Categoria:
Letteratura
L’edizione di “Manoscritto trovato a Saragozza” a cui faccio riferimento è quella pubblicata da Adelphi. E’ necessario specificarlo perché le vicende editoriali legate a questo testo sono piuttosto complesse. Mi limito a precisare che la versione scelta da Adelphi è quello stabilita e presentata da Roger Caillois il quale ha seguito il cosiddetto “testo di Pietroburgo”, l’unico di cui lo stesso Potocki abbia sorvegliato e seguito con certezza la stampa. Caillois, quindi, presenta le Dix Journée de la Vie d’Alphonse van Worden (giornate...CONTINUA...
Il romanzo breve “La signorina Else” è del 1924. Non si tratta di un dettaglio trascurabile perché ciò che più colpisce di questo testo è la sua forte modernità. Non faccio riferimento alla vicenda narrata che, tutto sommato, non è particolarmente originale, ma alla tecnica che l’autore ha utilizzato: il flusso di coscienza.
Il romanzo non è altro che il monologo interiore di Else, un getto ininterrotto di pensieri, un viaggio affascinante, e a tratti caotico, nella mente di una giovane borghese degli inizi del ‘900 (durante la CONTINUA...
“Tutto questo per dire che io sono nato pugile punto e basta. Al cento per cento. Non al settanta. O al novantanove. Al cento per cento, signori miei. E uno così, in questo mondo di pugili al sessanta e all’ottanta per cento, fa baldoria, credetemi”. (p.28)
A raccontarsi in questo modo in una lunga intervista è Dino Carrisi, un pugile ottantaquattrenne d’origine...CONTINUA...
Nasce un amore nel deserto della Libia tra un tenente medico e una crocerossina di nobile famiglia. É una storia casta e pulita, col sapore del tempo antico, fatta di sguardi, piccole intimità, baci quasi rubati, perché nessuno deve sapere, proibito dai regolamenti che le crocerossine familiarizzino così con i militari.
Sono gli anni della seconda guerra mondiale, in Italia domina il fascismo con la sua retorica e i suoi miti, nell’ospedale da campo 129, nel Gebel, è arrivato il tenente medico...CONTINUA...
Mea culpa. Sono nata e vivo a pochi chilometri da dove è nato Renzo Paris, ma non lo ho mai letto prima d’ora. “Ultimi dispacci della notte”, un libro di dieci anni fa, è giunto adesso tra le mie mani. Una storia che porta a Celano, un paese della Marsica che conosco soprattutto per via del Castello Piccolomini, Museo Nazionale d’Arte Sacra, che visito di frequente. Si affaccia sull’ormai...CONTINUA...
“La brace dei Biassoli” è un omaggio commovente e lirico alla madre e alla sua stirpe, alle proprie radici, ai propri antenati.
Il nucleo d’origine di tutto il racconto – d’impostazione autobiografica – è formato, oltre che dalle liriche di Tobino, dalla terza parte che, col titolo “I Biassoli” fu pubblicato in Botteghe oscure nel 1952.
“La brace dei Biassoli” è una narrazione evocativa, quasi una...CONTINUA...
Premessa: prediligo la sintesi. Ritengo che sia una peculiarità indispensabile, in letteratura soprattutto. Forse è un mio limite, ma preferisco si dica molto con poche parole. “Domani nella battaglia pensa a me” è stata una delle letture più pesanti e noiose che abbia mai fatto. Un libro che si adora o si detesta, a quanto pare. Io appartengo alla seconda categoria.
Una donna muore tra le braccia di un uomo che non è suo marito. Lo sappiamo da subito. Bastano le primissime righe a descrivere il fatto. Eppure Marías occupa decine di pagine per descrivere l’evento. Un morboso circolare a vuoto...CONTINUA...
Assunta è una donna ormai anziana, brutta, dal “volto angoloso” e con un occhio storto. Figlia di contadini, ha sempre lavorato dall’alba al tramonto come un animale da soma.
All’età giusta si è sposata...CONTINUA...
“Fu un amore, amici,
che doveva finire;
credemmo che gli uomini fossero santi,
i cattivi uccisi da noi,
credemmo diventasse tutta...CONTINUA...
Cina, 1971. Solo pochi anni prima il Presidente Mao aveva dato inizio alla Grande Rivoluzione Culturale. I due protagonisti del libro, la voce narrante e il suo amico Luo, sono figli di borghesi nemici del popolo, in realtà solo dei medici che il regime considera però soggetti pericolosi e reazionari. Per questo i loro figli, poco più che adolescenti, sono costretti a recarsi presso un campo di rieducazione: le università furono chiuse e i “giovani intellettuali”...CONTINUA...
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