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Altri Mondi
Controversa Palma d’oro al Festival di Cannes, Il nastro bianco è un’opera che consente all'austriaco di origine tedesca Michael Haneke di tornare ad indagare l’aberrazione umana dal punto di vista delle relazioni che si creano in un particolare contesto, utilizzando il metodo dell’antropologo che va a ricercare l’origine e l’identità del male senza per questo volerne spiegare palesemente le motivazioni. Se facciamo un passo indietro, ai due Funny Games e a Niente da nascondere, possiamo notare confermato questo approccio che ne Il...CONTINUA...
Nulla è per sempre… neanche la morte.
C’era molta attesa per il ritorno nelle sale del geniale Terry Gilliam; molta attesa perché di Parnassus se ne parlava oramai da un bel po’, e non solo perché è l’ultima pellicola interpretata da un attore entrato nel mito perché prematuramente scomparso – e perché bravo, e quest’ultimo film interpretato, se mai ce ne fosse bisogno, è una conferma ulteriore del talento dello sfortunato australiano -, come Heath Ledger. Non c’è solo Ledger, naturalmente, c’è soprattutto il talento visionario dell’eterno fanciullo Gilliam...CONTINUA...
“Les chants de la mi mort”, il Cd della Stradivarius edito nel 1993, è probabilmente l’unica registrazione ancora in commercio che testimonia Alberto Savinio nelle vesti di compositore. Opera che perciò possiamo ben definire “rara”, non fosse altro che per reperirla presso i normali canali commerciali vuol dire proprio darsi un gran daffare. Come si suol dire: il gioco (l’impegno) vale la candela? Non siamo affatto di fronte a capolavori musicali, peraltro di non facile ascolto, ma è pur vero che l’ascoltatore, competente e/o curioso non mancherà di cogliere le stranezze di queste ostiche composizioni...CONTINUA...
Dopo il più che dignitoso viaggio in Europa, lungo quattro anni e quattro film – da Match Point a Vicky Cristina Barcelona -, Woody Allen torna in America, e neanche a dirlo nella sua adorata Manhattan, terra dell’ispirazione primordiale, luogo che ha consentito al regista newyorchese di partorire i suoi film migliori. E mi riferisco a opere come Io e Annie, Manhattan, Crimini e Misfatti, Hannah e le sue sorelle, più tutta una serie di pellicole di indubbia qualità. Allen torna a...CONTINUA...
A 21 anni dalla sua prima distribuzione in Giappone arriva finalmente nelle sale italiane uno dei capolavori di Hayao Miyazaki, Il mio vicino Totoro. Uscito nello stesso anno di un altro capolavoro animato dello Studio Ghibli (il dolorosissimo Una tomba per le lucciole, dell’amico e cofondatore della casa di produzione Takahata), Totoro è l’opera che diede a Miyazaki la piena notorietà in madrepatria, forse addirittura la sua più apprezzata sia nel Sol Levante che nella sempre più larga cerchia degli innamorati del suo cinema in Occidente...CONTINUA...
Drag me to hell è un titolo quanto mai azzeccato per il ritorno all’horror di un grande regista quale si dimostra, ancora una volta, il geniale Sam Raimi. A 16 anni da L’armata delle tenebre, terzo e più temperato e divertente capitolo della saga La casa, lo spettatore è nuovamente trascinato agli inferi insieme alla sventurata protagonista; la quale, pur dubbiosa, si trova a negare ulteriore credito a una vecchia e inquietante zingara che, in conseguenza di ciò, lancerà sulla giovane una terrificante maledizione. Di qui in poi orrore...CONTINUA...
Considerato in madrepatria una sorta di regista reazionario per il pluripremiato Il braccio violento della legge (1971), William Friedkin raggiunge la notorietà planetaria con L’esorcista (1973), partorendo nel 1980 la sua opera più disturbante e controversa: Cruising. Ambientata nei locali gay newyorchesi, soprattutto sadomaso, è una pellicola prevalentemente notturna incentrata su fatti – dice la didascalia iniziale – realmente accaduti tra il 1973 e il 1979. Ispirato all’omonimo romanzo di Gerald Walker, giornalista americano che probabilmente...CONTINUA...
Una grande storia d’amore. Questo prima di tutto, prima del generoso budget messo a disposizione per la realizzazione del film, prima delle atmosfere da incubo proposte da Coppola, prima dell’arcinota storia del vampiro per eccellenza: Dracula. Il Conte che, nella fattispecie, resiste al tempo e alla non vita nel tentativo di rincontrare l’amore perduto tragicamente per un inganno crudele. Lui, il Principe dei Carpazi, che la croce l’aveva pur servita, con onore e coraggio, nel giorno più buio della sua vita giurò guerra a Dio e dannazione eterna per le sue vittime...CONTINUA...
Il cinema politico degli anni Settanta, che vide tra i suoi protagonisti registi come Petri, Rosi, Damiani, Maselli e in parte anche Ferreri (senza dimenticare il Nanni Loy di Detenuto in attesa di giudizio, interpretato da uno straordinario Alberto Sordi), durò in sostanza dal 1969 al 1976, e si chiuse con una pellicola molto esplicita come Todo Modo. Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, di due anni precedente, il film di Petri tenta di mettere alla berlina i poteri ritenuti...CONTINUA...
Curiosa e non nota come avrebbe meritato, oltre la ristretta cerchia dei cinefili e degli addetti ai lavori, la parabola artistica di Marco Ferreri, soprannominato lo “spagnolo del cinema italiano” per aver realizzato i suoi primi tre lungometraggi (El Pisito, Los Chicos e El cochecito, rispettivamente del 1958, 1959 e 1960) in terra (e con lingua) iberica, per poi approdare, nei Sessanta e Settanta, a una commedia - girata per lo più in Italia ma non proprio all’italiana - che si è contraddistinta per le atmosfere grottesche, lo...CONTINUA...
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