Nel sud ovest della Francia, dove è ambientato questo breve e brillante romanzo, la Vanderbeke ci vive davvero. A M** in estate arrivano tanti turisti attratti dai luoghi incontaminati e dalle bellezze locali ma in inverno il paesino torna ad essere il minuscolo buco che nessuno andrebbe mai a cercare. Uno di quei posti in cui “non credono più ai lupi mannari e alle dame bianche, ma tutti conoscono le storie; tutti sanno che Jean Grin dagli occhi rossi si aggirava qui strappando ai bambini il fegato dai corpi, e nessuno lascia andare i bambini da soli a scuola o tornare col buio la sera, preferiscono portarli con la macchina anche solo per quei duecento metri, per stare davvero tranquilli“.
E’ per questo che l’arrivo della signora Choi dalla lontana Gwangju sembra a tutti una piccola rivoluzione. La storia parte agli inizi degli anni ’90 quando della signora Choi nessuno aveva mai sentito parlare. Arriva a M** ormai già vedova, con un figlio bambino dal nome olandese e con l’intenzione di voler fare qualcosa. Ne parla davanti alla scuola di M** con Yolande: “avrei voglia di intraprendere qualcosa“.
Yolande è scettica. In inverno, pensa, a tutti viene voglia di intraprende qualcosa a M**. Ma la signora Choi sa cucinare bene e ha tutte le intenzioni di intraprendere qualcosa. Ed è proprio così che la carriera della signora Choi prende forma. A partire da un campo di prugne vicino alla discarica, quello che Mathilde vuole vendere. D’altro canto “tutta la gente che viene da Gwangju ha bisogno di tutte le cose che ci sono a Gwangju“. In questo sono un po’ particolari. E in quel campo di prugne la signora Choi vuole piantare e coltivare ciò che serve al suo Bapguagup. E’ il nome di un piatto coreano composto da riso e zuppa ma anche quello del ristorante che la signora Choi decide di aprire proprio dove un tempo c’era la seteria.
Nulla la ferma. Né i bombi falsi che l’esercito vuole mandare a far volare sui cieli di M**, né Eric Halbwachs, l’architetto che non aveva mai sentito parlare dei progetti di Itami Jun. “La signora Choi gli ha lasciato del tempo senza insistere e alla fine l’architetto ha detto: in effetti è molto esotico, ma tutto in legno, pietra e bambù, in fondo si adatta bene a M**“.
E il Bapguagup è pronto nell’arco di qualche anno, proprio come la signora Choi desiderava. Come certi insospettabili miracoli che, altrettanto insospettabilmente, generano altri piccoli miracoli in una stravagante catena di accadimenti. Ma la storia della straordinaria carriera della signora Choi non è la sola ad entrare in queste pagine e nemmeno la più importante. Anzi. Un po’ alla volta la narrazione porta a sfumare la signora Choi facendo degradare il romanzo verso altre figure ed altre vicende. Come quella dell’ex fidanzato di Marie-Ange tramutatosi in uno stalker pericoloso e molesto o come quella dell’improvviso successo di “Anime dell’ombra ed esseri della notte“, la tesi che Yolande aveva scritto prima di seguire Yves ad M** e rimanervi definitivamente.
Inutile negare il magico ed incantevole sapore di fiaba che Birgit Vanderbeke sa infondere a tutto il libro. Ed è anche inutile negare l’originalità dello stile di questa scrittrice tedesca che, fortunatamente, ho avuto l’opportunità di leggere. Una lingua accarezzata e manipolata con finezza e ingegnosità tanto da rendere la lettura una pratica assai divertente. Non ci si annoia un solo istante sia perché i personaggi hanno tutti un non so che di bizzarro e sembrano essere proprio molto simili a quelli che popolano qualsiasi piccolo borgo di provincia, sia perché in tutto il romanzo c’è un ottimismo diffuso che sa rinfrancare l’anima e far immaginare che tutto sia possibile se, proprio come fa la signora Choi, lo si vuole davvero.
Edizione esaminata e brevi note
Birgit Vanderbeke è nata nel circondario rurale di Dahme, Brandeburgo, nell’agosto del 1956. La sua famiglia si è trasferita all’inizio degli anni ’60 a Francoforte sul Meno, proprio dove Birgit ha studiato legge e, più tardi, lingue germaniche e romanze. Dal 1993 la Vanderbeke lavora come scrittrice e ha scelto di abitare nel sud della Francia. In Italia sono stati pubblicati diversi dei suoi libri: “La cena delle cozze” per Feltrinelli; “Alberta riceve un amante” e “Vedo una cosa che tu non vedi” per Marsilio; “Abbastanza bene” per Le Vespe; “Sweet sixteen”, “Alle spalle” e “La straordinaria carriera della signora Choi” per Del Vecchio Editore.
Birgit Vanderbeke, “La straordinaria carriera della signora Choi”, Del Vecchio Editore, Roma, 2011. Traduzione di Paola Del Zoppo. Titolo originale: Die sonderbare Karriere der Frau Choi.
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