Categoria: Letteratura

Timiadis Emilianos

Chiamati alla libertà

I fratelli e le sorelle di Bose dialogano con il metropolita Emilianos di Silyvria e ne esce un libro ricco di riflessioni e di idee, un testo da meditazione, ma anche il racconto di una vita lunga, attiva, tutta tesa alla ricerca del dialogo ecumenico. Consapevole che la divisione tra cristiani costituisce uno scandalo, il metropolita manifesta una potente volontà d’incontro, un’analisi attenta degli ostacoli e delle concrete possibilità di superarli: la conoscenza reciproca è, a questo scopo...CONTINUA...

Mariotti Alessandro

Mircea Eliade

“Forse mi spingo troppo oltre, ma ho ogni motivo di credere che nel suo inconscio metta i libri al di sopra degli dèi. Più che a questi vota un culto a quelli. In ogni caso, non ho incontrato nessuno che li amasse quanto lui”. Cosi si espresse Emil Cioran, nei suoi Esercizi d’ammirazione, a proposito dell’amico e compatriota Mircea Eliade. Già questa breve e significativa affermazione ci dà la misura del rapporto tra Eliade e la letteratura, il quale trascende la natura meramente fisica per palesarsi al lettore di questa...CONTINUA...

Carver Raymond

Vuoi star zitta, per favore?

A volte capita: compro un libro solo perché incuriosita dal titolo. E’ accaduto anche nel caso di “Vuoi star zitta, per favore?”. Non avevo mai sentito parlare di Raymond Carver. Ho semplicemente iniziato a leggere i ventidue racconti che compongono il libro. L’impatto è stato sorprendente. Il primo racconto si intitola “Grasso”. Mi ha stupito, fin da subito, la scrittura di Carter. Detto in maniera brutale: scrive come si parla. I dialoghi sono il punto forte di ogni racconto. E i personaggi parlano esattamente come parlerebbe chiunque nella vita reale. Non c’è la formalità, la compostezza...CONTINUA...

Forni Marco

Momenti di vita

Il passato di un popolo foggia il suo presente, ne costituisce le radici ultime e profonde e dunque non può e non deve essere dimenticato, pena la perdita della propria identità. Ricordare non significa rimanere prigionieri di un passato di fatica, di povertà e di sofferenze ormai soppiantato da un presente denso di benessere, ricordare è essere consapevoli di sé, di quale strada si sta percorrendo e di quale direzione intraprendere. CONTINUA...

Schneider Helga

Il rogo di Berlino

Dopo la nascita di mio fratello Peter, mia madre scoprì di aver sbagliato carriera. Ben presto si convinse che servire la causa del Führer fosse più onorevole dell’allevare i propri figli; così ci abbandonò entrambi in un appartamento di Berlin-Niederschönhausen e si arruolò nelle SS. Era l’autunno del 1941 e le forze tedesche se la passavano male sul fronte russo. Così si interrompe l’infanzia di Helga Schnider. Era il 1941 e lei aveva solo 4 anni. “Il rogo di Berlino” racconta una doppia tragedia, quella della piccola Helga e quella della città di Berlino. E’ in corso la II Guerra...CONTINUA...

Cocteau Jean

I ragazzi terribili

“Les enfants terribles” venne pubblicato nel 1929. Cocteau lo aveva scritto in soli diciassette giorni, durante la sua permanenza presso una clinica di Saint-Cloud dove era ricoverato per disintossicarsi. Nel 1950 lo scrittore volle che il regista Jean-Pierre Melville portasse il suo racconto sul grande schermo. “I ragazzi terribili” è una tragedia nel senso più classico del termine. Cocteau, infatti, attraverso la lettura ci conduce a teatro. Crea atti e scene, ci pone di fronte a sipari che si aprono e chiudono, mostra cambi di luce, pause e movimenti tipici degli attori sul palcoscenico....CONTINUA...

Stella Gian Antonio, Rizzo Sergio

La deriva

Quando mi capita di scrivere del carattere degli italiani e del loro rapporto con le Istituzioni cito spesso una frase, che tutti avrete sentito (forse in qualche bar?) e di certo anche condivisa da parte di voi che mi leggete: "chissenefrega se fa gli affari suoi, l'importante è che faccia anche i miei". Che poi il meccanismo "virtuoso" funzioni davvero bene, nell'affidarsi a coloro che pensano innanzitutto ai propri interessi, è tutto da dimostrare; va notato semmai che si parla di interessi "miei" e non dello Stato o della società italiana nel suo complesso. Ebbene l'ultimo libro di Stella...CONTINUA...

DeLillo Don

I nomi

“I numeri si comportano, le lettere no.” (pag. 241). I nomi, The names. Questo romanzo di Don DeLillo, scrittore americano nato da genitori italiani emigrati negli States dopo la prima guerra mondiale (cfr. Wiki Ita ; Wiki en), citato come uno dei maggiori esempi del postmoderno americano (ne ho letto in “Raccontare il postmoderno” di Ceserani. Lo stesso critico citato da Ceserani, e di cui, ahimé, non ricordo il nome, prendeva ad esempio “I nomi” ed un altro romanzo...CONTINUA...

Schneider Helga

L’albero di Goethe

Nel 1937 i nazisti realizzarono il campo di concentramento di Buchenwald, nei pressi di Weimar. Per costruirlo furono costretti a distruggere 150 ettari di bosco ma salvarono una quercia. Era l’albero che Weimar aveva dedicato a Johann Wolfgang Goethe, celebre poeta e scrittore tedesco, morto in quella città nel 1832. Le SS lasciarono la quercia, denominata “L’albero di Goethe”, all’interno del campo di concentramento di Buchenwald, luogo in cui morirono circa 50.000 esseri umani. Quando pensiamo ai campi di sterminio nazisti, in genere, siamo portati a ricordare le vittime ebraiche. All’interno...CONTINUA...

Maurensig Paolo

La variante di Lüneburg

Scrivere di un romanzo che ha tutti gli elementi del giallo implica, per spirito che definirei deontologico, il non rivelare molto della sua trama e, soprattutto, non rendere manifesti gli incastri logici, causali e dialettici che l’autore ha architettato per rendere la sua opera avvincente ed intrigante. L’intento è quello di non rovinare la lettura di chi non ha ancora avuto il piacere di scoprire il libro. Paolo Maurensig ne “La variante di Lüneburg”, sua opera prima, ha costruito un impianto narrativo senza difetti. Il suo stile è piacevole e limpido, la linea della storia si intrica e si...CONTINUA...