Una straordinaria e famosa pittrice messicana: Frida Kahlo. Una scrittrice ed esperta d’arte ecuadoriana: Olivia Casares. Una traduttrice ed ispanista napoletana (condirettore della rivista “Latinoamerica”): Alessandra Riccio. Una illustratrice di talento: Mariella Biglino. Un poker di donne alla quale si aggiunge, almeno nel caso specifico, un’altra donna, la sottoscritta, che legge “Memoria in chiaroscuro. Diario apocrifo di Frida Kahlo”, edito dalla Iacobelli, casa editrice romana grazie alla quale possiamo leggere, per la prima volta in traduzione italiana, un libro di Olivia Casares. Un’opera in tiratura limitata rappresentata da cofanetto che, oltre al libro, include anche “La mia Frida”, una cartellina contenente otto tavole illustrate da Mariella Biglino.
Un diario apocrifo ma, soprattutto, un diario immaginario e “possibile” quello scritto dalla Casares. Frida Kahlo: personaggio complesso, affascinante ed amatissimo al punto da continuare ad ispirare ancora oggi decine di libri, film ed altre espressioni d’arte.
La vita di Frida seduce perché è la vita di una donna fortissima e fragilissima al tempo stesso. Si rimane immediatamente colpiti da quelli che sono stati gli elementi centrali dell’esistenza e, conseguentemente, di tutta l’arte della Kahlo: l’onnipresenza del dolore, la passione per la pittura, la vanità, la bellezza, l’ambiguità, l’immenso amore per Diego Rivera e l’atroce consapevolezza di non poter diventare madre.
La sofferenza fisica è una compagna a cui Frida deve abituarsi fin da bambina, una malattia prima e un terribile incidente dopo, la costringono a restare immobilizzata a letto per tanto tempo. E’ solo una ragazzina ma è sottoposta a prove emotive e fisiche pesantissime dalle quali cerca di distaccarsi proprio grazie alla pittura. I suoi genitori appendono uno specchio sopra al suo letto e le regalano colori e pennelli. Frida si osserva e si ritrae. Un soggetto, se stessa, che ripeterà ossessivamente in tantissime opere e che le permette di comunicare con il resto del mondo. La Casares, simulando la scrittura della pittrice, ci porta dentro ogni suo quadro, ci descrive, con accuratezza e spessore, la genesi, lo sviluppo e la psiche di ogni opera. E’ evidente: Frida trasporta su tela tutte le sue sensazioni, tutti i suoi drammi, tutte le sue seduzioni.
L’incontro con Diego è per lei rivoluzionario ed eclatante. Lui, un artista già famoso, vent’anni più grande della Kahlo, si trasforma per la pittrice messicana in un punto di riferimento artistico prima e sentimentale poi: i due diventano marito e moglie nel 1929. Diego è al centro dei pensieri, dei desideri, della sensualità di Frida, nonostante i tradimenti da parte di entrambi, le liti e i distacchi cercati e ricuciti.
La scrittura della Casares registra con delicatezza e trasporto i successi e gli abissi, le torture e le esaltazioni. Frida ci racconta il senso di molti quadri, le immagini in cui inietta spesso il suo amore per Rivera ma anche il dolore mai cancellato per l’assenza di un figlio che avrebbe desiderato portare in grembo. Nei suoi dipinti, sempre più apprezzati nel corso del tempo, la pittrice trasferisce il legame con la terra e la storia messicane, i colori, gli animali, le piante, i volti presenti nella sua vita e lo strazio patito a causa di un corpo perennemente lacerato dal male. Il suo strumento comunicativo è fatto essenzialmente di immagini, visioni, rappresentazioni e, proprio per questo, conoscendo la sua specifica natura artistica, è ancora più suggestivo “leggere” una Frida che, per una volta, e seppur solo per una interessante invenzione letteraria, passa alla parola scritta.
La lettura di “Memoria in chiaroscuro. Diario apocrifo di Frida Kahlo” procede speditamente e senza alcuna fatica. Chi conosce già la storia di Frida non potrà non apprezzare questo libro, chi non sa quasi nulla della grande pittrice sudamericana potrebbe avvicinarsi a lei, alla sua arte e alla sua straordinaria esistenza in maniera pacata ed intrigante.
Edizione esaminata e brevi note
Olivia Casares è nata in Ecuador nel 1955. Ha studiato negli USA e in Polonia, dove ha conseguito la laurea in Storia dell’Arte. Dal 1984 al 1992 ha insegnato Storia dell’arte presso l’Universidad Tecnológica Equinoccial di Quito e dal 1996 al 2006 ha collaborato con l’Istituto universitario orientale di Napoli. Ha scritto romanzi e racconti pubblicati in Ecuador e in Italia tra cui ”La casa de don Eloy está cerrada” e “La fascinación de la medusa”. La sua prima opera tradotta in Italia è ”Memoria in chiaroscuro. Diario apocrifo di Frida Kahlo” (Iacobelli, 2010).
Olivia Casares, “Memoria in chiaroscuro. Diario apocrifo di Frida Kahlo”, Iacobelli , Roma, 2010. Traduzione di Alessandra Riccio. Illustrazioni di Mariella Biglino.
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