Fitzgerald Francis Scott

Basil Lee

Pubblicato il: 14 Agosto 2018

I quattro racconti di questa raccolta, tutti con lo stesso protagonista, furono scritti da Fitzgerald nel 1928, tra la stesura de “Il grande Gatsby” e quella di “Tenera è la notte” e pubblicati sul Saturday Evening Post per 3500 dollari l’uno.

Visti i cronici problemi di Fitzgerald con il denaro, si tratta chiaramente di testi realizzati per guadagnare un po’, ciò nonostante l’autore stesso li distingueva da altri, più modesti, e si era affezionato al protagonista che compare, in totale nella sua produzione, in otto storie.

Fitzgerald pensò più volte di raccoglierli tutti insieme in un unico volume, ma il progetto non fu mai attuato, poiché temeva che i lettori de “Il grande Gatsby” li considerassero una specie di “romanzo annacquato”, dal momento che si aspettavano il seguito de “Il grande Gatsby”, che Fitzgerald non volle mai scrivere.

Il volume edito da PaginaUno raccoglie i primi quattro racconti in ordine cronologico. Si tratta di storie di adolescenti, quattordici-quindicenni, alle prese con i primi amori, i sogni grandiosi, l’ingresso al College. Basil Lee è un ragazzino del Midwest, orfano di padre, viziatissimo dalla madre, di famiglia benestante, ma non ricca. Viene mandato a studiare in un college dell’Est, dove ci sono giovani più facoltosi, con i quali non riesce a legare, anzi, diventa oggetto di bullismo ed emarginazione, anche perché è piuttosto arrogante e non sa tenere a freno la lingua, neanche con gli insegnanti a volte.

Basil sogna di diventare un ladro gentiluomo oppure un grande atleta e di acquisire gloria e onori, è “ferocemente competitivo” e lo vediamo, poco a poco, crescere, arricchirsi di esperienze e incominciare a maturare.

“…la sua vivacità si era smorzata, e la riflessività del suo volto – un segno della sua recente scoperta che come lui anche gli altri avevano una volontà forte quanto la sua, e più potere – dava a Margaret l’idea di una tristezza ammaliante”. Così pensa una sua coetanea nel quarto racconto.

In generale comunque siamo in un ambiente ricco di tutta la freschezza della gioventù, movimentato e desideroso di divertimento e di scherzi (nel primo racconto c’é addirittura il progetto di una goliardata notevole), dove il passaggio all’età adulta è contrassegnato dall’uso dei pantaloni lunghi, le ragazze sono un continente sconosciuto e attraente e non sono ancora donne fatali e pericolose, qualcuna è particolarmente benestante. Le passioni sono brevi e intense e il presente sembra essere l’unico tempo possibile. “ Come la maggior parte di noi, era incapace di immaginare che in futuro avrebbe avuto desideri equivalenti a quelli che lo possedevano ora”.

Nell’insieme i racconti sono molto godibili e ben costruiti e oltre tutto ci danno un ritratto della borghesia del Midwest, fatta di convenevoli, buone maniere e convenienze sociali da rispettare. I ragazzini si ritrovano ancora in cortile, chiedono permessi per uscire ai genitori e hanno orari precisi per il rientro.

È comunque Basil, il personaggio fantasioso e dalla risposta pronta nel quale Fitzgerald si ritrova maggiormente. Un personaggio che prende sempre più coscienza di sé e delle proprie aspirazioni.

Nei racconti compaiono anche i temi dei grandi romanzi di Fitzgerald: il conformismo, il vuoto di certa società benestante, l’ironia verso questo mondo luccicante e feroce. Per i ragazzi come Basil tutto deve ancora accadere e possono osservare le luci lontane della città con un senso di attesa e mistero. “La casa era adiacente all’estremità della collina occupata dalla zona residenziale, e i due ragazzi rimasero in silenzio per un istante, a fissare le luci che punteggiavano la città sotto di loro. Dinanzi al mistero dell’ignota vita umana che scorreva nelle strade sottostanti, Basil sentì il senso delle sue parole diventare scialbo e debole”.

Per Gatsby, l’uomo che osservava la luce verde al di là della baia, ci sarà il disincanto. Come ben osserva Sabrina Campolongo nella Postfazione:

“Come lui, anche noi abbiamo la sensazione che niente di appassionante possa accadere nel Midwest e che la vita vera sia rimandata a un tempo a venire, bramato e immaginato, e a un altrove che nell’ultimo racconto di questa raccolta Basil Lee identifica con la New York delle luci e della musica, delle vere tragedie nascoste sotto al trucco e allo scintillio di Broadway, ma anche della speranza, della pulsante «luce verde» che qui è ancora benevola e lontana, piena di promesse”.

Da osservare che i quattro racconti hanno traduttrici diverse:

Il cacciatore di scandali – Luisa Rigamonti

Una serata alla fiera – Giulia Sgura

Basil, la matricola più odiosa – Sabrina Campolongo

Si crede meraviglioso, lui – Ilaria Guerra

Edizione esaminata e brevi note

Francis Scott Key Fitzgerald (St.Paul, 1896 – Hollywood, 1940), scrittore americano, vissuto tra New York e Parigi.

Francis Scott Fitzgerald, Basil Lee, Vedano al Lambro (Monza), edizioni PaginaUno 2018, Cura e Postfazione di Sabrina Campolongo, titolo originale Basil: The Freshest Boy.