Donne aggredite, picchiate, oltraggiate, violentate, umiliate, annientate, uccise. A loro è dedicato “All’ombra di Caino. Storie di donne e di violenza”. Caino incarna per biblica antonomasia il fratello cattivo e violento, l’assassino di Abele ma, in questo libro, Caino rappresenta l’uomo, spesso il marito, il compagno, il fidanzato, l’ex che con le parole e gli atti devasta l’esistenza di una moglie, di una compagna, di una fidanzata, di una ex. Un libro corale e coraggioso che prende in esame molte vicende reali, le racconta e le mette nero su bianco. L’intento sembra essere duplice: da una parte la necessità di non dimenticare i nomi né le storie di donne che hanno vissuto l’inferno e dall’altra la necessità di spiegare a chi si trovasse in situazioni simili a quelle descritte come cercare aiuto e protezione nonostante le difficoltà e la paura.
“All’ombra di Caino. Storie di donne e di violenza” è scritto soprattutto da donne che lavorano nel campo della giurisprudenza, della psicologia, della sociologia, della televisione, del giornalismo, della medicina, della criminologia. Esperte ed esperti che, dal canto loro, non solo hanno deciso di raccontare esperienze vissute da donne vittime di violenza ma, più fattivamente, hanno inglobato in questo lavoro anche una serie di informazioni pratiche, soprattutto quelle legate alla normativa italiana e alla sua evoluzione, per consentire a chiunque sfogliasse il libro di prendere confidenza con termini e procedure che, spesso, appaiono ostici. Quindi, oltre a conoscere le vicissitudini personali di donne e ragazze che hanno subito il male assoluto è possibile conoscere, tramite una serie di box presenti tra le pagine, dettagli legali ed istituzionali importanti come, ad esempio, l’elenco delle reti di servizi per la tutela delle vittime, i numeri e le attività dei centri antiviolenza; la definizione puntuale di reati quali l’abuso sessuale, il maltrattamento familiare, la prostituzione minorile, lo stalking, la pedopornografia e l’omicidio; l’esatta definizione di chi sia o cosa faccia un pubblico ministero; le descrizioni di procedimenti giudiziari come il rito abbreviato, il provvedimento cautelare, la sospensione condizionale della pena, le misure alternative al carcere, l’incidente probatorio, l’udienza preliminare; cosa sia la parte civile e come ci si possa costituire tale durante un giudizio. Tantissimi gli elementi messi a disposizione di chi legge e volesse comprendere nel dettaglio le innumerevoli sfaccettature di un fenomeno tanto complesso.
Ovviamente sono gli aspetti umani quelli che toccano maggiormente il lettore. È angosciante e sempre doloroso entrare nei dettagli di storie che, per certi versi, si somigliano tutte. La “meccanica” di certe situazioni è sempre identica: l’uomo avvicina la donna e si mostra gentile, affabile, romantico poi, dopo aver conquistato la “preda”, tutto cambia. L’innamoramento si tramuta in possesso, la dolcezza in rabbia, il corteggiamento in ossessione. Le donne si ritrovano isolate e messe alle corde da uomini che non le lasciano vivere, che le controllano ogni istante, che le obbligano a subire in silenzio ogni mortificazione e ogni violenza. Uomini palesemente malati, frustrati, insoddisfatti, falliti. Uomini cresciuti con l’idea che una donna possa essere trattata come una proprietà, qualcosa di incedibile, esclusivo, personalissimo. Per questo, come sentiamo spesso anche nelle storie di cronaca, nel momento in cui una donna decide di andare per la propria strada, di lasciare il proprio marito, compagno o fidanzato, si ritrova a dover fronteggiare situazioni di violenza, di stalking, di coercizioni e maltrattamenti che a volte sfociano nel femminicidio.
Nella prima parte di “All’ombra di Caino. Storie di donne e di violenza” le vicende raccontate hanno un finale positivo: le donne vittima di soprusi e violenze riescono a scamparla in un modo o nell’altro. Nella seconda parte del libro, invece, arrivano le storie clamorose di femminicidi “famosi” e sempre collegati a vicende giudiziarie complesse e controverse. Si parla del massacro del Circeo, del delitto di Sarah Scazzi, di Rossana Jane Wade, di Yara Gambirasio, di Meredith Kercher, di Serena Mollicone. Tutte donne, tutte morte ammazzate.
In Italia la conta dei femminicidi è inquietante. In media viene uccisa una donna ogni due giorni. Ciò che inquieta di più, però, è il sommerso e il taciuto, ossia il numero impressionante di donne che subiscono molestie, aggressioni, violenza sessuale, umiliazioni e altri tipi di abusi senza farne parola con nessuno. Accade per strada, sui mezzi pubblici, nei luoghi di lavoro ma, soprattutto, in famiglia. Donne che tacciono per paura, per vergogna, per fragilità. Non è affatto semplice parlare e denunciare, non è semplice perché c’è il rischio di non essere credute, di essere cacciate da un posto di lavoro, di doversi allontanare coi propri figli e ripartire da zero, di subire minacce, ritorsioni e ulteriori umiliazioni. La legislazione italiana, seppure con gravi e colpevoli ritardi, inizia a funzionare un po’ meglio anche se non mancano e non mancheranno casi di femminicidi di donne che avevano denunciato più volte i propri aggressori, donne che forse avrebbero dovuto essere ascoltate e seguite meglio e di più. Libri come “All’ombra di Caino. Storie di donne e di violenza” servono a creare una maggiore consapevolezza del fenomeno e a capire che appena dopo aver soccorso le donne abusate o minacciate o picchiate è necessario ed urgentissimo lavorare ai processi di crescita di uomini affinché diventino persone emotivamente sane e culturalmente mature, capaci di gestire con intelligenza e buon senso le proprie emozioni e di elaborare in maniera corretta certi abbandoni e certe sofferenze.
Edizione esaminata e brevi note
Maria Cristina Cerrato è nata a Torino dove si è laureata in Giurisprudenza. Lavora a Roma ed è nell’ufficio legale di “Differenza Donna”, associazione nata nel 1989 che gestisce i centri antiviolenza di Roma e provincia. Presta consulenza e assistenza legale al “Servizio Roxanne” del Comune di Roma in favore di donne e minori vittime dei reati di sfruttamento della prostituzione, tratta e riduzione in schiavitù. È esperta legale della trasmissione di Rai3 “Amore Criminale”.
Pino Nazio. Sociologo, giornalista e autore televisivo, si occupa di cronaca nera da oltre venticinque anni. Ha lavorato come autore e inviato per tredici anni a “Chi l’ha visto?” dove si è occupato di molti misteri italiani. Ha pubblicato numerosi saggi sulla televisione prima di occuparsi di vicende della nera in forma letteraria, gli ultimi libri, editi da Sovera, sono “Il bambino che sognava i cavalli – 779 giorni ostaggio dei Corleonesi”, “Il segreto di Emanuela Orlandi”, “Il mistero del bosco” ed “Enigma Yara, Bossetti e l’accusa che viene dal passato”.
Maria Cristina Cerrato, Pino Nazio, “All’ombra di Caino. Storie di donne di violenza“, Sovera Edizioni, Roma, 2017.
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