“Sotto il suo occhio” è un romanzo che definirei ibrido: vagamente orwelliano nel titolo, è racconto di formazione (e in parte di distruzione della protagonista) e insieme thriller, con in più un’ispirazione derivante dalla realtà e una struttura seriale per cui ciascun capitolo si interrompe in un punto fondamentale, che viene ripreso all’inizio del capitolo successivo.
Accuratamente costruito e ben scritto, incuriosisce, ma anche inquieta soprattutto nel finale aperto, riguardo al quale evito di dire altro per non rovinare al lettore la sorpresa.
Leggendo l’Avvertenza iniziale e la nota finale scopriamo che il romanzo nasce da un’operazione editoriale precisa voluta da Transeuropa, casa editrice di Massa, nata nel 2005 e che nel suo progetto ambisce “a dare voce e luogo alle differenti geografie dell’umano, con attenzione ai contesti ex/centrici: la differenza, e le differenze, come essenza dell’umano, e sua specifica possibilità di salvezza”.
Volendo cambiare il modo di scoprire talenti e scrivere romanzi contemporanei, nel 2017 lo scrittore e talent-scout Giulio Milani ha viaggiato con la famiglia in un camper per tutta l’Italia alla ricerca di temi e autori. È nata l’idea di realizzare un’intera collana, che finora vanta quattro titoli (due editi, due di prossima pubblicazione), che prende spunto da fatti di cronaca, ma li racconta come una serie televisiva.
I romanzi non si rifanno a un solo fatto vero, ma a molti eventi, che vengono trasportati nel mondo letterario, “la nuova poetica intende così raccontare il mondo e il paese in cui viviamo per interposto fatto di cronaca, ovvero una ricostruzione in cui l’autore reinventa il romanzo di formazione attraverso un’esperienza indiretta collettiva gestita da un punto di vista personale e insieme antropologico”.
L’argomento specifico cui si rifà “Sotto il suo occhio” è il cosiddetto revenge porn, ossia una condivisione pubblica di immagini o video erotici o intimi via Internet senza il consenso dei protagonisti.
A volte le immagini sono state fatte col consenso della vittima, altre volte no, di fatto una persona può trovarsi esposta allo sguardo di tutti nella sua intimità, può essere riconoscibilissima e perciò oggetto di insulti, commenti, condanna pubblica e quant’altro può accadere nel web, diventato spesso un grande collettore per le frustrazioni e gli istinti peggiori della gente.
Il termine in uso revenge-porn, che sottende un senso di vendetta, non mi sembra il più appropriato, perché spesso queste immagini vengono diffuse per puro sadismo, per ostentazione di potere sull’altro, forse anche per stupidità.
“Abuso di immagini sessuali” forse sarebbe più corretto.
Detto questo, la protagonista, che narra in prima persona, è una ragazza che conosce in un locale Diego e il suo amico Vincenzo, amici da sempre e legati da un rapporto che è stato omosessuale in passato.
Attratta da Diego, dopo averlo incontrato lascia il suo compagno Riccardo, col quale si trascinava un rapporto ormai opaco e stanco e, poiché Diego non vuole ospitarla, affitta un’orrenda mansarda in centro città, nella quale poi abiterà poco, occupata come sarà a tenere in ordine la casa di Diego.
Quest’ultimo si rivela essere un uomo strano, prepotente e arrogante. Fa l’operaio nella fabbrica del padre, col quale ha un rapporto molto conflittuale, ha la passione per la fotografia ed è così che nascono foto e, in seguito, un video erotico di rabbia e sesso.
Con la ragazza, che comunque si sottomette (per incoscienza? Per fiducia mal riposta? Per disperazione? Per ricerca di emozioni?) ai voleri dei due uomini, Diego si comporta con prepotenza e disprezzo, non le dice che uso farà delle foto, la umilia in continuazione, la tratta da serva, è “silenzioso ed esigente”, permaloso. Entra ed esce da casa, va con altre donne e lei subisce, accetta per una sorta di complicità, di condiscendenza, in un rapporto distorto e distruttivo, dove emergono sicuramente le frustrazioni di Diego, che hanno origine nel vissuto famigliare. Frustrazioni che pare sfogare nella protagonista, per la quale in breve tempo incomincia un autentico incubo. Perde il lavoro, la gente la insulta, sembra un accanirsi della sorte, quando le viene invece rivelato che sul web circolano sue immagini erotiche. È una catastrofe per la psiche della protagonista, che rischia d’impazzire. Chi ha messo quel filmato in Internet e per quale motivo? È veramente lei la donna coinvolta o c’è una sua “controfigura”? Qui si sconfina nel trhiller. È possibile infine uscire dall’incubo o da certi abissi non si emerge mai veramente?
Il romanzo è sia un viaggio nelle perversioni umane, sia un segnale d’allarme contro i pericoli del web, un mondo virtuale che può diventare più concreto di quello reale e influire molto pesantemente nella vita delle persone.
“La mia esistenza aveva preso una curvatura incontrollabile, che mi stava proiettando in una dimensione dove il mio fake era più vero di me: tutta la mia vita non si riduceva a nient’altro che a quelle azioni, che per la gente mi rappresentavano meglio di qualunque altra cosa avessi combinato fin lì; come per una diva o una divinità, dell’interezza della mia persona non restava che una spoglia, un personaggio minorato dai caratteri immorali e perversi, verso il quale specchiarsi e prendere la distanza”.
Edizione esaminata e brevi note
Giulia Seri (Civitanova Marche 1984), con la famiglia si trasferisce a Monza in giovanissima età. Laureata in ingegneria elettronica al Politecnico di Milano, passa i primi anni della sua carriera tra l’Austria e la Cina, mentre si specializza alla Judge Business School di Cambridge. “Sotto il suo occhio” è il suo primo romanzo.
Giulia Seri, Sotto il suo occhio, Massa, edizioni Transeuropa 2018.
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