Siamo ormai nel pieno dell’estate e abbiamo pensato di lasciare qualche piccolo consiglio di lettura, tra libri più “estivi” e libri meno. Sono scelte che abbracciano quasi tutti i continenti (rimangono fuori l’Oceania e l’Antartide) e che riflettono gli interessi di alcune delle persone che scrivono qua dentro.
C’è chi ha scelto opere che ha recensito e chi invece ha dato spazio alle sue letture fuori dal sito, chi ha presentato i libri con qualche parola e chi invece ha scelto che siano solo titolo e autore, autrice, a parlare. Ci sono raccolte di racconti e ci sono romanzi, ci sono libri di viaggio e biografie romanzate di personaggi storici, ci sono storie di formazione e horror, ci sono saggi sull’attualità. La varietà delle proposte è ampia. Di sicuro sono libri che sono stati per noi letture interessanti, piacevoli, che ci hanno mostrato luoghi diversi dandoci la possibilità di cambiare il nostro sguardo. Speriamo che facciano lo stesso anche con voi.
Anita Bernacchia
Massimiliano Di Pasquale, Riga magica. Cronache dal Baltico, Il Sirente 2014
Martin Pollack, Galizia. Viaggio nel cuore scomparso della Mitteleuropa, trad. F. Cremonesi, Keller editore 2017
Andrea Brancolini
Emmanuela Carbé, Mio salmone domestico, Laterza, 2013
Mariana Enriquez, Quando parlavamo con i morti, trad. S. Cosentino e S. Magi, Caravan, 2014
Silvia Pareschi, I jeans di Bruce Springsteen e altri sogni americani, Giunti, 2016
Antoine Volodine, Angeli minori, trad. A. Crovetto, L’orma, 2016
Federico Magi
David Kirk, L’onore del Samurai, trad. G. Pandolfo, Newton Compton, 2013 e 2017
David Kirk, La spada del samurai, trad. R. Prencipe, Newton Compton, 2016
Sono il primo e il secondo libro sulla vita, romanzata, dell’eroe nazionale giapponese Miyamoto Musashi. Si svolgono in epoca Edo, nel pieno fulgore dei samurai. Sono due romanzi epici e avventurosi che oltre a seguire le gesta della vita straordinaria di Musashi (filosofo, spadaccino, poeta e molto altro ancora) ci dicono molto su usi costumi e tradizioni del Giappone del tempo. Il tutto con un ritmo incalzante.
Conn Iggulden, Il figlio della steppa, trad. A. Roccato, Piemme, 2011
(edizione cartacea fuori catalogo, ma disponibile in versione elettronica. Si trova usato su ebay o Amazon). Anche qui un grande personaggio splendidamente romanzato: Gengis Khan.
Stephen King, IT, trad. T. Dobner, Sperling & Kupfer, 2017 (molte edizioni dagli anni ’80).
Un sempreverde, regalato per il compleanno a un ragazzo della casa famiglia in cui lavoro e riletto per l’occasione. Ad ogni lettura è sempre più bello. Le motivazioni a supporto di questo testo si sprecherebbero, ma se proprio ne volete una su tutte è forse il più bel romanzo di formazione (e ne ho letti un numero spropositato) che abbia mai letto, nonostante – o forse proprio per – la cornice horror.
Luca Menichetti
Roberto Arlt, Saverio il crudele. L’isola deserta, Trad. di R. Schenardi e di V. Colonnelli, Arcoiris, 2016
Barbara Beneforti, La disertora, Iacobelli, 2016
Gianluca Serra, Salam è tornata, Exòrma, 2016
Autori vari, Ricordare il gulag, eum, 2015
Ilde Menis
Irmgard Keun, La ragazza di seta artificiale, trad. C. Duca e L. Reitani, Forum, 2008
Pierluigi Cappello, Questa libertà, Rizzoli, 2013
Marina Monego
Paola Rondini, Crepapelle, Intrecci, 2017
Romanzo con storie che si intrecciano, ben scritto, avvincente. Fa riflettere sulla chirurgia estetica, sul rapporto con il corpo e ci riporta anche a vicende del passato, dei tempi della guerra, che vengono a toccare i personaggi contemporanei.
Enzo Bianchi, L’altro siamo noi, Einaudi, 2010
Libro di qualche anno fa, ma la riflessione sullo straniero, sull’immigrazione, sul dialogo è sempre valida.
Arto Paasilinna, La prima moglie e altre cianfrusaglie, trad. F. Felici, Iperborea, 2016
Simona Lo Iacono, Il morso, Neri Pozza, 2017
Maria Tortora
Kent Haruf, Canto della pianura, trad. F. Cremonesi, NNE, 2015.
Laura Pariani, Questo viaggio chiamavamo amore, Einaudi, 2015.
Tommaso Pincio, Panorama, NNE, 2015.
Giuliana Sgrena, Dio odia le donne, Il Saggiatore, 2016.
Elettra Santori
Beppe Fenoglio, Il libro di Johnny, Einaudi, 2015
Perché quest’edizione (di quasi ottocento pagine) ricostituisce l’unico grande ciclo del partigiano Johnny che Fenoglio aveva in mente all’inizio. Ma soprattutto perché la scrittura di Fenoglio è un fertilizzante per la lingua e la capacità percettiva di chi lo legge.
Primo Levi, Il sistema periodico, Einaudi, 2014 (ultima edizione)
Perché gli elementi chimici vi compaiono come agenti spirituali, ciascuno dotato di personalità, psicologia e comportamenti specifici. E la chimica diventa un “vasto assortimento di metafore” cui attingere per comprendere le azioni umane.
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