“Storia nel crepuscolo”, “La governante” e “Novelletta d’estate”. Tutti e tre i racconti, insieme a “Bruciante segreto”, vennero pubblicati nel 1911 con il titolo di “Erstes Erlebnis. Vier Geschichten aus Kinderland” (“Quatto storie dal paese dei bambini”), tradotto in italiano con “Adolescenza”.
Tre storie brevi nello stile elegante e pacato che è tipico di Zweig. La prima, “Storia nel crepuscolo”, come evidente, è quella che dà il titolo al libro pubblicato da Passigli. Introdotta così dallo stesso scrittore: “Ti voglio raccontare una storia adatta a quest’ora che di per sé ama soltanto il silenzio, ma vorrei che questa storia avesse qualcosa della calda, morbida, fluttuante luce del crepuscolo, che è sospesa come un velo davanti alle nostre finestre”.
I protagonisti delle tre novelle sono tutti giovanissimi. Il primo è un quindicenne che, per la prima volta in vita sua, prova le emozioni ed i tormenti d’amore. Una passione nata all’improvviso e generata da un equivoco che lo porta ad invaghirsi di una ragazza che non lo degna di alcuna considerazione. Un sentimento candido e potente, lucidamente voluto ed esaltato. Anche quando il mistero viene svelato, Bob, così si chiama il giovane, sa di aver oltrepassato una soglia che non potrà mai più ripercorrere a ritroso. La scoperta dell’amore, dato per nulla e per nulla ricevuto, lo ha quindi mutato, trasformandolo in un adulto.
Ne “La governante”, invece, le protagoniste sono due sorelle di dodici e tredici anni. Anche per loro Zweig ha in serbo una “storia di formazione”. All’inizio della novella le troviamo bambine, alla fine sono delle giovani donne. Nel mezzo un’esperienza che vede le due fanciulle alle prese con un delicato problema che tocca da vicino la loro governante, alla quale sono particolarmente affezionate. Il mondo degli adulti è per loro distante, incomprensibile ed oscuro. Ed il primo contatto che hanno con esso è spiazzante e atrocemente deludente. Crescono anche loro in maniera repentina. La curiosità per le questioni dei grandi le attrae fino al momento in cui scoprono che non c’è nulla di affascinante. “Il loro silenzio, quel silenzio impenetrabile, senza domande, quel dolore sordo e chiuso, senza un grido e senza una lacrima, le rende estranee e pericolose a tutti. Nessuno osa avvicinarsi, l’accesso alle loro anime è interrotto forse per anni. Tutti le sentono ostili, nemiche inaccessibili che non potranno perdonare mai più. Perché da ieri non sono più bambine. Durante questo pomeriggio sono invecchiate di molti anni”.
L’ultimo racconto, “Novelletta d’estate”, parla ancora di una ragazza e di un amore inventato. A questa figura, però, Zweig affianca quella di un uomo molto maturo facendoci scoprire come, molto spesso, la passione di un uomo anziano è molto simile a quella di un bambino perché, spiega lo scrittore, “entrambi non si sentono adatti ad essa”.
La lettura di “Storia nel crepuscolo” procede leggera ed agile. Si ha la sensazione di avere di fronte un libro per adolescenti, e forse è proprio così. Per ognuno dei bambini/adolescenti delle tre storie, Zweig racconta una “prima volta”, in senso sentimentale, in senso umano, in senso intimo e personale. Una “crisi” che conduce ad una frattura con il mondo dell’innocenza e dell’ingenuità infantili, caratterizzata dalla presa di coscienza che questo atto di crescita è, contemporaneamente, la conquista di una dimensione nuova ma anche la perdita di un’età che non potrà tornare mai più.
Edizione esaminata e brevi note
Stefan Zweig nasce a Vienna nel 1881 da una ricca famiglia ebraica. Si laurea in Filosofia nel 1904. Appassionato viaggiatore, ha modo di conoscere numerosi luoghi del mondo e di incontrare alcuni tra i più importanti esponenti della cultura del tempo: Auguste Rodin, Hermann Hesse, James Joyce, Ferruccio Busoni. Zweig diviene famoso come romanziere, traduttore, biografo e librettista. La sua produzione letteraria è ricca e molto varia, anche se in Italia non tutti i suoi libri sono stati tradotti. Nel 1934 Zweig lascia l’Austria per spostarsi in Inghilterra e nel 1940 si trasferisce definitivamente negli USA al pari di tanti altri esuli ebrei. Il 22 febbraio del 1942, a Petrópolis, cittadina a nord di Rio de Janeiro, Stefan Zweig muore suicida assieme alla seconda moglie Lotte Altmann.
Stefan Zweig, “Storia nel crepuscolo”, Passigli, Firenze, 1993. Traduzione di Loredana De Campi.
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