Categoria: Altri Mondi

Nuti Francesco

Casablanca Casablanca

La prima regia di Francesco Nuti, Casablanca Casablanca, è un ideale seguito di Io, Chiara e lo Scuro, pellicola che rivelò l’artista toscano al grande pubblico e che metteva in rilievo il rapporto d’amorosi sensi tra il protagonista e il panno verde. Come noto ai suoi estimatori, ma non soltanto, Nuti e il biliardo si sono amati davvero anche nella realtà; di qui la facilità del comico toscano nel mescolare, in un duplice universo tematico che si intreccia, si sfugge, si rincorre, si lascia e si ritrova nel momento culmine, sentimento...CONTINUA...

Penn Sean

Into the wild

La metafora del viaggio come fuga e/o ricerca è sempre stata molto letteraria. O meglio, in letteratura ha reso assai più che in altre arti. Che sia stato esteriore o interiore, ludico o esistenziale, senza ritorno o meno, il viaggio in letteratura ha sempre affascinato per quella forza immaginifica che porta con sé e che invita il lettore a fantasticare su luoghi, circostanze e volti, trasfigurati dal nostro intimo percepire, per ognuno differente. Il cinema ha avuto meno fortuna nello sviluppare il tema, spesso prendendolo a prestito proprio dalla letteratura; meno...CONTINUA...

Nuti Francesco

Tutta colpa del paradiso

Forse nessuno avrebbe potuto immaginare, oltre vent’anni fa, che lo stambecco bianco sarebbe apparso davvero. Un maschio bianco, albino totale. Apparso proprio lì, la scorsa estate, nel paradiso in cui Francesco Nuti ha ambientato la sua pellicola più lirica, intima e malinconica, ai piedi del Monte Rosa. Vent’anni e più son passati da Tutta colpa del Paradiso, secondo lungometraggio diretto dal regista toscano e apice rappresentativo del suo originale modo di far cinema. Dopo Casablanca Casablanca, ideale seguito di Io, Chiara e lo Scuro...CONTINUA...

Fulci Lucio

Sette Note in Nero

Sette Note in Nero, terzo thriller "de paura" - non quarto, dunque, come si potrebbe superficialmente immaginare: Una sull’altra, per alcuni l’innesco fulciano al cinema thriller e successivamente horror, è in realtà un noir di puro impianto hitchcockiano - del mai troppo apprezzato Lucio Fulci, segna l’incontro tra il regista romano e lo sceneggiatore Dardano Sacchetti, già noto per due opere del brivido tra le più riuscite del tempo: Il gatto a nove code (1971) di Dario Argento e Reazione a Catena...CONTINUA...

Allen Woody

Hannah e le sue sorelle

Hannah e le sue sorelle, datato 1986, è il film che, ad oggi, ha incassato più di ogni altro all’interno della oramai sterminata filmografia alleniana. Partorita subito dopo due lungometraggi assai differenti, Broadway Danny Rose (1984) e La rosa purpurea del Cairo (1986), è un’opera corale che consente al regista newyorkese di misurarsi sugli amati registri “bergmaniani”, pur sposati con tocco più lieve e con meno simbolismi rispetto al passato. Hannah e le sue sorelle non è, difatti, un film bergmaniano a tutto tondo come...CONTINUA...

Chaplin Charlie

Luci della ribalta

Siamo sulla ribalta. L’artista è solo, le luci sono su di lui. Tutto ciò che cerca è un applauso. Siamo nel sogno, ma eravamo nella realtà, un tempo. Nella realtà di Calvero, grande del palcoscenico londinese ora in disgrazia, senza più un ruolo e, forse, senza più ispirazione. Dicevamo della ribalta, e del sogno: eccoli che arrivano gli applausi, alla fine; ecco che ridono, gli occhi dell’artista. Niente vale un applauso sincero, non esiste altra ragione di vita per un artista del palcoscenico. Ma la realtà improvvisamente si rabbuia, svaniscono i suoni delle risa. E con...CONTINUA...

Cronenberg David

La promessa dell’assassino (Eastern promises)

Dimenticatevi subito il titolo “all’italiana”, La promessa dell’assassino, davvero fuorviante, solita ottusità nostrana per invogliare alla visione gli spettatori di grana grossa. Dimenticatevi anche, ma non troppo, il Cronenberg disturbante e ipervisionario di Videodrome e La mosca, de Il Pasto Nudo e di Crash. Dimenticatevi di tante cose ma non scordatevi che l’ultimo Cronenberg è sempre Cronenberg, pur riaggiornato a temi e modalità espressive che si insinuano da differenti angolature sotto pelle rispetto...CONTINUA...

Van Sant Gus

Paranoid Park

"Rendimi il tempo della mia adolescenza, quando ancora non ero me stesso se non come attesa. Rendimi quei desideri che mi tormentavano la vita, quelle pene strazianti che pure adesso rimpiango. La mia giovinezza… Basta. Sappi rianimare in me la forza dell’odio, il potere dell’amore”. Quando Goethe, nel Faust, scrisse queste splendide parole immortali che racchiudono il senso dell’ età inquieta certamente non aveva idea di cosa sarebbero divenuti gli adolescenti del terzo millennio. E come avrebbe potuto? Lui che nel Werther...CONTINUA...

Miyazaki Goro

I racconti di Terramare

C’era un tempo in cui gli uomini vivevano in armonia con i draghi, in cui cielo e terra erano un regno unico di pace e prosperità. La serie Tales from Earthsea (I racconti di Terramare) ha consacrato Ursula K. Le Guin come una delle più grandi narratrici fantasy viventi ed ha ispirato il figlio del maestro giapponese dell’animazione Hayao Miyazaki nell’immaginare la sua prima opera cinematografica. Chiamarsi Miyazaki è un fardello non di poco conto se ci si vuol misurare entro i confini della medesima arte, allorché il quarantenne Goro decide proprio per il cinema...CONTINUA...

Gilliam Terry

L’esercito delle 12 scimmie

Nel 1962 esce in Francia un’affascinante breve pellicola (tra il corto e il mediometraggio: 29 minuti) di Chris Marker, La Jetée, nella quale il regista francese si avvale esclusivamente della voce fuori campo per narrare una storia in cui scorrono fotogrammi di un futuro post atomico davvero inquietante: “Questa è la storia di un uomo segnato da un’immagine di infanzia” – cosi Marker ci invita nei territori fanta-apocalittici immaginati, costruendo uno dei corti più visionari e angoscianti della storia del cinema...CONTINUA...