Categoria:
Letteratura
Nasce un amore nel deserto della Libia tra un tenente medico e una crocerossina di nobile famiglia. É una storia casta e pulita, col sapore del tempo antico, fatta di sguardi, piccole intimità, baci quasi rubati, perché nessuno deve sapere, proibito dai regolamenti che le crocerossine familiarizzino così con i militari.
Sono gli anni della seconda guerra mondiale, in Italia domina il fascismo con la sua retorica e i suoi miti, nell’ospedale da campo 129, nel Gebel, è arrivato il tenente medico...CONTINUA...
Mea culpa. Sono nata e vivo a pochi chilometri da dove è nato Renzo Paris, ma non lo ho mai letto prima d’ora. “Ultimi dispacci della notte”, un libro di dieci anni fa, è giunto adesso tra le mie mani. Una storia che porta a Celano, un paese della Marsica che conosco soprattutto per via del Castello Piccolomini, Museo Nazionale d’Arte Sacra, che visito di frequente. Si affaccia sull’ormai...CONTINUA...
“La brace dei Biassoli” è un omaggio commovente e lirico alla madre e alla sua stirpe, alle proprie radici, ai propri antenati.
Il nucleo d’origine di tutto il racconto – d’impostazione autobiografica – è formato, oltre che dalle liriche di Tobino, dalla terza parte che, col titolo “I Biassoli” fu pubblicato in Botteghe oscure nel 1952.
“La brace dei Biassoli” è una narrazione evocativa, quasi una...CONTINUA...
Premessa: prediligo la sintesi. Ritengo che sia una peculiarità indispensabile, in letteratura soprattutto. Forse è un mio limite, ma preferisco si dica molto con poche parole. “Domani nella battaglia pensa a me” è stata una delle letture più pesanti e noiose che abbia mai fatto. Un libro che si adora o si detesta, a quanto pare. Io appartengo alla seconda categoria.
Una donna muore tra le braccia di un uomo che non è suo marito. Lo sappiamo da subito. Bastano le primissime righe a descrivere il fatto. Eppure Marías occupa decine di pagine per descrivere l’evento. Un morboso circolare a vuoto...CONTINUA...
Assunta è una donna ormai anziana, brutta, dal “volto angoloso” e con un occhio storto. Figlia di contadini, ha sempre lavorato dall’alba al tramonto come un animale da soma.
All’età giusta si è sposata...CONTINUA...
“Fu un amore, amici,
che doveva finire;
credemmo che gli uomini fossero santi,
i cattivi uccisi da noi,
credemmo diventasse tutta...CONTINUA...
Cina, 1971. Solo pochi anni prima il Presidente Mao aveva dato inizio alla Grande Rivoluzione Culturale. I due protagonisti del libro, la voce narrante e il suo amico Luo, sono figli di borghesi nemici del popolo, in realtà solo dei medici che il regime considera però soggetti pericolosi e reazionari. Per questo i loro figli, poco più che adolescenti, sono costretti a recarsi presso un campo di rieducazione: le università furono chiuse e i “giovani intellettuali”...CONTINUA...
Quattordici racconti e tanti piccoli mondi. Quotidiani e irripetibili, come irripetibile è ogni esistenza. Roveredo è stata una sorpresa annunciata: suggerimento di un amico che se ne innamorato e ha voluto condividere con me questa scoperta per caso. Letto e bruciato in qualche ora. Magris ne fa una premessa accattivante, e a ragione. Non è letteratura in senso stretto quella di Roveredo. Evidentemente non scrive per arte, forse per mestiere e per darsi voce. Eccellente “Mandami a dire”, il racconto che dà il titolo al libro. Quello, a mio avviso, più toccante ed assoluto. Una storia d’amore fiorita...CONTINUA...
Dopo la lettura di Monteverde mi sono sorte alcune domande, che ho puntualmente rivolto all’Autore e che adesso condivido con voi.
MM: Riguardo la struttura di Monteverde, io ho definito gli Interludi una sorta di “basso continuo”, non una vera cornice, ma certamente un buon accompagnamento per i racconti. Con questa struttura volevi in qualche modo riaccostarti alla tradizione letteraria italiana della novella?
GF: Decisamente. Ideando l’opera - la struttura dell’opera - avevo in mente di restituire...CONTINUA...
“Per tutti questi anni ho sempre pensato a cosa succede quando un ragazzo diventa un uomo. Nella mia testa immaginavo una cosa che si modifica lentamente, giorno dopo giorno. Invece non è così: si può cambiare in un momento, basta un attimo. O sei colpi di pistola.” (p.71)
Ruben e Art: due ragazzini, amici inseparabili da sempre, quasi due facce di una stessa medaglia...CONTINUA...
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