Categoria: Letteratura

Parise Goffredo

Atti Impuri (“Amore e fervore”)

“Perché la critica si sia tanto accanita contro questo romanzetto (fine di una ideale trilogia iniziata con Il prete bello, proseguita con Il fidanzamento) non so proprio. […] Non è certamente un capolavoro, questo lo so anch’io, ma visto nella trilogia ha un senso. […] Visto per la prima volta a distanza di quattordici anni dalle bozze di allora, è un ritratto, tra grottesco, lugubre e comico, della bigotteria italiana. Pare a me.[…] Molta poesia non c’é. Ma c’è irrisione,beffa, e anche analisi di una putrefazione educativo-sociale del sottomondo...CONTINUA...

Parise Goffredo

Il Fidanzamento

“Il fidanzamento” è un romanzo stucchevolmente borghese, ambientato in una provincia dalla vita monotona, caratterizzata da un “languore senile” che, come la nebbia, sembra pervadere i personaggi e i loro pensieri. Luigi Mannozzi è fidanzato da sei anni con Mirella Guglielmi, ma non si decide a sposarla nonostante le pressioni della suocera Mussia. Lui vive ancora col fratello...CONTINUA...

Parise Goffredo

Il prete bello

Nel 1953 quando scrive “Il prete bello”, Parise è un letterato che si trova a Milano per lavorare presso la casa editrice Garzanti. Sebbene sia contento della sua nuova attività, vive “ore di vuoto, di tristezza, di solitudine” nella grande città, specie la sera. CONTINUA...

Geda Fabio

Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari

Ho deciso di comprare e leggere “Nel mare ci sono i coccodrilli” perché ho ascoltato l’intervista di Fabio Fazio a Enaiatollah Akbari. Un modo come un altro, a mio avviso, di incontrare un libro. Ho seguito con attenzione e curiosità il racconto di quel ragazzo dai capelli mozzati e dal sorriso diverso. Mi ha attratto il suo modo di parlare italiano, il suo racconto che mescolava atrocità e ironia, sciagura e voglia di vivere insieme ad immagini agghiaccianti trasposte con lo sguardo di chi, seppur poco più che ventenne, ha già visto e raccolto decine di mondi. Fabio Geda ha dato voce e inchiostro...CONTINUA...

Martinelli Mario

Fuori dal Kerle

Marzo 1944. È la fine di un inverno particolarmente rigido e due giovani, Vittorio e Antonio, stanno scendendo attraverso un canalone del monte Kerle, in Vallarsa. Vittorio, il più giovane, scivola e Antonio lo trae in salvo per miracolo, infine insieme si riuniscono a un terzo amico, Luigi, in un baito nel quale stanno rintanati da quattro mesi. Sono alpini, soldati sbandati che, dopo l’8 settembre non hanno voluto unirsi alla Repubblica di Salò e si sono rifugiati tra le loro montagne in attesa di tempi migliori. Quella stessa notte il loro compagno...CONTINUA...

Bassani Giorgio

Gli occhiali d’oro

Eleganza. Ogni singola frase di questo breve romanzo trasmette eleganza. E misura, attenzione, garbo, intelligenza. “Gli occhiali d’oro” rappresenta anche una piccola rivoluzione. Conservando una forma letteraria e narrativa impeccabile, se non addirittura classicheggiante, descrive quanto di più anticonvenzionale ed inconsueto fosse lecito scrivere in quel lontano 1958, anno in cui apparve il romanzo di Bassani. L’accostamento tra due diversità che, proprio per la loro essenza, generano similitudine, è una scelta quanto meno singolare. Le due “anomalie” sono, in fondo, come tante altre...CONTINUA...

Martinelli Mario

Punto di svolta (Wendepunkt)

Giovannino Zender, il protagonista di questo romanzo, si trova a un punto di svolta, uno di quegli snodi fondamentali che impongono delle scelte nella vita. Siamo in pieno fascismo, negli anni Trenta, è già partita la guerra d’Africa e Giovannino, un jobrero che tanti anni prima era emigrato con la famiglia, ritorna in Vallarsa con il suo carico di esperienza e i suoi traumi di guerra. Giovannino non vuole avere un passato, non vuole ricordare, perché la sua memoria è infestata dagli incubi e dai fantasmi dei suoi compagni morti sotto le bombe. Guarda al presente, pensa ad andare avanti, ma l’arrivo...CONTINUA...

Wiesel Elie

Il giorno

“Il giorno” è un romanzo piuttosto breve ma dal peso specifico notevole. Ancora una volta Wiesel torna a parlare del dramma della colpa dei sopravvissuti. Una colpa ancora più lacerante e distruttiva se si è sopravvissuti ad un campo di sterminio nazista. Il protagonista della storia, di cui non si conosce il nome, è l’io narrante e, indubbiamente, l’alter ego dello scrittore. Una persona apparentemente normale che si porta dentro ed addosso il fardello della propria esistenza in vita. New York, una calda serata estiva, il protagonista attraversa la strada per raggiungere il cinema insieme alla...CONTINUA...

Arendt Hannah

La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme

Non è una lettura facile, “La banalità del male”. Pretende concentrazione, lucidità, accortezza. La Arendt è minuziosa e solerte, elenca nomi, ricorda dettagli, spiega retroscena, introduce date e fatti innestandoli con maestria in quello che vuole essere un resoconto (anche se è molto di più) del processo a cui, nel 1961, fu sottoposto Otto Adolf Eichmann. Il libro è stato pubblicato nel 1963 assemblando i reportage che Hannah Arendt aveva redatto, seguendo il processo, come inviata del New Yorker a Gerusalemme. Perché Eichmann fu processato proprio a Gerusalemme dopo che i servizi segreti...CONTINUA...