori di un'importante Esposizione d'Arte Religiosa. Accompagnata da una suora e da un sacerdote, Santa Barbara...CONTINUA...

Otsuka Julie

Venivamo tutte per mare

"Sulla nave eravamo quasi tutte vergini. Avevamo i capelli lunghi e neri e i piedi piatti e larghi, e non eravamo molto alte. Alcune di noi erano cresciute solo a pappa di riso e avevano le gambe un po' storte, e alcune di noi avevano appena quattordici anni ed erano ancora bambine. Alcune di noi venivano dalla città e portavano abiti cittadini all'ultima moda, ma molte di più venivano dalla campagna, e sulla nave portavano gli stessi vecchi kimono che avevano portato per anni - indumenti sbiaditi smessi dalle nostre sorelle, rammendati e tinti più volte. Alcune di noi venivano dalle montagne...CONTINUA...

Fràsher Alberto

L’amara favola albanese

La lettura del libro di Alberto Fràsher, “L’amara favola albanese”, non lascia molti dubbi: è un’opera credibile, che racconta una realtà spaventosa e poco conosciuta. Rimane inevaso soltanto un interrogativo, quello che mi fa preferire di chiamarla “opera” e non in altro modo. In quarta di copertina leggiamo: “il libro, pur non essendo autobiografico, descrive eventi reali e trasformazioni degradanti di una società inizialmente serena e tranquilla”. Nel sito della Rubbettino invece: “Il libro, autobiografico, descrive la metamorfosi di una nazione che nell'arco di quarant'anni si è vista perdere...CONTINUA...

von Hayek Friedrich August

Liberalismo

Prima di affrontare qualsiasi discorso su von Hayek è opportuno ricordare, grazie all’ottimo Lorenzo Infantino, una definizione di liberalismo: “Istituzionalizzazione della libertà individuale di scelta, conseguita tramite la limitazione e il controllo del potere pubblico”. Praticamente è il “governo della legge”, che si sostituisce al “governo degli uomini”.  Il passo successivo, per capirci di più ed andare oltre un concetto per forza di cose fin troppo vago, potrà essere “Liberalism”. Il libro fu scritto da von Hayek nel 1973 su richiesta dell’Istituto Treccani, e rappresenta una sintesi di...CONTINUA...

Anglada Maria Àngels

Il violino di Auschwitz

Leggendo "Il violino di Auschwitz" mi sono tornate alla mente alcune scene del film "Il servo ungherese" di Giorgio Molteni e Massimo Piesco. Mi riferisco alle sequenze che mostrano un gruppo di deportati costretti a suonare per il diletto dell'ufficiale SS che controlla il campo di sterminio in cui sono rinchiusi. Uomini ridotti allo stremo eppure indotti a riprendere in mano strumenti musicali abbandonati da tempo e a suonarli perché il loro aguzzino vuole divertirsi...CONTINUA...

Torossi Tevini Marina

L’Occidente e parole

“Parole parole parole. Sempre queste fottute parole, parole di cortesia, parole di convenienza, parole opportune o opportunistiche, parole che si inchinano o che impongono. Parole che cercano di trasmettere la polpa di noi e dicono solo la buccia. E io sempre a dirle, queste parole dannate. A scuola ai ragazzi a mia madre a tutti”. CONTINUA...

Jones Babsi

Sappiano le mie parole di sangue

Leggendo “Sappiano le mie parole di sangue”, per un attimo ho pensato di amarlo. Forse perché me ne ero innamorata già prima di leggerlo - e come si fa a non innamorarsi di un romanzo sulle guerre balcaniche degli anni Novanta anche senza leggerlo, anche solo per la coraggiosa eccentricità del tema. La geopolitica che irrompe nella narrativa italiana degli anni zero: era ora. Finalmente un grandangolo. Una panoramica. Uno sguardo capace di spingersi oltre Schengen e di intrufolarsi nell’Europa balcanica, l’Indesiderata, l’Europa dei conflitti interetnici che abbiamo alle costole. L’ho...CONTINUA...

Setz Clemens J

Figli e pianeti

Complesso e scorrevole. Pensando e ripensando a delle parole adatte a raccontare “Figli e pianeti” di Clemens J. Setz non sono andato molto oltre questi due aggettivi. Possibile che come recensore non mi senta molto in forma, oppure che questa mancanza di fantasia riveli la mia scarsa frequentazione della letteratura contemporanea. Comunque sia, limiti o non limiti del sottoscritto, la lettura dell’opera prima del giovane scrittore austriaco mi ha confermato che “complesso “ e “scorrevole” non rappresentano necessariamente parole antitetiche. E nel caso non lo siano è probabile vogliano significare...CONTINUA...