
Francesco Targhetta ha vinto la XXVI edizione del Premio Berto con il romanzo Le vite potenziali, pubblicato da Mondadori.
La cerimonia di proclamazione si è svolta ieri, sabato 16 giugno, a Ricadi, città dove è sepolto lo scrittore cui il Premio è intitolato.
Nella cinquina dei finalisti erano presenti anche Carlo Carabba, Come un giovane uomo, Marsilio Editori; Oreste Lo Pomo, Malanni di stagione, Cairo; Mirko Sabatino, L’estate muore giovane, Nottetempo; Matteo Trevisani, Libro dei fulmini, Atlantide.
Tra le motivazioni della giuria, composta da Antonio D’Orrico, Cristina Benussi, Giuseppe Lupo, Laura Pariani e Stefano Salis leggiamo “Ritratto generazionale, espressione di una contemporaneità problematica, indagine sulle tante lacerazioni di una felicità inseguita e mai definitivamente raggiunta, Le vite potenziali ha il pregio di raccontare il nostro presente con la complessità di un paesaggio senza passato e senza futuro. Ed è il resoconto già maturo di un autore che arriva alla letteratura avendo alle spalle un mondo adulto da raccontare.”
L’autore è stato premiato con un assegno di cinquemila euro dalle Amministrazioni comunali di Ricadi e Mogliano Veneto, la prima rappresentata dalla sindaca Giulia Russo, e la seconda dall’assessore alla cultura Ferdinando Minello.

foto ripresa dal sito del premio Giuseppe Berto.
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