Spesso non basta una buona idea per creare un buon libro, bisogna avere anche una buona messa in pratica di tale idea. In questo caso abbiamo entrambi gli elementi.
L’idea è appunto avere una serie di autori, scrittori, giornalisti, blogger, quindi persone con una certa conoscenza letteraria, che scrivono delle loro esperienze sulle tombe di altri poeti: il termine “poeta” in questo caso viene applicato in senso abbastanza largo e include ovviamente scrittori, ma anche musicisti, artisti, religiosi, personaggi che hanno reso in qualche modo poetico ciò per il quale sono diventati famosi.
Il libro include sessanta descrizioni, più o meno lunghe e spazia abbastanza liberamente attraverso il tempo, lo spazio: ci sono figure letterarie famose a livello globale come Walt Whitman, J.R.R Tolkien, Virginia Woolf, musicisti come Joe Strummer e Wolfgang Amadeus Mozart, o anche sportivi come Ayrton Senna. Con un po’ di orgoglio nazionale, il numero di personaggi italiani presenti è sicuramente il maggiore, Andrea Camilleri, Fabrizio de André, Antonio Gramsci e molti altri anche meno conosciuti. La logica e la struttura del libro sono spiegate molto bene nell’introduzione.
Spesso i nomi meno conosciuti risultano essere quelli più interessanti: scopriamo quindi Javsandamba Gombodojin Eshidorj Zanabazar, importantissima figura della storia buddhista e tuttora venerato in tutta la Mongolia, oppure Monsieur Chouchani, personaggio estremamente misterioso, una sorta di genio, filosofo e maestro di origine ebraica che si dice abbia insegnato ad alcuni dei più famosi intellettuali del XX secolo, o ancora Richard Francis Burton, esploratore inglese dell’età vittoriana e la cui vita sembra un romanzo di avventura.
Insomma ce n’è veramente per tutti i gusti ma ciò che aggiunge valore al libro è che appunto ogni tomba è descritta da un autore diverso a seconda della sua esperienza e del suo rapporto con il personaggio raccontato; gli approcci e le riflessioni non sono mai gli stessi e vanno oltre il semplice pellegrinaggio sui resti di una persona che si ammira. Difficile dire quale sia il più originale, il più azzeccato, il più significativo, si entra nel reame dei gusti personali in quanto dal punto di vista letterario sono tutti testi ben scritti e denotano una profonda conoscenza dell’argomento. Posso dire di aver particolarmente apprezzato il testo su William Butler Yeats di Nicola Manuppelli, un vero e proprio racconto con al centro proprio il rapporto tra l’autore e il poeta irlandese: “Yeats in Irlanda è dappertutto, nei laghi, nelle torri, nelle case e nelle piante, nelle colline, nelle tombe delle fate, e un corpo è perciò un dettaglio insignificante”.
Un libro che si basa sulle tombe può forse mettere un po’ a disagio e spaventare il lettore, soprattutto in tempi di pandemia, ma la morte è solo un argomento secondario di questo libro, il suo vero cuore sono le storie di queste persone e quello che ci hanno lasciato per ricordarle, le loro tombe non sempre rispecchiano ciò che sono stati e servono solo a noi che siamo in vita per sentirci più vicini e in qualche modo connessi con quello in cui credevano.
Consiglio questo libro agli appassionati di cimiteri e a coloro che vogliono imparare qualcosa di più su una serie di personaggi importanti della storia mondiale.
Edizione esaminata e brevi note
Autori vari, “Qui Giace Un Poeta – 60 Visite a Tombe d’Artista”, Jimenez Edizioni, Roma, 2020.
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