Categoria: Letteratura

Couto Mia

Terra sonnambula

La guerra può avere una sua poetica? Evidentemente sì: Mia Couto fa poesia anche quando racconta paure, orrori, devastazioni, morte e violenza. "Terra sonnambula", il suo primo romanzo, è apparso nel 1992, l'anno in cui la lunga guerra civile in Mozambico ha avuto fine, ed è l’ennesima prova di talento letterario da parte dello scrittore in lingua portoghese. "In quel luogo, la guerra aveva ucciso la strada. Lungo i sentieri, solo le iene si trascinavano, annusando ceneri e polvere. Il paesaggio si era imbastardito di sgomenti mai visti, con colori che impastavano la bocca. Erano colori sporchi...CONTINUA...

Casadio Nevio

Sergio ti mando il fax! Un reporter romagnolo per Il Mattino di Napoli

Qualcuno di voi ricorderà “Nel silenzio un canto”, dove le tante storie presenti, bagaglio professionale del giornalista Nevio Casadio, a buon titolo erano state definite “romanzo tenero e violento di vita reale”. Veramente un bel libro, scritto con stile appassionato e lirico, caratterizzato da una letterarietà piuttosto inusitata presso la categoria dei giornalisti. Stile che non si è rivelato soltanto in occasione del citato “Nel silenzio un canto”, ma altresì durante la sua normale attività di cronista. Ne è esempio “Sergio ti mando il fax”, libro edito nel 1997, raccolta di articoli pubblicati...CONTINUA...

Travaglio Marco

Colti sul Fatto

Se non ricordo male in una delle sue ultime interviste Giorgio Bocca, ispido da par suo, ha avuto parole tutt’altro che benevole  nei confronti di Marco Travaglio: troppi editoriali non sarebbero stati indice di serietà. Non entro nel merito della maggiore o minore serietà di un giornalista prolifico e onnipresente sulle pagine di un quotidiano, non fosse altro che mi sfugge la logica della diatriba. Più interessante semmai è cogliere, anche grazie a libri come “Colti sul fatto”, il ruolo del tutto peculiare di Travaglio nel panorama giornalistico italiano. Fondatore, insieme a Padellaro, del “Fatto...CONTINUA...

Ovejero José

Un anno nero per Miki

Miki incarna alla perfezione l’uomo senza qualità. Un essere dagli atteggiamenti superficiali e privo di una personalità autentica e degna di nota. E’ indifferente, insofferente e, il più delle volte, ipocrita ed impassibile. Eppure quell’anno, il 2001 per essere esatti, per lui è stato un anno nero, un “mal año”. Un anno in cui, nell’arco di poche settimane, la sua vita viene toccata da due eventi tragici: la morte del figlio Boris e la morte della moglie Verena. “Boris si schiantò alle due e mezzo di notte contro la parete di fondo di un negozio di tessuti, dopo aver attraversato la vetrina...CONTINUA...

De Luca Erri

Le sante dello scandalo

Le Sacre Scritture parlano al maschile. Non è un difetto né un limite, è solo nelle regole dei tempi. I ruoli di uomo e donna sono distinti e separati anche se indissolubilmente fusi qui e altrove: i testi si rivolgono al “maschio” riescono a farlo servendosi di lettere “femmine”. “Le lettere ebraiche sono femminili. Il corpo scritto della Torà, affidato all'albero di trasmissione maschile, è composto di cellule femminili, perciò è vivo e mette fuori getti nuovi a ogni lettura, in ogni generazione. Perfino la scrittura sacra, l'ambito più strettamente maschile, è costituito di vita femminile grazie...CONTINUA...

Paasilinna Arto

I veleni della dolce Linnea

Nella sua postfazione Goffredo Fofi spiega che Arto Paasilinna può essere considerato una sorta di Stefano Benni finlandese. Un parallelismo che mi è sembrato piuttosto calzante. Nel mio piccolo ho pensato la stessa cosa leggendo “I veleni della dolce Linnea”: il mio primo Paasilinna. Una lettura disimpegnata e leggera, un romanzo che non richiede molta concentrazione né prevede sforzi di alcun genere. Esattamente quello che ci vuole quando si ha voglia o bisogno di letture lievi e brillanti. Perché il pregio di Arto Paasilinna è quello di concedere un piccolo svago letterario, una distrazione...CONTINUA...

Seierstad Åsne

Il libraio di Kabul

Il libraio citato nel titolo del libro della Seierstad esiste davvero. Si chiama Sultan Khan ed è un afgano che ha accettato di ospitare nella sua casa la corrispondente e scrittrice norvegese per un periodo di sei settimane. Åsne giunge a Kabul nel novembre del 2001 dopo un periodo trascorso con i comandanti dell'Alleanza del Nord. In una libreria della città conosce Sultan Khan, il proprietario: "Dopo settimane in mezzo alla polvere da sparo e macerie, settimane di conversazioni su tattiche di guerra e avanzate militari, fu per me un grande sollievo sfogliare un libro e parlare di letteratura...CONTINUA...

Katz Janina

Desiderio su ordinazione

La mia scrittrice preferita (non è un mistero) è Agota Kristof. Perché parlo di Agota per recensire un libro di Janina Katz? Perché le due scrittrici hanno un elemento letterario comune fondamentale: entrambe hanno scelto di scrivere in una lingua diversa da quella madre. Quando ho letto che la Katz, originaria di Cracovia, dal 1990 scrive le sue opere solo in danese, la lingua del Paese in cui ha scelto di vivere dal 1969, non ho potuto non pensare alla Kristof che ha scritto i suoi libri in francese pur essendo nata in Ungheria, Paese dal quale è fuggita nel 1956. È evidente che quando si...CONTINUA...

Couto Mia

Perle

"Perle" è stato un gradito omaggio. Ricevuto, come alcune piacevoli sorprese, direttamente via e-mail, sotto forma di allegato e-pub, dalla Quarup, una casa editrice pescarese che, nonostante sia abruzzese come la sottoscritta, la sottoscritta non conosceva affatto. Tornare a leggere Mia Couto, come avevo sospettato fin dal mio primo Couto (Veleni di Dio, medicine del diavolo, Voland, 2011), è stato esaltante e sorprendente. In sostanza: non mi aspettavo nulla di meno. E non posso che continuare a ribadire che questo scrittore è una delle scoperte più stuzzicanti...CONTINUA...

Martello Luca

Harpo coniglio e il mistero di Facebook

Su Facebook si è scritto e si scriverà molto, ma è possibile parlare di questo fenomeno in maniera giocosa e divertente, senza demonizzarlo? La risposta – affermativa – viene da questo romanzo-saggio di Luca Martello, giovane sardo di talento e dallo spiccato senso dell’umorismo. Martello riesce a inventare una scherzosa e grottesca avventura che ha per protagonisti un coniglio e nientemeno che Zygmunt...CONTINUA...