
Quando il delitto ha l’effigie della burla la morte può diventare il marchio del peccato
Qualcuno semina la morte in città. La presumibile arma lo fa battezzare col nome bizzarro ed evocativo di “killer dei bastoni”. La partita si dimostra fin dall’inizio ardua. Difficile individuare il movente, identificare il maniaco omicida o lo scaltro assassino. Alle indagini ufficiali della polizia, si affiancano quelle ufficiose di un insegnante di lingua italiana per stranieri, collega della prima vittima. Finché, al fondo di questa spirale di lucida follia o forse piuttosto di folle logica, il colpevole viene smascherato, quando nessuno se l’aspetta … a parte lui stesso forse.
Il romanzo è contraddistinto da un’ironia pungente, un cinismo spudorato, colorato da una comicità che assume spesso la sfumatura del grottesco. Fin dalla prima pagina. Dallo stesso titolo. In esso si condensa un messaggio, un’atmosfera, un indizio, una dichiarazione d’intenti, palesemente esplicitata nel libro con queste parole: “La colpa è sempre di chi muore. Quando si indaga su un omicidio si dovrebbe tener presente questo assioma. Il morto dovrà pur aver fatto qualcosa per essere ucciso. No?”.
Il duo investigativo si rivela da subito oltremodo originale, una coppia comica di straordinaria efficacia: due novelli Holmes e Watson per certi aspetti in versione rovesciata. Il titolare delle indagini è impersonato da un commissario interessato a raccogliere – più che gli indizi – i pronostici per le sue giocate, attirato – più che dalla sfida lanciata dal misterioso omicida – dal duello che ingaggia quotidianamente con i giochi online. Suo perfetto contraltare, opposto e complementare, un vice che, districandosi con astuzia tra gli ostacoli frapposti dal suo ruolo di subordinato, rimarca o biasima la colpevole indolenza del superiore e lo sprona indirettamente all’azione.
Altrettanto singolare è il terzo investigatore di questa storia, quello che ufficialmente non esiste, il docente di cui parlavamo in apertura: un tipo ironico, colto, disincantato, che ama conversare di libri e trascorrere le serate immerso nella degustazione di distillati di pregio e in atmosfere lusitane. Si trova coinvolto per caso nelle indagini, a vestire i panni del detective senza nessuna intenzione né apparente vocazione. Ma è proprio lui che, grazie a una felice intuizione, riesce a sbrogliare l’intricata matassa.
L’enigma viene sciolto, secondo lo schema del tipico giallo classico, soprattutto grazie a un dettaglio, all’apparenza insignificante ma in realtà decisivo. E, come da tradizione, accade nella maniera più inaspettata, ma allo stesso tempo nel modo più coerente e plausibile per chi ha saputo cogliere gli indizi che l’autore ha abilmente disseminato nel corso della storia, camuffandoli anche dietro spesse coltri di umorismo debordante.
La lettura di questo libro è estremamente piacevole e coinvolgente, grazie a una narrazione dal ritmo serrato e densa di suspense, al calibrato alternarsi di gag esilaranti, comicità irriverente, prosa boccaccesca, atmosfere più sinistre e anche momenti di riflessione.
Gianluca Calvino (un cognome impegnativo … in qualche modo forse una sorta di predestinazione) stravolge il genere, lo aggiorna, lo riafferma. Sin dall’inizio gioca con il lettore. Lo tiene sempre col fiato sospeso. Fino al colpo di scena finale. E all’ultima risata.
Precedente pubblicazione venerdì 3 maggio 2024 sul blog di Leonardo Nuti: https//: www.leonardonuti.it
Edizione esaminata e brevi note
Gianluca Calvino, editor e consulente letterario, presidente di Librincircolo, tiene corsi di editoria e di scrittura creativa ed è uno dei fondatori della fiera letteraria “Ricomincio dai libri”. Si occupa di scouting e da diversi anni dirige il service “Talento Letterario”. Ha scritto Lavorare sul testo. L’editing (Agenzia Il Segnalibro, 2008). Suoi i romanzi Colpa di chi muore (Homo Scrivens, 2018) e Se questo è un valzer (Homo Scrivens, 2020). Nel 2010 ha fondato il collettivo Gruppo 9, il più numeroso collettivo letterario d’Italia, con cui ha pubblicato titoli di successo, tra cui Sono stato io, Party per non tornare (Premio speciale Carver 2015), Hyde School, Requiem, Gli affamati, tutti editi da Homo Scrivens. Ha curato l’antologia A Napoli Quartieri Spagnoli Montecalvario Materdei. Storie quotidiane dei quartieri napoletani (Edizioni della Sera, 2023).
Gianluca Calvino, Colpa di chi muore, 2018, Homo Scrivens (Collana: Dieci), data di pubblicazione: 22 marzo 2018, pp. 194.
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