«Una poesia oggettuale, materica, costantemente sul crinale tra arte quale artificio e vita marchiata a fuoco sulla carne viva. Non un verso, non una parola, non un fonema risulta estraneo al vissuto, benché sapientemente costruito, si direbbe fabbricato pietra su pietra, a partire dal lessico seletto. Il pensiero, fomentato da un’interiore pienezza creativa, si fa imago stagliata in movimento (ut pictura poësis: a ciò si deve il prevalere di architetture sintattiche coordinative, con rarissime subordinate) e l’immagine diventa musica; una musica sovente atonale, dodecafonica, essendo gli acuti più stridenti alternati al bassocontinuo incarnato dalla voce del dolore, parola – non è indizio dappoco – che ricorre una sola volta».
Il nostro redattore Gianluca Massimini ha avuto il piacere di dialogare con Assunta Sànzari Panza, autrice della silloge poetica Lux (nova et vetera), edita da Robin Edizioni, con la prefazione di Gualberto Alvino, le illustrazioni di Maura Ragazzoni.
Le riflessioni riportate in alto sono tratte dalla Prefazione del Prof. Alvino.
Qui il video della diretta.
Edizione esaminata e brevi note
Assunta Sànzari Panza, Lux (nova et vetera), Prefazione di Gualberto Alvino, illustrazioni di Maura Ragazzoni, Torino, Robin Edizioni 2022, pp. 116
Assunta Sànzari Panza è nata a Castelvenere (Benevento), vive in provincia di Avellino, dove svolge la professione di docente. Nota per le sue numerose performance in terra irpina, ha pubblicato testi poetici in riviste cartacee e in diversi siti letterari. È membro della giuria del Premio Internazionale Prata.
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