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Altri Mondi
Avete mai sentito parlare di Agartha (o Agarthi: il nome è stato pronunciato e scritto in più modi simili tra loro)? Il regno mitologico sotterraneo descritto nell’ Ottocento da Willis George Emerson e in seguito fascinosamente narrato in Bestie, uomini e dei di Ferdynand Ossendowski, per infine essere riletto in modo “scientifico” da René Guénon, ne Il Re del mondo. Anche il cantautore catanese Franco Battiato, nell’omonimo brano Il Re del mondo, contenuto nell’album L'era del cinghiale...CONTINUA...
Non era semplice chiudere la trilogia. Non era semplice chiudere eppure lasciare uno spiraglio, la possibilità di una futura evoluzione della storia. In altre mani, certo, perché il geniale Christopher Nolan probabilmente si sarebbe fermato anche a quel cavaliere oscuro che s’inabissava nella tenebra dopo aver sconfitto Joker e salvato Gotham, prendendosi la colpa della morte di quello che sarebbe diventato il simbolo della “giustizia giusta”, nell’immaginifica megalopoli che aveva dato i natali al miliardario filantropo Bruce Wayne. Ma c’era da chiudere il cerchio...CONTINUA...
Salinger e il cinema indie - che ha caratterizzato questi primi anni zero - hanno trovato un’evidente corrispondenza d’amorosi sensi, non c’è che dire. O meglio, il nuovo cinema indipendente americano, che molto si è interessato delle dinamiche e delle problematiche adolescenziali, ha guardato spesso e volentieri alla figura di Holden Caulfield, rileggendolo con gli occhi del nostro tempo, resuscitandolo in formato di celluloide attraverso giovani e tormentati alter ego in cerca di sé e di un senso da dare a una vita già percepita come un groviglio...CONTINUA...
Il secondo e ultimo lungometraggio di Narciso Ibanez Serrador, regista spagnolo classe 1935, arrivato al cinema grazie al successo ottenuto con una serie televisiva (Historias para no dormir) da lui ideata, è probabilmente oggi un film dimenticato o del tutto sconosciuto agli amanti di genere. Il genere è il thriller/horror, come intuibile anche dal titolo della serie tv, territorio in cui il regista iberico dimostrò di sapersi ben destreggiare e forse anche qualcosa di più. Ma come si può uccidere un bambino?, uscito nelle sale proprio nel cuore...CONTINUA...
Benvenuti nel mondo virtuale! Non è poi così improbabile, a ben pensarci, il futuro prossimo immaginato da Mamoru Hosoda, regista d’animazione giapponese che esordì alla regia con Digimon ma che ha trovato piena maturità e conseguente notorietà con La ragazza che saltava nel tempo, lungometraggio animato del 2006 che raccolse numerosi riconoscimenti nei festival del cinema di genere. In Summer Wars, la sua successiva pellicola nuovamente prodotta dalla Madhouse, il regista nipponico immagina un mondo in cui tutto o quasi è demandato...CONTINUA...
Alternando l’uscita in sala e l’ingresso sul mercato direttamente in dvd, prosegue negli ultimi mesi in Italia il recupero delle opere dello Studio Ghibli che gli appassionati nostrani non avevano avuto ancora la possibilità di vedere. Tra di esse, l’inverno appena trascorso ci ha portato in dote, grazie alla sempre ottima Lucky Red, ma solo per l’home video, l’unico lungometraggio diretto dal talentuoso e purtroppo prematuramente deceduto (nel 1998, a soli 47 anni) maestro dell’animazione giapponese Yoshifumi Kondo, già character design e animatore di serie di successo e film, in cui aveva collaborato...CONTINUA...
Immaginatevi un quartiere degradato all’inverosimile, affollato di famiglie che vivono in abitazioni fatiscenti al cui interno è facile incontrare topi di tutte le dimensioni. All’esterno, invece, il panorama offre immondizia su immondizia, sacchi di spazzatura tra cui giocano i bambini e un canale ricco di sporcizia e detriti, pericoloso più di quanto non dica la quieta apparenza. Non siamo in una città del così detto terzo mondo, ma in un sobborgo periferico di Glasgow, nel 1973. Ratcatcher, letteralmente l’acchiappatopi, e l’opera prima, datata 1999, della...CONTINUA...
Prima di essere insignita del premio Nobel per la pace nel 1991 ben poco si sapeva, alle nostre latitudini, di Aung San Suu Kyi e delle specificità del regime militare feroce e sanguinario che opprimeva la Birmania, suo paese di nascita, da ormai diversi decenni. Chi è Aung San Suu Kyi e cosa rappresenta nell’immaginario di chi lotta per i diritti civili e la libertà, in ogni parte del globo, prova a raccontarcelo in forma cinematografica il regista francese Luc Besson, improvvisamente investito da una forte emozione dopo aver letto la sceneggiatura di quello che...CONTINUA...
C’è stato un tempo, nemmeno troppo remoto, in cui l’isteria veniva considerata il male per antonomasia che affliggeva la gran parte delle donne (soprattutto borghesi) che manifestava aggressività, insoddisfazione, piccole grandi nevrosi, insofferenza e disturbi dell’umore. Siamo nell’Ottocento. Il termine viene dal greco (Hustéra) e si riferisce non a caso all’utero, considerato il luogo in cui convogliavano lo stress e le ansie femminili. Ancora oggi, in modo non proprio elegante, si definiscono “uterine” donne che manifestano vaghi sintomi di insubordinazione ad...CONTINUA...
A volte usiamo una terminologia impropria per definire fatti e circostanze che sembrano esulare dal logico e dal razionale, da ciò che la nostra mente è disposta a decifrare o sopportare. Lo stesso meccanismo è utilizzato sovente per giudicare le persone e i loro comportamenti. Cosicché quando dobbiamo spiegarci gesti orientati a un male particolarmente efferato e apparentemente immotivato, definiamo chi lo compie, più spesso di quanto è immaginabile, uomo senz’anima. Eh sì perché un po’ superficialmente consideriamo l’anima come una sostanza non sostanza, come qualcosa...CONTINUA...
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