Siamo abituati a conoscere Lukha B. Kremo come abile tessitore di argute storie fantascientifiche, fra l’apocalittico ironico di “Transhuman Express” e la critica sociale distopica di “Pulphagus”, romanzo con cui ha vinto il più prestigioso Premio riservato alla Fantascienza in Italia, il Premio Urania; o ancora lo ricordiamo come inventore, con Raskal, del realismo stralunato di “Storie di Scintilla”, testimonianza poetico – shocking di una generazione che, a costo di non combinare nulla, ha combinato il nulla (Internet prodotto della loro alienazione errante? Boh); nulla a cui era destinata da fatalità storica sinistra o perlomeno sfortunata: la cosiddetta generazione X (i nati dalla fine dei Sessanta agli inizi degli Ottanta). Ebbene in questo romanzo Kremo e Raskal sintetizzano le ragioni di un fallimento ironico, perché manca la serietà tragica di un destino a questi deterritorializzati senza terra, senza cielo e senza Storia.
Ma uno dei pregi di Kremo è che sa rinnovarsi, quindi stupire.
Ed ecco ora “Chthulupunk”, edito in ebook da Delos Digital, con curatela di Sandro Battisti, nel marzo del 2022, forse il suo libro più intimo, forse il suo inganno più sofisticato, forse entrambe le cose.
Intanto si tenta la via dell’ibrido, romanzo autobiografico in cui il vero e il falso non sono mai sicuri, saggio che tratta i temi della fisica più all’avanguardia e ne coglie le immense risonanze filosofiche (non dimentichiamoci che Kremo insegna storia e filosofia nei licei).
Tutti questi dati (biografici, storici, fisici, filosofici) sono mescolati con leggerezza direi da perfetto connettivista, movimento al quale Kremo fu fra i primi ad aderire. Connettere quindi ciò che appare distante dalla nostra troppo umana percezione. Movente poetico sotterraneo a un movimento di narratori e poeti, che fu fondato nel 2004 da Sandro Battisti, Giovanni De Matteo, Marco Milani. Connettere i saperi per denunciare la fattucchieria del Sapere. Mettere in correlazione, in risonanza quantistica.
In tutto questo la vita di Kremo, la sua straordinaria aneddotica si perde un po’. Un difetto di questo ibrido è la brevità. Che cosa sarebbe stato se Kremo avesse lasciato andare il cuore alle sue rievocazioni di pirata metropolitano? Quali avventure avrebbe cavato dal cilindro? Lui, mago dell’underground milanese, ora disperso in mille rivoli che da vero marinaio manco si ricorda. Editore, poeta, elettro musicista, viaggiatore, scrittore, hacker, conoscitore esperto di geopolitica, come dimostra il suo blog, artista di mail art, inventore della Nazione Oscura, micronazione dell’immaginazione che batte moneta, ha un calendario, ministri. Se ogni stato è parodia, qui siamo alla parodia di una parodia: il Re è Nudo. Per inciso i rapporti con lo Stato Italiano sono stati sanciti dall’ invio di un pezzo di ghiaccio alla Presidenza del Consiglio. Rapporti letteralmente “congelati”. Probabilmente ad libitum. Performance artistica, poetica boutade, protesta satirica, ridicolizzazione del potere si mescolano: genio toscano. Kremo è nato a Livorno, da bambino era in Nigeria -conosciuta per decenni la periferia milanese- ha vissuto in provincia di Genova, poi alle isole Canarie, infine è tornato nella città natale. Ma chi lo conosce lo sa: non abita da nessuna parte, il suo camper è un’ astronave che viaggia nel tempo. Le sue case vestigia di regni perduti.
Ecco la mania contemporanea di abbreviare tutto: video, film, canzoni, libri… Ne parla molto bene “Cronofagia” di Davide Mazzucco. Escono “prodotti” a velocità sempre più inquietanti, vietato soffermarsi troppo su uno di questi; il capitalismo ci mangia il tempo con il lavoro e con l’ intrattenimento. E ciò produce il Kipple, lo scarto, Kremo ne è da sempre ossessionato, tanto da chiamare Kipple Officina Libraria la propria Casa editrice, punto fermo per gli appassionati del fantastico e da qualche anno anche della poesia di sperimentazione con la collana Versi Guasti curata da Alex Tonelli. Casa editrice “piccola ma combattiva”, la definì Giuseppe Lippi. E non dimentichiamoci che Pulphagus stesso altro non è che un planetoide fatto di spazzatura che orbita intorno alla terra. Contro il disordine entropico, non rimane che cercare un ordine ma come se anche l’intelligenza, sistema ad alto consumo di energia, aumenta il disordine stesso? Scendiamo nella terra dell’insolubile e dell’enigma.
Peccato dunque che il virus della brevità abbia colpito questo libro per certi versi così intenso e toccante. “Chthulupunk” merita un seguito. La vera autobiografia di Kremo è tutta da scrivere.
Edizione esaminata e brevi note
Lukha B. Kremo, Chthulupunk, a cura di Sandro Battisti, ebook, 62 pagine, Delos Digital, marzo 2022
Lukha B. Kremo (Livorno, 1970) è autore di romanzi e racconti non solo di fantascienza. Ha diretto la rivista Avatär, vincendo tre Premi Italia. Ha pubblicato racconti su varie antologie tra le quali Supernova Express (2006, Fantanet), Frammenti di una rosa quantica (2008, Kipple) e Avanguardie Futuro Oscuro (2009, Kipple). Un suo racconto è uscito anche su Robot. Ha pubblicato cd di musica elettronica con lo pseudonimo di Krell e organizzato il progetto Sonora Commedia. Ha pubblicato i romanzi Il Grande Tritacarne (2005), Gli occhi dell’anti-Dio (2008), Trans-Human Express (2012). Con Pulphagus® ha vinto il premio Urania 2016.
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Lankenauta, Ettore Fobo, aprile 2022
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