Andreea Pavăl vive in Romania con la madre e la sorella. Il padre, invece, è emigrato a Torino per lavoro. Questa distanza riempie la vita delle tre donne, le cui giornate trascorrono al ritmo dell’assenza, dei messaggi da inviare, delle telefonate da fare, delle parole che si devono dire per mantenere il legame. Intanto a Andreea l’Italia arriva attraverso piccole istantanee, come una pubblicità: i programmi televisivi, i giocattoli, i pacchi che spedisce il padre. Fino a quando la famiglia non decide di trasferirsi a Torino, e quell’idea che si era fatta diventa una realtà molto più complessa.
Male a est è un romanzo sulle conseguenze emotive dell’emigrazione, il racconto di una Romania difficile che però protegge e di un’Italia che accoglie ma devasta. Andreea Simionel manipola l’italiano, lo reinterpreta partendo dalla sua posizione di scrittrice non madrelingua: la sua è una voce nuova, ibrida e destabilizzante.
In occasione dell’uscita di Male a est (Italo Svevo Editore) di Andreea Simionel, l’autrice dialoga con Gianluca Massimini, redattore di Lankenauta.
Qui la diretta:
Edizione esaminata e brevi note
Andreea Simionel, Male a est, Italo Svevo Editore 2022, pp. 280
Andreea Simionel è nata nel 1996 in Romania e vive a Torino da diversi anni. Suoi racconti sono apparsi su varie riviste letterarie, tra cui «effe – Periodico di Altre Narratività», «Altri Animali», «Verde», «l’inquieto» e «Nazione Indiana». Nel 2021 il racconto Addio Sicilia è stato tradotto in tedesco all’interno dell’antologia Literatur Tandem letterario.
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