La diciassettesima edizione del Marina Café Noir – Festival di letterature applicate si apre giovedì 20 giugno con un’intera giornata in collaborazione con NNE, casa editrice milanese che porterà a Cagliari alcune delle sue migliori proposte tra autori italiani e interazionali. Tre giorni densi di appuntamenti nel cuore di Cagliari, da giovedì 20 a sabato 22 giugno 2019, tra piazza San Domenico e piazza Garibaldi.
C’è molta America, in questo Marina Cafè Noir: le infinite sfumature dell’America nera di James Anderson e Dan Chaon (per la prima volta in Italia), il ritorno di Brian Panowich, la New York molto letteraria di Chiara Marchelli, il dramma delle armi da fuoco di Gary Younge. C’è l’America del bicentenario di Herman Melville che verrà ricordato con il monumentale incipit di Moby Dick, e ci sono i festeggiamenti per Lawrence Ferlinghetti, quest’anno centenario, che verrà omaggiato dal racconto di Marco Cassini, che per Edizioni Sur ha da poco pubblicato “Scoppi urla risate”.
Immancabile poi il noir italiano, con alcuni fuoriclasse come Alessandro Robecchi – che per Sellerio ha firmato una lunga serie di best seller con i suoi amatissimi personaggi Ghezzi e Falconi – e ai Wu Ming, che tornano a Cagliari nel ventennale di “Q”, il loro esordio di culto, per presentare “Proletkult” (Einaudi Stilelibero) con introduzione del giornalista e scrittore Francesco Abate.
Fortissima sarà ancora una volta la presenza femminile con Michela Murgia, il premio Strega 2018 Helena Janeczek, l’autrice Einaudi Evelina Santangelo, Chiara Marchelli che ha da poco pubblicato “La memoria della cenere” (NNE), e l’esordiente Serena Patrignanelli menzione speciale al Premio Calvino con il suo “La fine dell’estate” (NNE).
Marchio di fabbrica del Marina Cafè Noir sono le molte produzioni originali, un modo per portare i libri fuori dai libri, per dare senso al concetto di “letterature applicate” che da sempre rappresenta il cuore di questo Festival. In programma una serie di reading-concerto con alcuni tra i più apprezzati attori italiani.
A partire da Vinicio Marchioni (il “Freddo” dell’amatissima serie Romanzo Criminale), che insieme ai musicisti Gianluca Pischedda e Sandro Fontoni porterà in scena un omaggio al compianto Kent Haruf.
Ci sarà poi Neri Marcorè, da molti anni uno dei più versatili interpreti in circolazione, con quel suo modo di muoversi tra cinema, musica e televisione con bravura, talento, intelligenza e leggerezza. Sarà lui il protagonista dell’omaggio a Fabrizio De Andrè, accompagnato dal polistrumentista Domenico Mariorenzi.
E ancora Felice Montervino (premio Ubu con uno dei più importanti spettacoli teatrali degli ultimi anni, il “Macbettu”), che darà voce a un’inedita versione de “Il diner nel deserto” dell’americano James Anderson. Con lui sul palco lo stoner-blues dei King Howl. Sarà invece Elio Arthemalle, mattatore da trent’anni sulle scene, a interpretare “I tempi nuovi”, tratto dal libro di Alessandro Robecchi, accompagnato dalle atmosfere jazz-manouche dell’Armeria dei Briganti. Sul palco nei panni dell’interprete, inoltre, anche Michela Murgia, sostenuta dalle musiche di Arrogalla per un omaggio necessario all’antifascismo.
Il tema
“Il contrario di uno”, filo conduttore della diciassettesima edizione di Marina Café Noir, è il titolo di una raccolta di racconti brevi di Erri De Luca, titolo che l’autore partenopeo ha gentilmente messo a disposizione del Chourmo. “Il due è il contrario di uno”, spiega De Luca. “Non il doppio, ma il suo contrario, il contrario di uno e della sua solitudine efficiente. Questa notizia, che contrasta l’aritmetica, è l’esperienza di questi racconti”.
“Abbiamo pensato che viviamo tempi strani – spiegano dal Chourmo – per molti versi cupi e carichi di neri presagi, tempi che ci vogliono sempre più soli, più isolati, imprigionati dai nostri congegni tecnologici e preda delle nostre psicosi, quando invece il primo passo per riprendere controllo di sé e della propria vita è quello di aprirsi al mondo, e agli altri. Ci è sembrato di leggere tutto questo, tra le parole di quel titolo, e ci è sembrato perfetto per offrire al nostro pubblico, come facciamo da diciassette anni, tutto il nostro carico di passione, di letture, di visioni, di utopie”.
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