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Letteratura
Cesare Sinatti, classe 1991, ha vinto la XXIXa edizione del Premio Italo Calvino (ex aequo con Elisabetta Pierini). "La splendente" è l'opera che segna il suo esordio nel mondo della letteratura italiana e, va detto, si tratta di un esordio particolarmente convincente. Il merito di Sinatti sta soprattutto nell'aver riportato l'epica greca, quella di eroi immensi raccontati già in tutte le salse, ad una dimensione estremamente contemporanea e, proprio per...CONTINUA...
Ci sono libri che possono vantare una perfetta sintonia tra testo scritto, copertina e taglio editoriale: "Una ragazza lasciata a metà", romanzo d'esordio pluripremiato dell'inglese Eimear McBride, è uno di questi. Il libro infatti ha un taglio inclinato nella parte inferiore e vuole così indicare la volontà di pubblicare libri trasversali e imprevedibili. La copertina di Laura Pizzato ci mostra il volto di una...CONTINUA...
Non guardo più allo stesso modo le pareti di casa mia da quando ho letto Restiamo così quando ve ne andate di Cristò. A partire dal titolo e dall’incipit in corsivo dell’introduzione, “Non possiamo fare altro che aspettare in silenzio quando ve ne andate. Non possiamo che tornare nel letargo della vostra assenza”, una delle intuizioni più felici di questo romanzo rimane l’idea di insinuare nel racconto una voce “altra”, come...CONTINUA...
Tutte le donne sono state bambine. Non è sempre vero il contrario, talvolta le bambine non diventano donne, perché un fatto, solitamente tragico, interrompe la loro vita. Capita anche che alcune bambine non diventino mai donne pur restando in vita. Spesso le bambine salvano la vita alle donne che saranno, ma neppure se ne accorgono.
Renata Adamo sonda in questa bella silloge di racconti l’anima di creature che non hanno ancora varcato la soglia...CONTINUA...
Carlo Di Lieto è un critico che da anni studia il rapporto tra letteratura e la teoria dell’inconscio: un approccio che, tanto per capirci, ha permesso la pubblicazione di “Chi ha paura della psicoanalisi?” per Genesi e di “La scrittura e la malattia” per Marsilio. Adesso è la volta di CONTINUA...
A suo tempo avevo letto "Il meraviglioso viaggio di Octavio", primo, convincente romanzo di Miguel Bonnefoy, scrittore in lingua francese di padre cileno e madre venezuelana. Avevo amato lo spirito meraviglioso, magico e commovente che aveva animato la vita e il viaggio di Octavio. Ora, a distanza di qualche anno, ho tra le mani "Zucchero nero", opera seconda dello stesso scrittore che ha saputo confermare di possedere il talento di un buon narratore, dotato di originalità, di grande immaginazione ma, soprattutto, di possedere un profondo legame con...CONTINUA...
Gesù e la prassi del digiuno
La frase "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce per bocca di Dio" (Matteo 4,4; Luca 4,4) è diventata ormai proverbiale e, devo ammetterlo, mi ha sempre colpito, per quanto io non sia tipo da digiuni, né possa permettermelo per ragioni di struttura fisica, né la mia famiglia, pur cattolica praticante, li abbia mai osservati. Dei famosi venerdì di Quaresima io ricordo il baccalà o le seppie in umido con polenta che preparava mia madre, tutte pietanze ottime e, direi,...CONTINUA...
Maznà: «bambino». Da prov. a. masnada «servidorame; famiglia; prole» (da lat. mediev. *mansionata, derivato di lat. mansionem «dimora»). ATTILIO LEVI, Dizionario Etimologico del dialetto piemontese, 1927. Una nota che si trova all'inizio del romanzo, il secondo della carriera per Raffaella Romagnolo. Masnà, dunque, in dialetto piemontese sta per bambino o bambina. Una creatura ingenua, innocente, incapace di scegliere e giudicare. E di "masnà" in questo libro ce ne sono almeno tre: Emma, Luciana ed Anna. Nonna, figlia e nipote. Una piccola saga di famiglia declinata al femminile che si...CONTINUA...
Il triangolo rosso, nei campi di concentramento nazisti, identificava i prigionieri politici, politischer Vorbeugungshäftling, ovvero massoni, sacerdoti e tutti coloro che si potevano ipotizzare oppositori del regime. Un contrassegno attribuito anche a Mario, protagonista del romanzo di Francesco Cardarelli, nonostante presto si capisca che l’unica colpa del giovane soldato italiano di leva era stata quella di non essere rientrato per tempo in caserma, fuggito per qualche ora dalla fidanzata Velia. Poi la galera, l’8 settembre e il ritrovarsi alla mercé dei nazisti vollero dire il trasferimento...CONTINUA...
Storia di un'amicizia
L'illustre e ormai nonagenario sociologo Franco Ferrarotti ha avuto in gioventù la fortuna di conoscere personalmente Cesare Pavese, che ormai era uno scrittore affermato, e di ricevere da lui anche brevi lettere, oltre che consigli su libri da tradurre per Einaudi.
Questo gli dà l'occasione non solo di rispolverare i suoi ricordi, ma di fare precise osservazioni critiche "correggendo" alcune interpretazioni che sono state fatte su Pavese come scrittore e come...CONTINUA...
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