Scotti Francesca

Scintille

Pubblicato il: 30 Maggio 2024

Il terzo libretto della neonata collana Elettra di edizioni effequ fa scintille come pietra focaia: dalle mani dell’autrice Francesca Scotti esce infatti “Scintille”: un racconto di formazione, anzi una scintilla di adolescenza che balena negli occhi di un gruppo di ragazzini tredicenni, come a dire “sto arrivando, vediamo chi di voi mi sopravviverà”. Ma i ragazzini stanno già sopravvivendo, chi a una madre lontana, chi alla scuola, chi al proprio fisico e ai fratelli più piccoli che chiedono pazienza e un amore strano, al confine tra tenerezza e sacrificio, chi a un padre che urla e non ascolta. Come Stefano, che cerca di sopravvivere anche al braccio ingessato da lasciare tassativamente immacolato pena l’ira del padre, che terrorizza sempre e comunque:

«Discutevano, gesticolavano sigillati nell’abitacolo, un acquario troppo piccolo. Le parole quasi urlate avevano inseguito Stefano, avevano colpito la sua nuca, mentre si allontanava svelto lasciando dietro di sé la portiera aperta e il padre infuriato. Sono in molti a dire che non è caduto, che ha deciso di affidare il suo corpo alla forza di gravità, al centro dell’universo.»

Lea, Rebecca, Giulia, Stefano, Flavio e Aya dovranno sopravvivere anche al nuovo anno che sta arrivando: è capodanno, sono tutti insieme sulla spiaggia. Si annoiano, poi giocano, poi si annoiano di nuovo poi si raccontano i sogni delle loro notti, ancora popolate dai mostri dell’infanzia e già in parte disturbate da quelli della prima giovinezza:

  • – «Io i miei sogni non potrei mai raccontarli a nessuno, soprattutto a mio padre: lui c’è sempre, in tutti, ed è vecchio, vecchissimo, a volte così vecchio che sembra una pietra»
  • – «Io stavo meglio dopo aver raccontato a mia madre di tutti i mostri che avevo sotto il letto»
  • – «Che HAI sotto il letto, vuoi dire! Perché dovrebbero essersene andati? “

Si passano ognuno la propria scintilla di desiderio, di curiosità di tutto perché tutto deve ancora avvenire, se ne intravedono solo i primi segnali. Come fra Aya e Flavio, il bambino-adulto, il più serio e coscienzioso di tutti, e la ragazzina magra e diafana dagli occhi a mandorla, che compaiono all’improvviso in lontananza, in cima alla spiaggia, sullo sfondo delle rotaie silenti del treno, ché non passano nemmeno i treni nei consueti orari in quella giornata di piombo. Le due figure lontane stanno lì, per mano. Come sempre del resto, per ordine del padre di lei:

«Era stato proprio Flavio ad accompagnarla a scuola il primo giorno, tenendola per mano. ma non per mano come si tengono due che si piacciono, in un modo diverso, più stretto, meno coinvolto. E da quel momento la stessa scena si era ripetuta ogni mattina.»

Flavio e Aya la meticcia, metà giapponese e metà italiana. Forse, perché nessuno sa nulla di lei e lei non parla e nessuno ha mai visto sua madre. Sanno solo che è fragile come cristallo, e che come cristallo brilla, scintilla. Passerà veloce dalle loro vite di bambini quasi ragazzi. Velocissima, come un lampo: «Le gambe si assottigliano, diventano di un grigio scuro. Vola sempre più in alto. La sua forma è nuova, è di piume».

Edizione esaminata e brevi note

Francesca Scotti è nata a Milano e dal 2011 divide il suo tempo tra l’Italia e il Giappone. Diplomata al Conservatorio e laureata in giurisprudenza, tra i suoi libri Ellissi (Bompiani 2017), Capacità vitale (Bompiani 2019), Il tempo delle tartarughe (Hacca 2022) e il testo dell’albo illustrato L’incanto del buio (Orecchio Acerbo 2022). Ha curato l’antologia La camera degli animali (Il Saggiatore 2022), suoi racconti e reportage sono stati pubblicati su riviste come «La Lettura», «Nuovi Argomenti», «RVM», «The Italian Review».

Francesca Scotti, “Scintille”, edizioni effequ  (collana “Elettra”), pp. 56. seconda edizione maggio 2023

Elena Marrassini. Lankenauta, Aprile 2024