Categoria: Letteratura

Alberti Vittorio V.

Pane sporco

“Pane sporco” segue a ruota “Il papa gesuita”, “Corrosione” – opere sempre di Vittorio V. Alberti - e, sotto una prospettiva parzialmente diversa e tutta italiana, torna su una piaga che da tempo immemorabile infetta la nostra società: l’espressione l’ha infatti usata papa Francesco “riferendosi alla corruzione, ovunque essa si trovi, in tutte le istituzioni, compresa la sua […] Questo pane sporco porta dritto al rafforzamento delle mafie: è, insomma, il punto di raccordo perfetto tra corruzione e mafia” (pp.54). Non certamente un’analisi limitata alla sfera penalistica e agli art.318-322 del codice...CONTINUA...

Conte Giuseppe

Sesso e apocalisse a Istanbul

La critica letteraria, fin dalla metà degli anni settanta, ha considerato Giuseppe Conte un artista particolarmente attento a tematiche quali il rapporto tra Oriente e Occidente, l’Islam, il viaggio. In altri termini un poeta che non ha avuto remore nel dare voce a civiltà antagonistiche rispetto quella occidentale; e ad un senso del sacro causa ed effetto della crisi d’identità presente nei nostri paesi opulenti e capitalisti. La sostanza non cambia di molto se guardiamo al Giuseppe Conte narratore, tanto da poter leggere, in un'intervista di qualche anno fa, di “un’idea mitomodernista del romanzo”...CONTINUA...

Jacobsen Siri Ranva Hjelm

Isola

Isole Faroe. Mai sentite nominare, almeno fino ad oggi. Scopro la loro esistenza grazie all'opera prima della danese Siri Ranva Hjelm Jacobsen: si tratta di un gruppo di diciotto isolette ubicate nelle fredde acque del triangolo d'Atlantico tra Islanda, Norvegia e Scozia. Le Faroe sono formalmente parte integrante del Regno di Danimarca, stimata nazione europea, eppure, sarà per la distanza, sarà per la civiltà, sarà per una lingua a sé, le Faroe sembrano un microcosmo disgiunto dalla madrepatria e dal...CONTINUA...

Bimbenet Jérôme

Leni Riefenstahl. La regista di Hitler

Al principio ero un po' in dubbio: perché leggere la biografia di Leni Riefenstahl, la regista di Hitler? Sapevo dell'esistenza di una donna che, durante il regime nazista, si era occupata di girare film di propaganda per il Terzo Reich ma non sono mai andata oltre. Ho osservato la foto di copertina del libro di Bimbenet che ritrae la regista tedesca. Leni era sicuramente una donna attraente: capelli in ordine, fronte spaziosa, sorriso malizioso e, soprattutto, uno sguardo lucido e determinato. Ho deciso di iniziare a leggere la storia di Leni Riefenstahl soprattutto perché è una donna, perché...CONTINUA...

Triches Letizia

Giallo all’ombra del vulcano

“Entrambi avvertivano la consapevolezza di appartenere alla stessa razza. Quella degli uomini schiavi della bellezza” (pp.201). Questa la netta sensazione di Giuliano Neri, il restauratore fiorentino e detective dilettante, ancora una volta tra i protagonisti del nuovo romanzo di Letizia Triches. È evidente che la bellezza e l’arte in questo racconto non rappresentano soltanto uno sfondo lontano o un fragile pretesto: i miti siciliani e le opere d’arte sono alla fin fine gli elementi chiave che condurranno allo scioglimento del mistero. L’ombra del vulcano – facile intuirlo – è quella dell’Etna...CONTINUA...

Freddi Sylvie

Q502

Non capita spesso di finire un libro e pensare “avrei voluto che fosse più lungo”. Q502 è uno di quei casi. Ci troviamo su Marte, 300 anni dopo il “Grande Esodo” che ha visto la razza umana abbandonare la Terra ormai non più abitabile e ricostruirsi una vita sul pianeta vicino che però è inadatto ad ospitarla. Per ovviare a questo “piccolo” inconveniente l’uomo ha escogitato una serie di strumenti come tute termiche, chip sottocutanei e respiratori, ma...CONTINUA...

Weyergans François

La demenza del pugile

"La demenza del pugile", titolo originale francese "La démence du boxeur", è un libro uscito nel 1992 col quale  François Weyergans si è aggiudicato il Premio Renaudot. Cosa ha a che fare il pugilato con questo romanzo? Nulla. E la demenza? Nulla. In effetti il titolo può trarre in inganno perché ne "La demenza del pugile" non si racconta né una storia di boxe, né una storia di infermità mentale. Nel romanzo di François Weyergans, tradotto in italiano per la prima volta, si racconta, semplicemente, la vita e le opere di un anziano signore che risponde al nome di Melchior Marmont. Di lui sappiamo...CONTINUA...

Savini Costanza, Di Nino Gianfranco

La stanza indaco

“La stanza indaco” è un libro delicato e struggente, che osa affrontare un argomento molto importante e discusso senza modi urlati o esagerazioni retoriche, ma usando solamente toni soffusi, colori, musiche, sensazioni, piccoli gesti leggeri. La stanza indaco, così chiamata per via della sua luce particolare, è il reparto di Terapia Intensiva di un grande ospedale, è situata all’undicesimo piano a indicare il suo essere...CONTINUA...

Caponera Marco

Inutile quindi necessario

Di primo acchito un titolo come “Inutile quindi necessario”, soprattutto agli occhi di un non addetto ai lavori (filosofia), potrebbe davvero far pensare ad un insieme di elucubrazioni fini a se stesse. In altri termini la premessa per un saggio di inenarrabile pesantezza. La realtà – merito di Marco Caponera – è ben diversa e l’opera, tutt’altro che autoconclusiva, pur avventurandosi per sentieri ardui e spesso scivolosi, si fa leggere in scioltezza anche grazie ad un continuo confronto dell’ “inutile” con quelle convinzioni che stanno pesantemente condizionando la nostra società occidentale....CONTINUA...

Ceddia Emanuela

Essere Transitivo

Bel debutto poetico questo di Emanuela Ceddia, con il suo “Essere Transitivo”, pubblicato da LietoColle nel giugno 2017. Libro corposo, per quelle che sono le abitudini poetiche di questi anni, circa 120 pagine, denso di immagini evocative. Sorprende la ricchezza espressiva, la scioltezza del dettato, la fluidità di una scrittura che s’imprime come traccia di un pensiero poetante che sa donare alle proprie...CONTINUA...