Dante 2021 è l’unico festival nazionale interamente dedicato al padre della lingua italiana che giunge, quest’anno, alla sua settima edizione, proseguendo in questo modo il percorso celebrativo in vista del VII° Centenario della morte di Dante Alighieri e si svolge a Ravenna dal 12 al 16 settembre 2018.
Quest’anno l’orizzonte del Festival sarà definito da una citazione dalla Commedia: «il lungo studio e ’l grande amore» (Inferno I, v. 83), un frammento di verso che evoca immediatamente quel primo incontro fra il viaggiatore Dante e la guida Virgilio, pietra angolare da cui fiorisce la sapiente e vertiginosa architettura del poema.
Il ricco programma è anticipato da alcune piccole letture dantesche nella settimana precedente: una sorta di “antipasto” del festival intitolato Dante Hors d’Oeuvre (D.H.O.). Fra i protagonisti degli appuntamenti, tutti rigorosamente a ingresso libero: Claudio Marazzini, Andrea Giordana, Michele Campanella, Antonio Tajani, Antonio Patuelli, Stefano Salis, Claudio Ciociola, Francesco Sabatini, Paolo D’Achille, Gianfranco Agosti, Stefano Burgassi, Luca Serianni, Giovanni Maria Flick, Wen Zheng, Giuseppe Patota, Matteo Ceriana, Virginio Gazzolo, Mario Cannella, Stefano Albarello. Cristiano De André e René de Ceccatty, traduttore della Commedia in francese, riceveranno rispettivamente i premi “Musica e Parole” e “Dante-Ravenna” 2018.
Tre cantiche in astratto – allestita in parallelo negli Antichi Chiostri Francescani dal 12 al 22 settembre (tutti i giorni dalle 10 alle 19) – affianca in un dialogo serrato tre opere dell’artista fiorentino Luca Brandi – dedicate a Inferno, Purgatorio e Paradiso – a tre composizioni del poeta pavese Andrea De Alberti, legate a citazioni dantesche delle tre cantiche e che hanno come termine comune la parola letto (Inferno XIV, v. 9; Purgatorio X, v. 15; Paradiso XXX, v. 3). La mostra è presentata nel catalogo da un ampio saggio di Andrea Cortellessa, storico della letteratura e critico letterario tra i più agguerriti. «Vinci l’ambascia», incoraggia Virgilio. E, come Dante, il Festival risponde «forte e ardito», fedele alla propria vocazione di festival in movimento. Un festival, cioè, che anno dopo anno si misura con la sfida di unire ricerca, divulgazione e passione, chiamando a raccolta studiosi, artisti, attori e musicisti presso i luoghi danteschi di Ravenna.
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