“Abbà padre”, insolito e coinvolgente graphic novel, non rappresenta soltanto la semplice prosecuzione delle storie della famiglia Battestini – questa volta la storia incentrata sul padre – ma qualcosa in più; molto probabilmente sulla scia del precedente “A caro sangue”, impostato sulle vicende criminali dei fratelli Rolando e Pasquale Battestini, per cui la critica scrisse di “un’avventura umana di due giovani che si perdono nella spirale dell’autodistruzione e di un terzo [nrd: l’autore, Roberto Battestini] che, oltre la rabbia e il senso di colpa, trova la propria strada”. Un viaggio intorno alle radici della propria famiglia; e quindi nelle nevrosi, nelle ambiguità, nelle depressioni che hanno caratterizzato i comportamenti, spesso sfuggenti ed enigmatici, di suo padre.
Il racconto, quasi a voler riprodurre quel fare enigmatico, procede in maniera non cronologicamente lineare e, anche se il lettore di primo acchito magari potrebbe trovare qualche difficoltà nel comprendere le vicende del rapporto tra padre e figlio, di pagina in pagina tutto si fa molto più chiaro; non fosse altro che i continui flashback, i salti temporali presenti in “Abbà padre” rispecchiano in pieno il percorso psicologico di Roberto Battestini, come se, con questo suo bel graphic novel, avesse voluto davvero rappresentare una sorta di autoanalisi che, inevitabilmente, vive di una certa disorganicità nell’esporre i propri turbamenti. Autoanalisi che parte da lontano – come del resto possiamo leggere subito in una sorta di cronologia familiare tutta disegnata – a partire dalla nascita del bisnonno Eligio nel 1870, coinvolto appena ventenne in un fattaccio di cronaca e poi fuggiasco a Mosciano Sant’Angelo; per poi proseguire, di generazione in generazione, con la nascita del nonno Pasquale, condizionato dagli scritti di Henri Sappia (“Forse è da lì per comprendere la nostra tara familiare”, pp.139), e poi ancora con le vicissitudini in tempo di guerra, le prime crisi adolescenziali, i primi guai giudiziari dei fratelli Pasquale e Rolando, il loro arresto definitivo con la condanna all’ergastolo, la loro morte, la malattia della sorella e poi la morte del padre.
Del resto è lo stesso Roberto Battestini che si disegna in un convulso colloquio immaginario col padre e con i fratelli defunti in cui dichiara le motivazioni profonde della sua nuova opera: “il desiderio di andare in fondo. Conoscere mio padre. Le mie radici. Capire, come uno scriba che trae dal suo tesoro cose antiche e cose nuove, quelle che rendono liberi. Perché voglio essere felice” (pp.31-33). Percorso di felicità, di emancipazione dalla rabbia causata negli anni da un genitore evidentemente infelice nonché, soprattutto dopo la tragica fine di Pasquale e Rolando, intrattabile provocatore; che diventa percorso di perdono manifestato anche con tavole di ispirazione religiosa.
A ben vedere lo stesso titolo, Abbà, significa “padre, “papà”, ed è un termine aramaico usato appunto in contesto religioso, biblico. Religione rappresentata molto liberamente, attualizzata allo stato d’animo di Roberto Battestini, grazie a episodi biblici rivisitati come la morte di Isacco ad opera di un Abramo esasperato: “- Mio figlio! Il mio unico figlio sta morendo. Parlami ti prego! – Perché non mi hai sacrificato tuo figlio? Avrei provveduto. Adesso che ci fai con quel cadavere?” (pp.213).
Il susseguirsi di episodi della vita personale dell’autore e delle vite dei propri familiari, sempre oscillanti tra tragedia e situazioni in cui spunta il sarcasmo e il grottesco, orientati da un evidente simbolismo biblico, diventano una sorta di romanzo autobiografico molto scritto quanto molto disegnato. E proprio il disegno di Battestini, sempre molto colorato anche nel descrivere i momenti più cupi, con un tratto un po’ vorticoso, felicemente deformato, che potrebbe ricordare i migliori fumetti espressionisti, in fin dei conti è proprio il valore aggiunto che potrà accompagnare il lettore, senza alcuna sofferenza, nella scoperta del mondo interiore di Roberto Battestini e della sua famiglia.
Edizione esaminata e brevi note
Roberto Battestini, è un disegnatore, grafico, e docente di lingue straniere. Come fumettista esordisce nel 1997 collaborando con alcune principali realtà editoriali italiane.
Roberto Battestini, “Abbà padre”, Neo edizioni (collana “Cromo”), Castel di Sangro 2022, pp. 240
Luca Menichetti. Lankenauta, febbraio 2023
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