Elena Panzera legge un brano dal suo romanzo d’esordio, I salmoni aspettano agosto, pubblicato da Giulio Perrone Editore sul nostro canale YouTube.
“Non si è gemelli solo nel corpo. A volte lo si è anche nel modo in cui ci percepiscono gli altri. Può capitare, allora, che Michele e Francesca si scambino inavvertitamente un amore, o che un gesto dell’uno completi il pensiero dell’altra. In questa lettera lunga un’estate – quella che conduce entrambi al diploma di pianoforte e alla fine del conservatorio – notte dopo notte Michele, in morbosa attesa del rientro della sorella, risale la storia della sua famiglia con l’istinto e la fatica del salmone, in cerca del significato del suo nome. Lo fa con il linguaggio semplice e scarnificato di chi è venuto al mondo trecento secondi prima di piangere ed è rimasto in apnea tutta la vita, indietro, strano, chino sui tasti. Al posto delle rapide, incontra i segreti del padre, presenza luminosa ormai lontana, imprendibile. Al posto degli orsi, chiunque cerchi di strapparlo al suo viaggio per riportarlo al presente: un tenace insegnante di musica che non dà tregua al suo talento, distratto solo dall’incanto per sua moglie Hanna; due genitori impegnati a dissimulare non si sa quale anacronistica vergogna; le dolenti relazioni di Francesca mescolate alle sue, fuse fino a renderli un unico oggetto di desiderio. Sullo sfondo, una Viareggio che si apre sulla costa come un sorriso d’Alpi Apuane, tuttavia sfigurato dalla strage ferroviaria del 29 giugno 2009 che ha cancellato parte di una storica mappa di affetti per tutta la famiglia. I salmoni aspettano agosto è il racconto a ritroso che conduce a una decisione definitiva – “il momento di distacco dalla molteplicità dei possibili”, per dirla come Calvino –, la storia di un amore che continuamente si sdoppia sotto le mani di Michele, aggrappate per l’ultima volta a quelle di Francesca, per sempre a un pianoforte.” (dal risvolto di copertina)
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