È morto all’ospedale di Asiago lunedì 7 maggio il regista bergamasco Ermanno Olmi.
Malato da tempo, era ricoverato da alcuni giorni nella struttura della cittadina veneta. Aveva 86 anni. Numerosi i documentari realizzati tra il 1953 e il 1961, anno del suo secondo film “Il posto” che ottiene il premio della critica alla Mostra del Cinema di Venezia. Da quel momento si susseguono tantissimi film e altrettanti premi, dalla Palma d’Oro vinta con “L’albero degli zoccoli” nel 1978, considerato da molti il suo capolavoro, al Leone d’argento del 1987 per “Lunga vita alla signora!” e il Leone d’Oro del 1988 per “La leggenda del santo bevitore”, tratto da una novella di Joseph Roth. Sempre d’ispirazione letteraria il successivo “Il segreto del bosco vecchio”, da un romanzo di Dino Buzzati, con protagonista Paolo Villaggio. Nel 1994 gira per la tv un episodio di un progetto internazionale sulla Bibbia, “Genesi: la creazione e il diluvio”. Continua la sua attività e nel 2001 dirige “Il mestiere delle armi”, che l’anno successivo vincerà ben 9 David di Donatello. Nel 2004 ambienta in Cina “Cantando dietro i paraventi”, seguono “Tickets” nel 2005, co-regia con Abbas Kiarostami e Ken Loach, “Centochiodi” nel 2007, “Il villaggio di cartone” nel 2011 e infine “Torneranno i prati”, nel 2014, opera con cui ricorda la vita di trincea nel centenario della prima guerra mondiale. Nel 2008 gli era stato assegnato il Leone d’Oro alla carriera.
Si ripropone un’intervista di Fabio Falzone in occasione dell’uscita del suo ultimo film
La fotografia è ripresa da “L’eco di Bergamo”.
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