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Altri Mondi
Forse la sua migliore sceneggiatura. Cosi pensava Fulci di Una sull’altra, prima incursione nel thriller del regista romano, pellicola uscita in un anno assai doloroso per lui, nel quale perse prima la moglie e poi la madre. Il film, come spesso accadrà a Fulci negli anni successivi, fu oggetto di censura, di tagli e del massimo divieto possibile, incontrando addirittura il sequestro a settembre del 1969. Uno spettacolo osceno, ritennero i soliti benpensanti. Certo era il 1969, ma vi garantisco che se lo vedete con gli occhi di oggi vi fate quattro risate...CONTINUA...
Soffia forte il vento dell’est. Il cinema rumeno fa incetta di premi all’ultimo Festival di Cannes aggiudicandosi, a sorpresa, nientemeno che la Palma d’Oro. Sorpresa perché l’opera in questione, 4 mesi 3 settimane 2 giorni, è costata appena 800.000 dollari ed è stata girata in un tempo da record. E poi è una pellicola rumena, figlia d’un Paese la cui tradizione cinematografica è prossima allo zero. Eppure a Cannes non solo ci si è innamorati – si dice – da subito di questo film, ma si è anche premiata come vincitrice, nella sezione “Un certain regard”, un’altra...CONTINUA...
Curiosa incursione di un regista anticlericale nella vita di un santo, State buoni se potete è un’opera che consente a Luigi Magni di tornare a parlare della Roma del potere incontrastato dei Papi, ancorché spostando l’asse temporale indietro di qualche secolo (ricordiamo, tra gli altri suoi film, Nell'anno del Signore e In nome del Papa Re, ambientati nell’Ottocento). E il santo in questione è uno di quelli considerati tra i più pii e umili, quel Filippo Neri che fondò l’Oratorio; che nel tempo divenne, nell’ambito della Chiesa cattolica, una vera...CONTINUA...
Considerato uno dei maestri della commedia all’italiana, Luigi Comencini, deceduto da pochi mesi, fu attivo già dal primissimo dopoguerra, trovando lustro e notorietà con la mini saga del Pane, amore e… (il primo film è del 1953, il secondo lo segue a ruota di un anno). Ma aggiungerei di più, in quanto si può ben affermare che le due opere dirette da Comencini siano state le pellicole d’ingresso al lungo e fortunato filone della commedia all’italiana, genere davvero ispirato fino alla metà dei Settanta. Il regista di Salò fu sempre molto prolifico e...CONTINUA...
Già noto e celebrato per aver lavorato con tutti (o quasi) i grandi registi della commedia all’italiana (Magni, Risi, Scola, Loy, Comencini, Festa Campanile, Wertmuller), l’eclettico Nino Manfredi, attore rimasto nell’immaginario di un Paese intero ad oramai tre anni dalla dipartita (al pari degli altri grandi colleghi andati: Gassman, Sordi, Tognazzi, Mastroianni), si cimentò per la prima volta con la regia regalando al pubblico una...CONTINUA...
Ecco un nome che sicuramente vi dirà nulla o quasi, Armando Crispino, regista poco prolifico che trovò il suo maggior periodo d’ispirazione nella prima metà dei Settanta grazie a due thriller a loro modo geniali: L’etrusco uccide ancora (1972) e Macchie solari (1975). Proprio di Macchie solari ci occuperemo nella nostra analisi, non dimenticando che il regista piemontese, prima di darsi al thriller, aveva sondato tutt’altro genere, la commedia (Faccia da schiaffi – 1969). Crispino, ad oggi, in epoca di rivalutazione del B-movie dei Settanta-Ottanta, sembra...CONTINUA...
Nell’ arco di vent’anni, tra il 1964 e 1985, Fernando Di Leo, ottimo artigiano del cinema nostrano, si è districato abilmente tra i generi restando nell’immaginario degli spettatori per pellicole come Milano calibro 9 e La mala ordina, due polizieschi violenti che lo imposero all'attenzione del pubblico e di parte della critica. Egli lasciò di suo anche una notevole traccia sullo spaghetti western, collaborando al soggetto e alla sceneggiatura dei due primi Leone (Per un pugno di dollari e Per qualche...CONTINUA...
L’epoca dello spaghetti western è stata non lunghissima ma intensa e prolifica, ha partorito opere che incontrarono il gusto degli italiani e non solo, andando a solleticare l’attenzione di altre cinematografie occidentali e orientando non poco il cinema orientale di genere degli ultimi venti-venticinque anni. Tra le opere da esportazione di maggiore interesse indubbiamente c’è Tepepa, del bravo Giulio Petroni (Non commettere atti impuri, Crescete e moltiplicatevi, Da uomo a uomo, La vita qualche volta è dura...CONTINUA...
Davvero difficile dare una valutazione complessiva dell’ultimo film di Paolo Sorrentino, già salito alla ribalta per il precedente e premiatissimo Le conseguenze dell'amore. Difficile perché l’opera in questione, presentata a Cannes lo scorso anno con pessima accoglienza della critica, è stata rimontata e dunque proposta, qualche mese dopo il passaggio alla Croisette, al pubblico delle sale italiane. Che non ha gradito altrettanto. Difficile perché solo alla seconda visione della pellicola, a distanza di tempo, ne sono riuscito a cogliere la complessità strutturale, tecnica...CONTINUA...
Lars von Trier è un imbroglione, un grande paraculo, un abile incantatore di serpenti. Questo bisogna sempre premetterlo prima di lanciarsi nell’analisi di uno suo film, anche quando, novità delle novità, si dà alla commedia. Sì perché il regista danese, a due terzi della programmata e feroce trilogia americana (Dogville, Manderlay e l'annuciato ideale epilogo, che dovrebbe intitolarsi Washington), stacca dal dramma per provare nuove forme di sperimentazione tecnico-visiva, proprio attraverso la commedia. E trattandosi di...CONTINUA...
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