L’estate è appena cominciata e ecco qualche consiglio di lettura da parte di alcune persone della redazione per passare il tempo piacevolmente, ovunque voi siate. Tanti libri e molta varietà, tra romanzi e racconti, saggi e poesie, immersioni nella Storia e nelle storie, nei miti, nelle vite vissute o inventate, con la finzione che racconta la realtà, la realtà che ispira la finzione, e l’immaginazione che fa da legante.
Francesco Ricapito
Nelson George, Il Cuore Più Buio, traduzione di Gianluca Testani, Jimenez Edizioni, 2020
Un noir con sfumature di giallo e thriller ambientato negli Stati Uniti contemporanei e ottimo da gustarsi sotto l’ombrellone.
Natalie Haynes, Il Canto Di Calliope, traduzione di Monica Capuani, Sonzogno Editori, 2021
Rraccontare la mitologia greca, ma dal punto di vista delle donne. Un romanzo ben studiato, scritto da un’esperta di mitologia e che sorprende per la sua modernità.
Katherine Johnson, Selvaggi, traduzione di Gianluca Testani, Jimenez Edizioni, 2021
Storia romanzata, ma basata su fatti realmente accaduti, su un gruppo di aborigeni australiani che vengono portati in Europa verso fine ‘800 per far parte degli allora celebri “spettacoli etnici”.
Aldo Forbice, Comprare Moglie, prefazione di Emma Pomilio, postfazione di Gianfranco Pasquino, Marietti 1820 Edizioni, 2021
Un libro inchiesta dalla tematica non certo leggera ma che apre gli occhi su come la violenza sulle donne sia ancora ben lontana dall’essere estirpata, in tutto in mondo, compreso l’occidente.
Maria Tortora
Edith Bruck, Il pane perduto, La nave di Teseo, 2021.
Chi ha scelto di testimoniare la Shoah, chi ha scelto di raccontare la propria deportazione, la vita nei lager, la sopravvivenza e la ricostruzione non può sottrarsi al dolore, ma sa condividere i ricordi con la schiettezza e la dignità che meritano.
Maria Grazia Calandrone, Splendi come vita, Ponte alle Grazie, 2021.
Maria Grazia Calandrone con il suo magnifico “Splendi come vita”, a mio avviso una delle opere migliori dell’anno, ha avuto il coraggio di scandagliare nella propria e più intima condizione di figlia. Per farlo ha avuto l’altrettanto temerario ardire di ricorrere all’incanto del linguaggio poetico: non esattamente da tutti. Ma i poeti, si sa, fanno poesia anche quando non lo sanno.
Camilla Grudova, Alfabeto di bambola, traduzione di Andrea Morstabilini, Il Saggiatore, 2020.
Tredici i racconti contenuti in “Alfabeto di bambola”. Ogni racconto è una sorta di viaggio nell’imprevedibile poiché tutto ciò che la Grudova narra non ha alcuna possibilità di poter essere immaginato. Tredici racconti che somigliano a tredici fiabe sbilenche ma perfette. Tredici fiabe che di sognante hanno poco. E quel poco che può avvicinarle al mondo dei sogni si riduce per lo più a un incubo.
Federica Seneghini, Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il Duce, con un saggio di Marco Giani, Solferino, 2020.
Giovanna, Marta e Rosetta sono le sorelle Boccalini. Tifose dell’Inter e appassionate del gioco del calcio. Sono nate e vissute sotto il fascismo ed è anche la loro vicenda, ricostruita in forma di romanzo, che la giornalista e scrittrice Federica Seneghini ha trasportato, in uno stile molto abbordabile e attraverso una scrittura estremamente scorrevole, in “Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il Duce”.
Federico Magi
Mario Vattani, Rika, Idrovolante Edizioni, 2021
“Rika, nell’ottica di Mario Vattani, diventa anche e soprattutto un possibile simbolo di coraggio, rivalsa, autodeterminazione, indisponibilità a farsi vincere, violare, lasciarsi andare. In questo senso la strenua battaglia per non soccombere messa in atto da una ragazzina minuta, sola e dispersa in una città che le è estranea da ogni punto di vista, è una potente metafora contro la pavidità, l’ignoranza e l’indifferenza di un mondo decadente e perduto nella sua labile certezza di un presunto benessere che è tanto più immobilizzante quanto è illusorio e poco credibile nelle sue rappresentazioni di cartapesta”.
Adriano Angelini Sut, L’ultimo singolo di Lucio Battisti, Gaffi, 2018
“Sgombriamo subito il campo da questioni esegetiche o interpretative, estetiche o addirittura ideologiche, perché L’ultimo singolo di Lucio Battisti è inequivocabilmente un grande romanzo, forse uno dei migliori dato alle stampe in Italia nel nuovo millennio. (…) È un’opera dall’amplissimo respiro, figlia indubbiamente di tanto studio e ricerca, generata da un forte sentimento di ambivalenza che l’autore non nasconde mai verso la sua città e verso le sue genti”.
Danilo Breschi, Mishima. Enigma in cinque atti, Luni Editrice, 2020
“Divulgare Mishima come ha fatto il professor Breschi è un voler empatizzare col lettore, tentare l’ardua impresa di prestare i propri occhi, i propri sentimenti e le proprie emozioni a qualcuno che probabilmente non incontreremo mai, ma che in quei momenti di appassionata lettura diviene una sorta di compagno di viaggio che ci cammina idealmente a fianco. Lo stesso effetto che, suppongo, abbia avuto Mishima sull’autore dell’opera che ho scelto di presentarvi”.
Annalisa Terranova, Vittoria. Una storia degli anni Settanta, Giubilei Regnani, 2014
“Bisognava essere diversi, e certamente lo era chi nei mai veramente troppo remoti Settanta, essendo un giovane studente, sceglieva la militanza a destra (…) Annalisa Terranova descrive benissimo il senso di estraneità, di (auto) ghettizzazione e di sconfitta di chi sceglieva una determinata parte politica, e immortala con afflato lirico quegli anni rendendo l’idea del tempo andato meglio di tanti saggi specifici sull’argomento trattato”.
Rodolfo Sideri, Con Mussolini e oltre, Settimo Sigillo, 2020
“Un interessantissimo saggio sull’influenza della filosofia di Giovanni Gentile. Nelle diverse interpretazioni dell’attualismo mancava ancora l’analisi della sua incidenza nella destra del dopoguerra; analisi che può gettare nuova luce sulle diverse esigenze e urgenze che quest’area politica, specialmente ma non solo giovanile, ha maturato e sta maturando a partire dagli anni Duemila”.
René Girard, Il capro espiatorio, traduzione di Christine Leverd e F. Bovoli, a cura di Giuseppe Fornari, Adelphi
Per il filosofo francese René Girard alla base dell’ordine culturale c’è un meccanismo, accuratamente rimosso, di cui troviamo tracce in tutte le culture primitive, nei miti, nella tragedia greca: il meccanismo della vittima espiatoria, dell’omicidio di tutti contro uno. Tesi difficile e affascinante che Girard espone in tutta la sua opera e in particolare in questo “Il capro espiatorio” che colpisce per la sua avvincente chiarezza.
Giovanni Testori, In exitu, prefazione di Sonia Bergamasco, Feltrinelli
Ultimo romanzo di Testori, tutto basato sul linguaggio, monologo stranito e straniante di un tossicodipendente prossimo alla dose fatale, in una Milano assassina e cannibale che ti uccide con l’indifferenza, la scrittura diventa un paesaggio di rovine linguistiche, un espediente per rivelare il delirio che sottostà alla comunicazione di ogni senso. Fra glossolalie e inserti di altre lingue (il latino del titolo, il francese, il dialetto milanese) la lingua viene deformata, frantumata dall’irruzione di un male di vivere che non lascia scampo. Male di vivere di una generazione perduta. Romanzo imperdibile di un autore decisivo.
Jean Sénac, Per una terra possibile, traduzione e cura di Ilaria Guidantoni, Oltre edizioni, 2019
Sénac fu un poeta algerino, la cui poesia è densa, materica, visionaria, poesia in cui si avverte la presenza di numerosi suoi miti culturali: Rimbaud, Artaud, Genet, per citarne solo alcuni. Amico di Camus e Char fu assassinato in circostanze rimaste misteriose. Il sogno utopistico di una terra liberata incontra il realismo trasognato di versi di grande intensità.
Ludwig Feuerbach, L’essenza del cristianesimo, traduzione di Camilla Cometti, Feltrinelli
Feuerbach appartiene alla sparuta schiera dei liberatori del pensiero. Da cosa deve essere liberato il pensiero? Dal pregiudizio di Dio, naturalmente. Feuerbach mostra cosa si cela dietro credenze che noi diamo per scontate e che tuttora, spesso inconsciamente, ci dominano. Feuerbach pagò con l’ostracismo del mondo culturale del suo tempo la sua rara autonomia di pensiero.
Sandro Battisti, Il sentiero dello sciamano, Kipple Officina Libraria, 2018
Questo poema è un corpo di linguaggi che si situano sulla soglia fra sonno e veglia, come visioni ipnagogiche annunciano un risveglio a una consapevolezza ulteriore, risveglio allo sguardo interiore che si scopre essere vasto come lo spazio stellare, voragine, precipizio. Lo sciamano è qui il doppio del poeta, vera zona d’intensità psichica in cui il poeta si specchia, nemesi, origine e scopo dell’attività poetica, raccontata soprattutto come trasformazione della coscienza. Edito da Kipple Officina Libraria, “Il sentiero dello sciamano” di Sandro Battisti, fra gli inventori del Connettivismo, è la dimostrazione che la piccola editoria è il luogo ideale perché il pensiero poetante possa dispiegarsi in tutta la sua originalità eversiva.
Gianluca Massimini
Ezio Sinigaglia, Fifty-fifty. Warum e le avventure conerotiche, TerraRossa Edizioni, 2021
Romanzo d’avventure, di formazione, di memoria? Di sicuro una commedia irriverente, che con una lingua piena di inventiva ci riporta al mondo esuberante degli anni Ottanta, attraverso un carosello di figure e situazioni che divertono, sorprendono e commuovono.
Rocco Anelli, I bagnanti, Les Flâneurs Edizioni, 2021
Cosa sono l’erotismo e la scoperta dei sensi per dei ragazzi sulla soglia tra l’adolescenza e l’età adulta? I bagnanti cercano disperatamente di diventare grandi, attraverso prove di coraggio e riti di iniziazione. L’acqua e la luce, simboli di rinascita e catarsi, aiuteranno i ragazzi a lavarsi e a disfarsi di un’immaturità che essi indossano orgogliosamente .
Fabio M. Rocchi, La disputa sul raki e altre storie di vendetta, Besa Muci Editore, 2021
Nell’Albania dei primi vent’anni del nuovo millennio, i personaggi di questi dieci racconti si contendono la scena divisi fra istinto e calcolo. La rabbia li porta a voltarsi indietro, mentre la ragione e la comprensione del nuovo li spinge in avanti.
Alessandro Trasciatti, Acrobazie. Storie brevi e brevissime, Il ramo e la foglia edizioni, 2021
Trasciatti accompagna il lettore in un viaggio di scoperta dell’indole umana. Punto di partenza è l’io narrante, soggetto metaforico e paradigmatico della società attuale, con i suoi vezzi, le sue debolezze e gli istinti che maggiormente cerca di nascondere. Il percorso di questi viaggi è sovente spiazzante, le scoperte inattese, i fatti e le emozioni sono pronte ad apparire dal sopore della disattenzione, evocati dall’acume dell’autore.
Autori vari, Nel mare di Lombardia, a cura di Davide Grittani, Les Flâneurs Edizioni, 2021
Molto spesso è la nebbia a stabilire l’umore della gente, l’uggiosità dei giorni a orientare la suscettibilità dei milanesi, il termometro delle campagne a negoziare il difficile rapporto tra città ed entroterra. Non tutti lo sanno, ma anche in Lombardia c’è il mare. Ci sono giorni in cui lo si può ammirare chiarissimo, limpido, manifestarsi all’improvviso tra le corse indaffarate e le ansie del viavai. Ed è molto più che un semplice mare.
Andrea Brancolini
Michele Cocchi, Us, Fandango, 2020
Un romanzo su un adolescente, Tommaso, che si chiude nella sua stanza, che passa il tempo prevalentemente al pc. Un “hikikomori” secondo la definizione nata in Giappone per descrivere chi smette di uscire di casa, di avere una vita sociale. Una storia di formazione in cui un ruolo fondamentale lo ha un videogioco, “Us”, a cui Tommaso partecipa e che sarà fonte di riflessioni sia sulla Storia che sulle proprie esperienze e relazioni con le altre persone. Un libro che mostra come anche un videogioco possa rappresentare un aiuto e non un ostacolo alla crescita e all’evoluzione personale. “In tutto questo tempo è stato difficile trovare qualcosa che lo interessasse davvero: qualche fumetto, qualche light novel sul web, qualche videogioco, qualche video di basket sui campioni del passato e del presente. Poi, finalmente, è arrivato Us.”
James Baldwin, Appunti americani, traduzione di Anna Hilbe, postfazione e cura di M. Giulia Fabi, Le Lettere, 2007
Una raccolta di saggi scritti dall’autore afroamericano tra fine anni ’40 e inizio anni ’50 del Novecento, prima di compiere trent’anni. Riflessioni che rimangono attuali (questa è l’impressione che ho avuto) sulla società americana e non solo, sull’essere americani neri, sull’essere americani bianchi, sull’essere americani. L’edizione italiana ripropone quella uscita nel 1984 per il trentennale della prima pubblicazione, con una ulteriore introduzione dell’autore. “Il problema del colore è l’eredità di ogni americano, non importa se lui/lei sia legalmente o realmente nero o bianco.”
Steph Cha, La tua casa pagherà, traduzione di Andrea Russo, 21lettere, 2021
Un romanzo ispirato all’uccisione di Latasha Harlins, ragazzina afroamericana di Los Angeles, avvenuta nel marzo 1991 in un negozio a Los Angeles, due settimane dopo il pestaggio di Rodney King, altro afroamericano, da parte della polizia. Nel 1992 i due processi volsero al termine con la riduzione della pena per la colpevole dell’uccisione della ragazza e l’assoluzione degli agenti della Polizia per il pestaggio di King. Ci fu una rivolta durata 6 giorni, con decine di morti e migliaia di feriti. L’autrice alterna la narrazione tra 1991 e 2019 mostrando come nel tempo le cose non siano cambiate quanto ci si aspettasse, e pensando anche ai saggi di Baldwin, scritti 70 anni fa, alla morte di George Floyd lo scorso anno, il paesaggio che ne esce è sconfortante. “Lunedì 26 agosto 2019 – Shawn aveva avuto a che fare coi poliziotti sin da quando era un bambino. Ci aveva parlato e li aveva ignorati ed evitati quando possibile. Avevano sempre fatto parte della sua vita. Palmdale non era come la South Central dei suoi tempi, ma anche lì le volanti pattugliavano il quartiere, abbassando il finestrino per parlare con chiunque valesse la pena parlare. A volte sembrava che fossero a pesca, che gettassero una lenza solo per vedere chi riuscivano a tirare su.”
Manuel De Pedrolo, Atto di violenza, traduzione di Beatrice Parisi, postfazione di Alberto Prunetti, Paginaotto edizioni, 2020
Un romanzo scritto dall’autore catalano nel 1961, ma che ha dovuto attendere la morte di Franco negli anni ’70 per poter essere pubblicato in patria. Il libro racconta una rivolta silenziosa contro il dittatore-giudice Domina, rivolta che viene istigata dalle parole “È molto semplice: restate tutti a casa”. De Pedrolo dà vita a persone, legami, storie che si intrecciano con una scrittura diretta, pulita, essenziale, densa.
Maria Laura Caroniti, Generazione Bataclan, Ugo Mursia editore, 2018
Tre donne di età diverse, accomunate dal nome, Anna, dalla regione di provenienza, Sicilia, e dalla città in cui si trovano, Parigi, proprio nel giorno dell’attentato alla sala da concerti Bataclan. L’autrice non ci mostra l’evento, ma ricama le storie delle tre protagoniste, giunte a un punto di svolta proprio in quel giorno di novembre, sul tessuto cittadino. Fili che si sfiorano, toccano, si intrecciano, mentre su Parigi (e sulle tre donne) cala la cappa della violenza, della paura, della morte. “Era una sconosciuta e poteva essere chiunque, eppure con lei accanto Anna abbassò le difese, si guardò attorno per la prima volta senza la paura di perdersi e di non saper ritrovare la strada. Uno striscione nero attaccato a un balconcino catturò la sua attenzione. Je suis Charlie.”
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