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Altri Mondi
Dopo il successo di pubblico e critica ottenuto con una delle più belle commedie italiche dei Settanta, Dramma della gelosia. Tutti i particolari in cronaca (del 1970, interpretata da un trio in stato di grazia: Marcello Mastroianni, Giancarlo Giannini e Monica Vitti), Ettore Scola torna a lavorare con Alberto Sordi (il primo incontro artistico tra i due avvenne in occasione di Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa, del 1968) in una delle più singolari opere della cinematografia scoliana, La più...CONTINUA...
Dopo un film corale, dai toni epici e dalla lunghissima gestazione come Novecento (5 ore di durata, diviso in due atti, per le sale), Bernardo Bertolucci sente l’esigenza di lavorare ad una pellicola intimista e costruita su pochi e ben delineati personaggi. Ecco che nel 1979 esce La luna, opera controversa e simbolica già dal titolo, che rievocherebbe in qualche modo – a detta dello stesso Bertolucci – la primissima infanzia del regista e il suo rapporto con la madre. La luna fotografa, in effetti, il doloroso rapporto tra una madre e un figlio...CONTINUA...
Il futuro e l’Apocalisse, è questo il leitmotiv di larga parte dell’animazione giapponese degli ultimi trent’ anni. A partire dai Goldrake e i Mazinga, arrivati in Italia nel 1978 come cartoni seriali, il presentimento di un futuro in cui i robot avrebbero dominato il mondo è diventato una forma di intrattenimento visivo, in principio quasi ludico ma poi sempre più angosciante, irrinunciabile anche in Occidente. Se lo spauracchio di partenza era La Guerra fredda (l’atomica sempre in rampa di lancio), che di certo è alla base delle motivazioni non esplicite...CONTINUA...
Lars von Trier è un grande paraculo. Così scrissi qualche anno fa e così mi ripeto ancora oggi dopo aver visto il suo Antichrist, opera controversa e fischiatissima dal pubblico e massacrata dalla critica in conseguenza del recentissimo passaggio al Festival di Cannes. Lars von Trier è un grande paraculo, dicevamo, ma non sempre il giochino gli riesce come era accaduto con due film moralisti, ma al contrario di Antichrist acclamati, come Idioti e Dancer in the dark (quest’ultimo anche Palma D’Oro a Cannes), perché oramai il Nostro, quando è in crisi d’ispirazione...CONTINUA...
“Non posso sfuggirle, fa parte di me”
Tarnation è un disperato e toccante autoritratto di uno dei tanti ragazzi di quell’America marginale portata ad evidenza più dalla letteratura (Scott Heim ne é attualmente il più ispirato cantore) che dal cinema; un ragazzo che trova il suo personale riscatto attraverso la capacità di immortalare con una video camera i passaggi nodali della propria difficile vita. Jonathan ci parla inizialmente attraverso l’ausilio di fotogrammi, istantanee...CONTINUA...
Che – L’argentino, è la prima parte del film-monstre (una coproduzione Usa, Francia e Spagna che dura ben quattro ore e mezza) di Steven Soderbergh su Ernesto Che Guevara, liberamente tratto dalle memorie raccolte nei suoi diari, di guerra e non. Arrivato in Italia in questi giorni, L’argentino precede Guerriglia, la seconda parte la cui uscita nel Bel Paese è programmata a 15 giorni di distanza. Detto ciò, arriviamo subito ad indagare la complessità di un’opera che, almeno nella prima parte, lascia sul campo molti dubbi e altrettante perplessità...CONTINUA...
Può una pesciolina rossa innescare una rivoluzione dell’ecosistema? Nei film di Miyazaki accade anche questo, senza che nessuno se ne abbia a sorprendere, né i personaggi della storia dell’ultimo lungometraggio del maestro dell’animazione orientale, né tanto meno gli spettatori amanti abituati ai suoi universi cangianti, caleidoscopici e metamorfici. Con Ponyo sulla scogliera Miyazaki ci regala il suo film dall’apparenza più infantile e lineare, nel quale il sempre frastornante quadro visivo è posto al servizio di un’amicizia quanto mai fanciullesca, tra un...CONTINUA...
Quando Walt Kowalski tira fuori l’accendino, nel malinconico epilogo di Gran Torino, ci tornano in mente tutti i personaggi interpretati dal grande Clint Eastwood, regista, attore e musicista californiano che ha consacrato la sua vita – soprattutto la vecchiaia, mai tanto ispirata in un artista del mondo di celluloide – alla settima arte, lungometraggio dopo lungometraggio, in un crescendo stilistico e narrativo che lo ha consacrato come il più grande cantore cinematografico delle contraddizioni d’America. Patria amata-odiata, cui non ha risparmiato – come anche...CONTINUA...
Eroi al tramonto, potremmo scrivere a giusta ragione. Il destino di Mickey Rourke e Randy “The Ram” Robinson, suo alter ego di celluloide, non sembrano poi cosi differenti se inquadrati nell’ottica dell’ american dream: dalle stelle alla polvere – ma per Rourke il giusto riscatto, una nuova folgorante carriera nel mondo del cinema, potrebbe arrivare proprio da questo film, nonostante l’Oscar mancato per un soffio. Il regista newyorchese Darren Aronofsky, al suo quarto lungometraggio, dimostra ancora una volta il suo eclettismo tematico: dopo aver analizzato...CONTINUA...
Uno sguardo realistico e disincantato sull’adolescenza, un film che, pur avendo vinto il premio per la regia al Torino Film Festival, passò in Italia generando nelle sale il consueto disinteresse di massa – favorito, come logica vuole in questi casi, dalla pessima distribuzione. La schivata, seconda regia del talentuoso tunisino Abdellatif Kechiche (Tutta colpa di Voltaire, premio Opera Prima a Venezia 2000 - Cous cous, 2007) è un’opera di viva potenza espressiva, che indaga l’adolescenza al margine delle banlieu parigine...CONTINUA...
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