Romanzo di debutto di Alessandro Goffi, classe 1990, fine linguista e russista marchigiano, specializzato in lingue caucasiche e slaviche.
La storia è ambientata nella fittizia Repubblica di Kayu, piccola nazione post-sovietica e prevalentemente montuosa impegnata in una sorta di guerra fredda con una delle nazioni confinanti.
La trama segue un gruppo di studenti stranieri, principalmente italiani e americani, che studiano nella capitale. Durante un’escursione alle pendici del monte Misolb, un terremoto apre l’accesso ad una grotta. Due di loro, John e Saturno, entrano ed incontrano una creatura mostruosa che in un modo o nell’altro riescono ad uccidere. Da quel momento, John non è più lo stesso e comincia a non farsi più sentire. Anche Saturno non riesce a pensare ad altro e sente che qualcosa in lui sta cambiando. Nel frattempo la città è colpita da una serie sconvolgente di omicidi.
La storia, forse un po’ più lenta all’inizio, quando l’autore ci sta ancora introducendo i personaggi e l’ambientazione, diventa man mano più concitata: entra in scena una società segreta chiamata “L’Ordine Dell’Occhio Cosmico”, scopriamo di una storia d’amore segreta e proibita tra alcuni dei protagonisti, andremo anche indietro nel tempo di qualche migliaia di anni in un flashback molto interessante che segue le prime persone emigrate a Kayu, fino ad arrivare ad un epico scontro finale che corona degnamente il tutto.
L’autore ha trovato l’ispirazione per il romanzo durante due anni trascorsi in Azerbaigian, paese sconosciuto ai più ma che è di recente salito agli onori delle cronache per la guerra nel Nagorno-Karabakh. L’Azerbaigian si trova nel Caucaso meridionale, sulle sponde del Mar Caspio, schiacciato tra la Russia e l’Iran, ed è appunto in aperto conflitto con la vicina Armenia per il controllo del Nagorno-Karabakh. Pur non essendo molto esteso in termini di chilometri, il paese possiede un ricco patrimonio culturale e paesaggistico, nonché una storia affascinante e complessa. La grande disponibilità di risorse naturali come gas e petrolio ha contribuito molto al suo recente sviluppo. Politicamente, il paese è controllato da decenni dalla famiglia Alyiev, prima dal padre Heydar e ora dal figlio Ilham.
Lo scrivente ha avuto la fortuna di conoscere l’autore proprio durante il suo soggiorno in Azerbaigian e può confermare come molte delle situazioni quotidiane descritte coincidano con la realtà del paese ma vadano anche oltre e qui forse si trova il talento dell’autore: ha preso un’esperienza personale e su queste fondamenta ha costruito una storia appassionante, con un’ambientazione ed un ritmo narrativo che non ci si aspetterebbe da un romanzo di debutto. Aggiungendoci anche una lingua inventata, un esercizio di stile che non molti sono in grado di svolgere.
In generale, si tratta di un romanzo tra l’horror e la fantascienza, ci sono elementi di orrore cosmico che richiamano chiaramente a Lovecraft, mischiati con elementi di modernità, geopolitica ma anche sentimenti e sottotrame che rivelano una grande maturità narrativa.
Lo consiglio a tutti gli appassionati di horror e di Lovecraft.
Edizione esaminata e brevi note
Alessandro Goffi, classe 1990, è un linguista e russista originario del piccolo paese di Stacciola di San Costanzo (PU). Nel tempo libero gli piace scrivere storie, giocare a scacchi, passeggiare col suo cane e studiare strane lingue. Il suo primo racconto è stato pubblicato nella collana Innsmouth (Delos Digital, 2022). “Il Parassita” è il suo romanzo d’esordio, concepito durante due anni vissuti in Azerbaigian e steso in Italia nel periodo 2020-2022.
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