Un titolo che di questi tempi attirerà sicuramente l’attenzione.
L’autore è John Adair, uno dei maggiori e più stimati studiosi delle teorie del comando, fu il primo ad occupare una cattedra dedicata agli Studi sulla Leadership e ovviamente ha un curriculum accademico lungo un chilometro. Negli anni si è fatto conoscere anche per i suoi seminari e corsi di formazione per manager di tutto il mondo ma ciò che più colpisce della sua biografia sono le esperienze maturate nell’esercito e in particolare il suo periodo come assistente presso un reggimento di beduini in cui era l’unico straniero.
Impossibile non notare il nesso tra quell’esperienza e questo libro, che si pone a metà tra strada tra un saggio storico ed un libro di autoaiuto per aspiranti manager e dirigenti.
Lo scopo centrale dell’opera viene esplicitato già nella prima riga: ”questo libro propone un’indagine su un particolare aspetto della vita del Profeta Maometto: la sua leadership.” Nei successivi otto capitoli poi troviamo una serie di temi generali che vengono collegati ad episodi rilevanti della vita del Profeta. Questi capitoli si concludono tutti con una lista di “punti chiave”, ossia degli insegnamenti e dei consigli che si possono trarre dalle azioni di Maometto e che sono applicabili anche oggi.
Tra le pagine non mancano certo le citazioni e i riferimenti, passaggi del Corano, cronache storiche, massime romane o cinesi ma soprattutto molti proverbi di origine araba, della cui cultura Adair si dimostra un esperto conoscitore ed un grande estimatore. Spicca la mancanza di note a piè di pagina o a fine libro, quasi un modo per suggerire inconsciamente che non si tratta di un libro dall’intento puramente accademico.
La narrazione è scorrevole e per i non musulmani il libro racchiude una lunga serie di episodi interessanti e aspetti meno conosciuti della vita di Maometto, riassunta tra l’altro in una breve e utile biografia alla fine del libro atta proprio ad aiutare la lettura ai poveri infedeli.
La conclusione a cui arriva lo studioso è che Maometto ci ha lasciato un modello di leadership che spesso trascende le epoche in quanto tocca punti dell’animo umano che sono rimasti gli stessi, ciò non vuol dire che vadano comunque contestualizzati e non presi alla lettera.
L’ultima pagina poi, per stessa ammissione dell’autore si discosta leggermente dal tema principale e strizza l’occhio al clima politico e sociale dei nostri anni: “l’Islam è una religione d’amore.” E a suggellare quest’opinione la pagina si conclude con un bellissimo “Ma’as-salaam”, “andate in pace.”
Insomma si tratta di un libro con talmente tanti piccoli episodi, massime, perle di saggezza ed insegnamenti che qualcuno perderà brillantezza e lo si perderà sicuramente per strada, tuttavia ci fa riflettere sulla modernità che spesso i grandi del passato hanno saputo dimostrare. Lo consiglio a chi ha voglia imparare qualcosa sulla vita di Maometto e sulle tradizioni dei beduini nomadi e a chi abbia aspirazioni di potere.
Edizione esaminata e brevi note
John Adair è una delle maggiori autorità al mondo sui temi della leadership. Più di un milione di manager ha preso parte ai suoi programmi di Action-Centred Leadership. In gioventù è stato l’unico membro dell’esercito inglese a servire nella Legione Araba, come allora era chiamato l’esercito del regno di Giordania, diventando aiutante di campo di un reggimento beduino. Docente e consulente, ha scritto oltre 50 libri, tradotti in tutto il mondo. Nel 2009 è stato designato alla cattedra di Strategic Leadership presso lo United Nations System Staff College di Torino.
John Adair, “La Leadership Di Maometto”, traduzione di M. S. Cetraro, Armando Editore, Roma, 2018.
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