Un libro abbastanza breve ma dalle tante sfumature. Un thriller, ambientato alla fine degli anni ’90 in un piccolo paese dell’entroterra calabrese; Alessio è un giovane laureato in lettere che affronta il primo incarico da supplente in sostituzione di un professore della scuola locale. Fin da subito però scopre che c’è qualcosa di profondamente oscuro che aleggia tra gli abitanti.
La vicenda sembra partire dal personale e dal privato: s’inizia con il suo arrivo nella casa che ha preso in affitto e rapidamente si passa ai suoi affittuari, per poi allargarsi alla scuola, ai colleghi e infine a tutto il paese e anche ai suoi dintorni. Una sorta di percorso investigativo che porterà il protagonista sulle tracce di un antico ordine segreto, l’Ordo Mortis del titolo, basato sull’adorazione della morte come unica verità livellatrice del mondo e dell’esistenza e quindi profondamente contrapposto alla chiesa cattolica, che invece crede nella sconfitta della morte.
L’autore, Salvatore Conaci, è anagraficamente piuttosto giovane (1990) e le analogie tra lui e Alessio sono abbastanza palesi: entrambi laureati in lettere, entrambi giovani, all’inizio della carriera e con un’anacronistica passione per la pipa. La foto dell’autore presente sul retro del libro lo ritrae proprio con una pipa in bocca e più volte nel libro Alessio si rilassa con qualche tiro. Appare quindi plausibile che ci sia molto altro di autobiografico in questo personaggio.
Il linguaggio del libro oscilla tra due poli: da una parte le descrizioni: minuziose, dettagliate e precise, quasi fosse un romanzo del periodo naturalista. Dall’altra abbiamo invece uno stile più simbolista, dove paesaggio e personaggi sono messi al servizio della narrazione ed esprimono sensazioni che aiutino a tenerla in piedi. Esemplare in questo senso è la scena in cui il collega Mario spiega ad Alessio tutto ciò che sa sull’Ordo Mortis, evocando vecchi episodi violenti che ancora dopo molti decenni hanno ripercussioni sulle vite degli abitanti. All’improvviso però i due vengono interrotti da un combattimento mortale tra due gatti, uno bianco ed uno nero che alla fine muiono entrambi per le ferite: “morendo si posizionarono curiosamente, secondo un cerchio perfetto, l’uno con la coda tra le fauci dell’altro”.
Le parti simboliste hanno sicuramente un loro fascino e sono ben costruite, le parti naturaliste invece tendono a distrarre l’attenzione del lettore e a rallentare il ritmo del libro. Numerose sono inoltre le citazioni latine, lingua con la quale l’autore dimostra di avere una certa dimestichezza e che non lesina lungo tutto il libro, a partire dal titolo.
Originale e ben assortito è l’accostamento villaggio rurale vs. ordine segreto secolare con adepti in tutto il mondo. Certi paragrafi, soprattutto quelli dove si spiegano storie e vicende dell’ordine, ricordano alla lontana il contemporaneo Dan Brown, basti pensare al “Codice da Vinci” o ad “Angeli e Demoni”.
I personaggi principali non sono molti ma hanno tutti un loro spessore ed una loro credibilità. Immancabile e forse anche necessaria, è la storia d’amore tra Alessio e la collega Lisia, a cui sono dedicati alcuni paragrafi romantici per niente banali.
“Ordo Mortis” è un libro che scorre via veloce nonostante alcuni eccessi descrittivi, soprattutto nella parte centrale. L’inizio e la conclusione sono tuttavia accattivanti e in particolare i capitoli finali lasciano con il proverbiale fiato sospeso e culminano con una sorprendente conclusione all’altezza delle aspettative. Lo consiglio a chi ha letto e apprezzato le trame di Dan Brown e a chi ha la passione per l’occultismo e le società segrete.
Edizione esaminata e brevi note
Salvatore Conaci, nasce nel 1990 a Catanzaro. Laureato in Lettere Moderne all’Università della Calabria, ha pubblicato Perle Nere nel 2015. Ha collaborato brevemente con la rivista Luoghi Misteriosi e ha scritto per ‘900Letteratura tra il 2016 e il 2017. Durante il breve soggiorno in Svizzera, ha studiato la lingua tedesca e insegnato italiano di base per stranieri. Attualmente vive in Calabria, dove sta’ lavorando a nuovi progetti letterari.
Salvatore Conaci, “Ordo Mortis”, WritersEditor, Roma, 2018.
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