Nell’immaginario favolistico di chi, come me, ha superato i quaranta, il lupo è per lo più il “cattivo” per antonomasia, colui che mette a rischio Cappuccetto Rosso e non solo. In sostanza una creatura abile e pericolosa da cui è meglio stare alla larga. Ma oltre alla tradizione di favole d’altri tempi ci sono favole moderne in cui il lupo torna ad essere quello che è: un animale affascinante e intelligente che va necessariamente conosciuto, rispettato e protetto. Questo è l’obiettivo della storia raccontata in “Lupinella. La vita di una lupa nei boschi delle Alpi” scritto da Giuseppe Festa e illustrato da Mariachiara Di Giorgio. Il volume nasce da un’idea del Museo delle Scienze (MUSE) di Trento ed è stato realizzato grazie a Life Wolfalps, un progetto europeo che ha come obiettivo quello di realizzare azioni coordinate per la conservazione e la gestione a lungo termine della popolazione alpina del lupo.
“Lupinella. La vita di una lupa nei boschi delle Alpi” è un libro adatto a bambini che abbiano almeno sei anni d’età. Attraverso il racconto della nascita e dei primissimi periodi di vita di Lupinella, i bambini possono conoscere e capire quali siano veramente le abitudini di questi animali, le loro regole di vita, i sistemi adottati per garantirsi cibo e protezione reciproca. Oltre a seguire la favola di Lupinella, sarà possibile apprendere utili informazioni sulla vita dei lupi grazie ad una serie di box esplicativi curati dalla Lupologa Francesca, ricercatrice di Life Wolfalps. Le parole del racconto di Giuseppe Festa sono corredate da bellissime illustrazioni che accompagnano ed arricchiscono la narrazione donandole quel fascino immaginifico e magico che tutti i bambini amano ritrovare nei libri che leggono. Alla fine della storia, inoltre, è possibile trovare giochi e attività da fare nella natura, schede di approfondimento sul ritorno del lupo sulle Alpi e un poster con le illustrazioni del libro.
La protagonista della storia, come detto, si chiama Lupinella, una lupacchiotta che nasce esattamente il 1 maggio. Viene alla luce in una tana scavata da mamma Brina insieme ad altri tre fratellini: Mugo, Sasso e Mirtillo. A dieci giorni Lupinella comincia a percepire quel che le ruota attorno: “Finalmente ci vedo! E ci sento! Mugo e Sasso sono esattamente come me li ero immaginati: paffuti e pieni di ciccia. Mirtillo è magrolino, come me del resto. E ci credo: gli altri due si pappano tutto il latte! Mamma Brina è bellissima. Ha due occhi meravigliosi. A sentire Mirtillo i miei sono ancora blu, ma spero che un giorno diventino come quelli della mamma: grandi, pieni di dolcezza e di un acceso color ambra“. Mentre Lupinella ci racconta le sue scoperte e le sue percezioni del mondo, la Lupologa ci spiega, passo passo, i vari momenti di crescita del lupo: la favola si affianca alla scienza.
Il racconto è fatto di scoperte e sorprese per la piccola Lupinella che, giorno dopo giorno, comincia a prendere confidenza con gli odori, con i sapori e con i suoi fratelli più grandi. Capisce di trovarsi all’interno di un branco governato da suo padre che, a quanto pare, è il capo indiscusso. Ci sono gerarchie precise nella sua famiglia ed è necessario rispettarle con rigore. Lupinella osserva tutto con estrema attenzione ed impara in fretta. Il suo istinto è fondamentale per cacciare e nutrirsi ma anche per evitare i pericoli che, spesso, provengono dalla presenza umana: “A poca distanza ci sono due animali che camminano su due zampe: non si può sbagliare, sono uomini. Entrambi hanno un bastone e un cestino. Forse cercano funghi. Io sono curiosa e vorrei spiarli ancora un po’, ma i mie genitori non si fidano. Non lupi sappiamo che alcuni umani sono molto pericolosi. Non so perché, ma ci odiano“.
Purtroppo tra l’uomo e il lupo i rapporti sono sempre stati difficili: l’uomo ha spesso cacciato il lupo per impedirgli di avvicinarsi alle sue greggi e di uccidere gli animali allevati. Francesca la Lupologa, infatti, spiega che un tempo esistevano i lupari: particolari cacciatori che con trappole, lacci e bocconi avvelenati uccidevano i lupi. Oggi come oggi il lupo è una specie protetta ma, nonostante ci siano leggi specifiche che vietano la sua uccisione, esistono ancora i bracconieri che con gli stessi mezzi dei lupari cercano di sterminare i lupi. Mentre l’esperta di lupi ci spiega come è organizzato un branco, come cacciano questi animali, perché la notte ululino e come facciano a capirsi senza parlare, Lupinella continua a crescere, mese dopo mese, e noi la seguiamo fino a quando, ormai grande abbastanza, sente di dover lasciare la propria famiglia per cercare la propria strada.
Questo libro, scritto con un linguaggio diretto e semplice, si adatta perfettamente ad una lettura per bambini e diviene un utile strumento per sfatare la brutta reputazione di cui troppo spesso ed erroneamente il lupo è stato rivestito. Si tratta, semplicemente, di un predatore che, grazie alle sue azioni di caccia, riesce a mantenere in equilibrio l’habitat in cui vive. Il ritorno spontaneo dei lupi sulle Alpi rappresenta un fenomeno del tutto naturale che non deve spaventarci ma spingerci a voler conoscere meglio questo animale per tutelarlo e aiutarlo a vivere nei nostri boschi.
Edizione esaminata e brevi note
Giuseppe Festa: è laureato in Scienze Naturali e si occupa di educazione ambientale. Appassionato musicista, è cantante e autore del gruppo Lingalad. Protagonista del premiato film documentario Oltre la Frontiera, è autore di diversi reportage sulla natura trasmessi dalla Rai. Ha pubblicato Il passaggio dell’orso (2013), L’ombra del gattopardo (2014) e La luna è dei lupi (2016), tutti editi da Salani e tradotti in diverse lingue. Da quando ha ascoltato l’ululato di un branco di lupi sotto i raggi della luna, si è innamorato di questi affascinanti animali e ha deciso di impegnarsi a fondo per la loro conservazione.
Mariachiara Di Giorgio: nasce a Roma nel 1983, dove studia illustrazione all’Istituto europeo di design (Ied). Durante la scuola inizia a lavorare come fumettista per conto della Fao, come storyboard artist e concept designer per film e pubblicità. Comincia il suo percorso legato all’editoria per l’infanzia nel 2012 con Editori Internazionali Riuniti; in seguito pubblica con Laterza, DeAgostini, Else Edizioni, Mondadori, Topipittori ed Einaudi. I suoi libri sono stati tradotti in Spagna, Cina, Francia, Corea e Stati Uniti. Con Professione coccodrillo (Topipittori) ha vinto il Premio Andersen 2018 per il miglior libro senza parole.
Giuseppe Festa, “Lupinella. La vita di una lupa nei boschi delle Alpi”, Editoriale Scienza, Firenze, 2018. Illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio.
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