Bonnefoy Miguel

Eredità

Pubblicato il: 4 Marzo 2023

Con un po’ di ritardo rispetto all’uscita (settembre 2021) ho deciso di ritornare a Miguel Bonnefoy. Ed è il piacere di sempre. Il piacere di incontrare di nuovo la scrittura incantevole di uno scrittore d’infinito talento. Così come già accaduto in precedenza per Il meraviglioso viaggio di Octavio (2015) e per Zucchero nero (2018), anche al cospetto di “Eredità” ho provato la fascinazione che provo ogni volta che un narratore è capace di stupire con lo sbalorditivo scintillio, leggero e prezioso, della sua scrittura. Le parole sanno diventare sublimazione di mondi, di memorie sfumate, di visioni oniriche e di sensi incarnati. Il tempo si acquieta perché la magia di certa letteratura sa rinfrancare e consolare consentendo a chi legge di distaccarsi dal resto per immergersi in una sostanza sognante.

Bonnefoy scrive in francese perché è parigino eppure il suo stile, come hanno già detto in molti, rimanda innegabilmente alle magiche suggestioni di grandi autori sudamericani. Il Sudamerica è nelle radici della sua famiglia (padre cileno, madre venezuelana) e deve trovarsi anche nello spirito profondo che anima le sue ispirazioni letterarie. “Eredità” è una sorta di saga familiare che racconta quattro passaggi generazionali che vanno dal patriarca Lonsonier, giunto a fine Ottocento dalla Francia e sbarcato in Cile quasi per sbaglio, fino al pronipote Ilario Da, nato dallo strano incontro carnale di sua madre con il fantasma di un biondo soldato tedesco. Anche qui, come nei romanzi precedenti, la componente fiabesca, irreale e lieve, diventa contenuto indispensabile.

Non è dato sapere il vero nome del patriarca, di lui sappiamo altro ed è quanto basta. “Nato a Lons-le-Saunier, sulle colline del Giura, l’uomo possedeva un vigneto di sei ettari quando la fillossera si diffuse distruggendo tutte le sue piante e mandandolo in rovina“. Sbarcato a Valparaíso invece che in California, come aveva pensato di fare, Lons-le-Saunier fu registrato come suo “nombre” spagnolo: Lonsonier. Dalle vigne francesi, infestate dalla fillossera, alle lunghe e strette vigne della Cordigliera cilena. Il primo Lonsonier prosperò, si arricchì, si sposò e si trasferì a Santiago. Nacquero tre figli maschi. Il primo fu Lazare, colui che “leggeva nella vasca da bagno quando, nell’agosto del 1914, la notizia della Prima guerra mondiale giunse in Cile“. Partirono per l’Europa tutti e tre i fratelli Lonsonier. Dalla Grande Guerra ne tornò solo uno e con un polmone dimezzato.

Nella casa di Santiago del Cile, Lazaro portò sua moglie Thérèse che costruirà una grande voliera piena di uccelli di ogni foggia e ogni colore. La passione per le ali e per il volo che solo un paio d’ali possono consentire fu lo stesso che animò il cuore della figlia Margot, colei che divenne aviatrice e che, ripercorrendo il viaggio di suo padre, decise di tornare in Europa, luogo d’origine di nonno Lonsonier, per combattere una seconda Guerra mondiale. L’eredità è proprio qui, nelle somiglianze di destini e di scelte comuni, nel richiamo ancestrale e impavido di chi torna da dove qualcuno è stato costretto a partite, nel circuito di fatalità che segna le persone e poi le famiglie. Un romanzo popolato di voci e di richiami che si susseguono con costanza. Un evento si verifica solo affinché qualche altra cosa possa accadere a distanza di tempo. E Bonnefoy ce lo fa comprendere attraverso premonizioni ed evocazioni che sprofondano tra le righe. Parte sempre da lontano per richiamare costantemente quel che sarà, in una connessione perenne tra persone, sogni, afflizioni e legami di sangue.

Edizione esaminata e brevi note

Miguel Bonnefoy è nato a Parigi nel 1986 da padre cileno e madre venezuelana. È cresciuto in Francia ma anche in Portogallo e in Venezuela. La sua scrittura si ispira ai grandi autori sudamericani. Nel 2013 ha ricevuto il Prix du Jeune Écrivain de langue française per il racconto “Icaro”. Si occupa della produzione di eventi culturali per il comune di Caracas ed è anche professore di francese presso l’Alliance Française. “Il meraviglioso viaggio di Octavio” (66thand2nd, 2015), primo romanzo di Bonnefoy, è uscito in Francia nel gennaio del 2015 e si è aggiudicato il Prix Edmée de la Rochefoucauld per l’opera prima. Inoltre è stato finalista del Prix Goncourt du premier roman. Nel 2018 66thand2nd traduce e pubblica in Italia “Zucchero nero” e nel 2021 porta in Italia anche “Eredità”.

Miguel Bonnefoy, “Eredità“, 66thand2nd, Roma, 2021. Traduzione dal francese di Francesca Bononi. Titolo originale “Héritage”, Éditions Payot & Rivages (2020).

Pagine Internet su Miguel Bonnefoy: Sito ufficiale / Wikipedia / Lankenauta