C’erano molti modi per raccontare la vita di Nikola Tesla, non fosse altro che sull’inventore e scienziato serbo da sempre abbondano leggende e teorie complottistiche. Evidentemente l’intenzione di Edoardo Segato è stata quella di inquadrare l’identità e l’influenza di Tesla, da un lato evitando quei fraintendimenti che ne hanno fatto una sorta di anticipatore della new age; e dall’altro evidenziando tutte quelle geniali invenzioni, spesso condannate all’isolamento, che lo hanno comunque reso un autentico precursore della più avanzata tecnologia contemporanea. Un caso singolare che ha fatto scrivere giustamente di intuizioni confacenti “più alla figura dell’avanguardista visionario che a quella dello scienziato” (pp.1). Affermazione che inoltre introduce di sfuggita un tema da sempre foriero di polemiche furibonde in merito ai rapporti tra scienza ufficiale e le cosiddette proto-scienze e para-scienze: Tesla fu tra coloro che concentrarono la loro attenzione anche su fenomeni del tutto sconosciuti ed appunto considerati appannaggio del paranormale. Da qui la “reputazione un po’ mistica e poco tecnica che nel secolo scorso gli venne attribuita” (pp.104). Probabilmente proprio questo oltrepassare i confini del lecito, almeno secondo i crismi della scienza sperimentale o accademica, questo non voler negare l’esistenza di fenomeni ancora scientificamente non spiegati, ha fatto sì che molti degli scientisti più ortodossi abbiano potuto minimizzare la sua caratura di scienziato e di conseguenza abbiano potuto spesso derubricare molte sue scoperte e intuizioni tra le bizzarrie ascientifiche. L’intento di Segato – ripetiamolo – è stato invece quello di raccontare, con un linguaggio giustamente divulgativo, le invenzioni originali e pionieristiche dello scienziato serbo, ovvero Tesla che anticipò l’idea di internet, il suo ruolo di sostenitore dell’energia libera e di primo sviluppatore della radiotrasmissione. In altri termini la storia controversa di uno scienziato-inventore “lontano anni luce dalla logica americana” (pp.19) che, dal suo arrivo negli Stati Uniti e a seguito dei suoi rapporti con Thomas Edison, figura agli antipodi di inventore-imprenditore, viene analizzata in rapporto agli sviluppi della fisica quantistica, della fisica del plasma, delle ultime innovazioni tecnologiche e dei cambiamenti culturali e sociali dell’ultimo secolo.
Una storia che continua, come ci ricorda Segato, grazie all’attività di scienziati come Nassim Haramein, Harold Puthoff, Mehran Keshe e a progetti come il Tesla Touch del dipartimento di ricerca della Walt Disney; senza dimenticare tutti quei centri che propongono le contestate terapie a base di ozono. E’ chiaro che non possiamo elencare tutti i brevetti scaturiti dagli studi e dagli esperimenti di Tesla, personalità tanto geniale quanto ingenua, che permise ad altri suoi contemporanei di fregiarsi di sue intuizioni, spesso al limite del plagio. Piuttosto, avendo ben presenti le innumerevoli discipline indagate dallo scienziato serbo, dall’energia, alle radiazioni, alle risonanze, alla guerra elettromagnetica, alle applicazioni ingegneristiche in medicina, il volume di Segato ci ricorda in particolare alcune invenzioni che tutt’ora sono oggetto di studio. Ad esempio la lampada a bottone di carburo di silicio ed ancora più la “turbina di Tesla” che non solo risulta più efficiente ma, ancor più importante, è meno dannosa per l’ambiente di tutte le turbine che vengono usate nell’industria moderna” (pp.144). Ancora in argomento elettricità – ma vale anche per gli altri campi scientifici – nel libro di Segato, proprio al fine di inquadrare l’attività di Tesla in maniera onesta e non leggendaria, vengono fatte importanti precisazioni: “a differenza di come si dice in giro, Tesla non inventò la corrente alternata. Essa venne prodotta per la prima volta da un generatore dinamo di corrente del francese Hyppolite Pixii nel 1832 a seguito dei principi esposti da Faraday. Tesla trovò semplicemente il modo di sfruttarla al massimo delle sue potenzialità, nella produzione, nella trasformazione e nella trasmissione” (pp.157).
Al termine del volume l’appendice B dedicata alle multidisciplinari “Officine Tesla”, nate nel 2014 da un’iniziativa di Mattia Davide Amico, ancora una volta la figura dello scienziato-inventore serbo torna quale paradigma del genio che ha voluto rompere gli equilibri della normalità: “Come Leonardo venne preso per mago e alchimista, Tesla e altri, che affermarono di aver penetrato i segreti del magnetismo, della gravità e dello spazio vuoto, vennero additati come cialtroni, prestigiatori e imbroglioni oppure profeti assoluti. Come sempre la verità sta nel mezzo” (pp.179).
Edizione esaminata e brevi note
Edoardo Segato, studia Musica e Nuove Tecnologie al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Fa parte di Officine Tesla, società che intraprende percorsi di ricerca, sviluppo e produzione in vari settori culturali e tecnologici. Con i colleghi La Gare e La Belvert ha realizzato concerti in Europa, Israele, Bosnia e Inghilterra, una colonna sonora teatrale a Milano, uno spettacolo di letture e musiche inedite sul Novecento storico italiano e molte altre attività che spaziano dal sound design alla semiotica.
Edoardo Segato, “Tesla. Lo scienziato contro”, Hoepli (collana “Microscopi”), Milano 2015, pp.XII-180.
Luca Menichetti. Lankelot, agosto 2015
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