Bianchi Enzo

Gesù e le donne

Pubblicato il: 17 Novembre 2017

Dopo aver letto questo libro di Enzo Bianchi, che ha scelto un titolo assai accattivante, viene una gran voglia di rimettersi a leggere il Vangelo e di andare a Bose, in comunità, dove vivono insieme fratelli e sorelle con ruoli paritari e in armonia.

Vien voglia di partecipare alla liturgia e di sentirli cantare i Salmi, insieme o a cori alterni, nella loro bella chiesa. Un esempio di come possa esistere una comunità mista, onesta e semplice, ordinata e armoniosa.

Detto questo veniamo al libro, che come al solito è interessantissimo. Bianchi ci presenta gli incontri di Gesù con numerose figure femminili sia nei sinottici che, in apposita sezione, nel vangelo secondo Giovanni, che ha significati simbolici e che merita una trattazione a sè stante.

Volutamente esclusa è la figura di Maria, un unicum nella storia della salvezza, presentata già nei vangeli in modo particolare, con significati teologici.

Nella sua vita terrena Gesù incontrò numerose donne: oltre alla celeberrima Maria Maddalena, ci sono la donna curva, quella afflitta da emorragie uterine e perciò esclusa da una vita normale nella società ebraica, la vedova di Nain, la donna straniera, la peccatrice in casa di Simone il fariseo, le sorelle Marta e Maria, la vedova povera, la samaritana al pozzo, l’adultera.

Gesù non aveva paura di incontrare le donne, di parlare con loro, di lasciarsi anche toccare da loro: vi si rivolgeva con comprensione, con pazienza, con amore come faceva con tutti gli esseri umani. Pur provenendo da una società maschilista, non ne segue i dettami, anzi, le donne sono le prime testimoni della sua resurrezione, hanno dunque un ruolo importantissimo nell’annuncio della buona novella.

Gesù mostra di capire profondamente le sofferenze che spesso gravano sulle donne: donne “curvate” non solo dalle malattie, ma dai pregiudizi, da leggi ingiuste, da accuse infamanti, dalla vita dura che conducono, dalle prepotenze e umiliazioni subite dagli uomini. Gesù le rialza, le libera, non le vuole sottomesse.

Leggendo il libro sembra di sentire Bianchi, che, con la sua voce profonda, ci spiega il vangelo con molta chiarezza e semplicità, come se assistessimo alle scene narrate e fossimo lì, nella terra di Palestina, nei villaggi, tra le case a vedere scene di vita quotidiana.

Come detto, proprio le donne sono state le prime testimoni della resurrezione.

“Le donne discepole hanno sempre seguito Gesù con continuità e perseveranza fino alla sepoltura, a differenza dei discepoli che lo hanno abbandonato nell’ora dell’arresto al Getsemani (cfr.Mc 14,50; Mt 26,56). Proprio queste donne, e solo loro, sono rimaste fedeli al maestro nella cui sequela erano state coinvolte, dunque solo loro possono essere testimoni della passione, morte e sepoltura di Gesù, sepoltura degna di un uomo giusto, non di un malfattore che non la meritava e per questo finiva in una fossa comune”.

Maria Maddalena è resa addirittura apostola. Alle parole delle donne sulla resurrezione dapprima i discepoli non credono affatto: sono creature inaffidabili…

Che ne è stato in seguito di quest’importanza data da Gesù alle donne? Sparita, non applicata dalla Chiesa. Negli scritti di san Paolo c’è un riferimento alle diaconesse, ma è privo di seguito.

Nei vangeli il discorso sul ruolo delle donne non si approfondisce, su di loro scende il silenzio, un silenzio imbarazzante. Eppure Gesù non le aveva considerate realizzate solo nel ruolo di spose e di madri, aveva dato loro altri compiti.

Bianchi mostra di saper leggere il vangelo con sguardo nuovo, direi profetico, e lungimirante.

“Sarebbe soprattutto necessario che la Chiesa, le chiese, senza paura tornassero semplicemente a ispirarsi alle parole e al comportamento di Gesù verso le donne, assumendone i pensieri, i sentimenti, gli atteggiamenti umanissimi e, nello stesso tempo, decisivi anche per la forma della comunità cristiana e dei rapporti in essa esistenti tra uomini e donne, che ormai sono tutti una sola cosa in Cristo Gesù.”

Edizione esaminata e brevi note

Enzo Bianchi (Castel Boglione, Monferrato 1943), fondatore della Comunità di Bose, della quale è stato Priore fino a qualche anno fa.

Enzo Bianchi, Gesù e le donne, Torino, Einaudi 2017