Ricapito Francesco

8350,6 Chilometri: Viaggio in Auto da Venezia a Lisbona – Parte 3 – L’attraversata di Andorra, i Pirenei e il Villaggio di Taull

Pubblicato il: 16 Giugno 2016

Camping Taüll, Taüll, 15 agosto 2015Mappa Andorra

Ci svegliamo di buonora. A colazione facciamo un briefing della giornata che ci attende: dove andare, quando fermarci, cosa visitare, che strade fare. L’idea è proseguire verso i Pirenei e fermarsi per pranzo ad Andorra. Da fresco laureato in relazioni internazionali non posso certo perdere occasione di visitare questa curiosità geopolitica. Da Andorra il piano è sconfinare in Spagna e fermarci in un campeggio sul versante spagnolo dei Pirenei, nei pressi di un parco naturale.

Fuori il cielo è coperto da quel tipo di nuvole chiare che, riflettendo la luce del sole, rendono comunque necessario portare gli occhiali da sole. Facciamo una rapida passeggiata per le viuzze di Carcassonne prima che i bus carichi di turisti arrivino a rovinare l’atmosfera. Giorgia mi sgrida per non averla svegliata ieri sera quando sono uscito a godermi la città nella sua veste notturna, ma probabilmente l’avrebbe fatto anche se l’avessi svegliata. Pure oggi si rinnova la mia impressione che Carcassonne sia talmente bella da sembrare finta, una specie di parco divertimenti a tema medievale. Le mura splendidamente conservate e le numerose torri con i loro graziosi tetti a cono rientrano perfettamente nel comune stereoSAMSUNG CAMERA PICTUREStipo del castello. Mi riportano alla mente i film di “Fantaghirò”, molto popolari negli anni Novanta e colonne portanti della mia infanzia.

Dopo aver recuperato gli zaini torniamo alla macchina e partiamo verso i Pirenei, le indicazioni per Andorra sono abbastanza facili da seguire. Man mano che ci avviciniamo le nuvole si fanno sempre più dense e grigie e il paesaggio passa da pianeggiante a montuoso. Fin da subito mi ricorda il Cadore, zona di montagna nella Provincia di Belluno e per anni meta delle nostre vacanze di famiglia. La strada è una statale a due corsie con molte curve e saliscendi, in cima ad un passo comincia a piovere, è Ferragosto ma sembra autunno.
Per accompagnarci e tirarci su il morale scelgo dall’i-pod i miei adorati Dubliners, storico gruppo irlandese di musica folk che in genere ascolto durante le scure giornate di pioggia che caratterizzano l’autunno veneto. Uno dopo l’altro passano i loro grandi classici, The Irish Rover, musica allegra e travolgente bilanciata da un testo che parla di un naufragio, The Wild Rover, tipica canzonaccia da pub il cui ritmo rende istintivo alzare il braccio e muoverlo a destra e sinistra come se si tenesse un boccale di birra, Molly Malone, dedicata ad una bellissima pescivendola morta di febbre e il cui fantasma si dice infesti ancora i vicoli di Dublino e infine The Fields Of Athenry, dedicata alla grande carestia che colpì l’Irlanda nel XX secolo e il cui ritornello è spesso cantato dalle tifoserie irlandesi. Queste canzoni non sembrano sortire effetti benefici su Giorgia, che in effetti mi aveva già SAMSUNG CAMERA PICTURESaccennato di essere meteopatica.

Supportati dal nostro navigatore Zita e da una buona vecchia mappa presa in prestito da mio padre, arriviamo nei pressi del confine. Durante gli ultimi chilometri il numero di vetture è aumentato esponenzialmente, un cartello blu e giallo ci dice che siamo entrati nel Département des Pyrénées Orientales, un altro cartello sottostante e in catalano dice Benvinguts a Catalunya Nord. Proseguiamo, la strada dapprima costeggia una piccola valle e poi invece s’inerpica per un crinale sulla cui cima un cartello c’informa che siamo entrati ufficialmente nel Principato di Andorra. Le nuvole c’impediscono di godere appieno del paesaggio ma una cosa che invece notiamo subito è il gran numero di benzinai. Già pochi metri dopo il confine ce ne sono almeno quattro, per capire la ragione di questo è sufficiente guardare i prezzi: poco più di un euro al litro, sia per la benzina che per il gasolio.

Andorra fa parte di quelle nazioni spesso chiamate anche microstati, a causa delle ridotte dimensioni. Pur essendo uno stato indipendente e riconosciuto a pieno titolo dall’ONU è l’unico al mondo, insieme a San Marino, ad avere due capi di stato e uno di questi è il Presidente della Repubblica Francese. L’altro è il Vescovo della diocesi di Urgell, situata in territorio spagnolo, poco più a sud di Andorra. Bisogna però dire che queste due cariche sono più che altro formali e il potere è di fatto esercitato dal Primo Ministro, dal suo Governo e da un parlamento nazionale.

Andorra non fa ufficialmente parte dell’Unione Europea, tuttavia la valuta nazionale è l’euro, il paese fa parte dell’area Schengen e spesso segue i regolamenti e le direttive economiche europee. Per entrarci non abbiamo dovuto passare nessun controllo e d’altronde non avrebbe nemmeno troppo senso farne visto che sono affidati a Francia e Spagna.

Gli andorrani sono una vera e propria etnia e fonti storiche dicono che la prima forma di organizzazione statale in questo territorio venne concessa alle popolazioni locali addirittura da Carlo Magno. Da allora Andorra è più volte passata sotto l’influenza di francesi e spagnoli, riuscendo però sempre a mantenere la sua indipendenza territoriale e tenendosi fuori dai principali conflitti del continente. L’attuale Costituzione è stata apprSAMSUNG CAMERA PICTURESovata nel 1993.

Oggi Andorra deve il suo benessere soprattutto a due fattori: il turismo e lo status di paradiso fiscale. Il settore bancario la fa dunque da padrone, ma da quello che mi hanno detto alcuni catalani che ho conosciuto, il turismo è favorito soprattutto dai prezzi più bassi rispetto a Francia e Spagna. Per esempio sono molti i francesi e gli spagnoli che d’inverno vengono qui a sciare perché costa molto meno. Come detto anche la benzina è più economica, a questo bisogna aggiungere pure i prodotti di elettronica.

Ci fermiamo ad una piazzola di sosta per fare alcune foto al paesaggio, sono convinto che senza le nuvole non sarebbe niente male. Il territorio di Andorra è completamente montagnoso e di conseguenza lo stato non è altro che una serie di valli. Seguiamo la strada principale, che appunto segue il fondovalle e arriva fino alla capitale, Andorra la Vella, che significa “Andorra la Vecchia”. Secondo i dati più aggiornati la città ha poco più di 22.000 abitanti, circa il 25% di tutta la popolazione nazionale. Trovandosi a 1023 metri sul livello del mare è la capitale più alta d’Europa e ha anche la strana caratteristica di non avere né un aeroporto né una stazione ferroviaria. La conformazione montuosa del territorio nazionale rende impossibile la costruzione di un aeroporto e la popolazione è troppo esigua per rendere conveSAMSUNG CAMERA PICTURESniente la costruzione di una ferrovia.

In meno di un’ora parcheggiamo la macchina in un parcheggio a pagamento nel centro città. La giornata di pioggia ha fatto confluire qui tutti i turisti del circondario e di conseguenza le strade sono molto affollate. Passeggiamo per il viale pedonale principale, attraversiamo il moderno ponte che passa sul fiume Valira, che in verità è il risultato della confluenza di due torrenti di montagna, vediamo da fuori il piccolo edificio che ospita il Parlamento Nazionale e la vecchia chiesa di Santa Coloma e ci convinciamo di una cosa: Andorra non fa per noi. Le attrattive storiche e architettoniche sono veramente scarse, la maggior parte degli edifici sono centri commerciali e negozi, soprattutto di componenti elettronici. Anche tra i ristoranti che vediamo non ce n’è nemmeno uno che dica “cucina tipica” ma solo francese, spagnola, italiana, sushi e gli immancabili fast food e kebab. A tutto questo si aggiunge una folla di turisti degna di una grande metropoli. Il grigiore e la pioggerellina triste che continua a cadere non sono che il degno coronamento di una situazionSAMSUNG CAMERA PICTURESe dalla quale decidiamo di fuggire quanto prima. Ci fermiamo solo per comprare il necessario per la cena, recuperiamo la macchina e senza esitazioni puntiamo verso il confine spagnolo, facendo una rapida sosta per riempire il serbatoio.

È logico che non si può avere un’opinione definitiva su una città avendoci passato solo un paio d’ore, ma oggi non era davvero il momento giusto è per visitarla e a conferma di ciò il tempo comincia a migliorare non appena superiamo il confine spagnolo ed entriamo in Catalogna. Come al solito provo una certa emozione ad attraversare un confine e in questo caso sento che ce lo siamo veramente guadagnato, chilometro dopo chilometro, curva dopo curva, paese dopo paese.

Impostiamo il navigatore per portarci a Taüll, minuscolo villaggio di montagna nei pressi del Parc Nacional d’Aigüestortes i Estany de Sant Maurici. Nel primo tratto ci fa seguire la strada principale che va verso sud, ma poi ci fa deviare per strade secondarie che svoltano ad ovest e che riesco ad individuare sulla mappa, calmando così la mia istintiva diffidenza verso i navigatori. Finalmente qualche timido raggio di sole comincia a fare capolino, ci siamo lasciati alle spalle la perturbazione di Andorra, ma intorno a noi ne vediamo altSAMSUNG CAMERA PICTURESre piuttosto minacciose.
Mi sta venendo il sospetto che si tratti sempre della stessa perturbazione che abbiamo incontrato a Nîmes, la quale, come noi, sta andando verso la costa atlantica.

Il sole ci permette di avere una panoramica migliore, i Pirenei non sono molto imponenti dal punto di vista dell’altitudine, ma hanno una vegetazione rigogliosa che ricorda quella Mediterranea e, pur non avendo l’indiscussa bellezza delle nostre Alpi, offrono comunque bei panorami. Anche qui c’è quel fascino di che caratterizza molte catene montuose che ho visitato finora. Le montagne sono degli ottimi confini naturali e lo sono da quando gli uomini hanno cominciato a porre limiti ai loro territori. Qui in Europa i confini hanno ora un significato meno forte rispetto al resto del mondo, ma mi è capitato, visitando le catene del Caucaso Maggiore e del Caucaso Minore, che segnano confine tra Azerbaigian e Russia ed Azerbaigian ed Iran, di capire che quelle cime segnavano veramente la separazione di due luoghi diversi: guardarle e pensare che dall’altra parte c’è un altro popolo, un’altra cultura, un altro sistema di governo, quasi un altro mondo, era una sensazione strana, ma allo stesso tempo antica e quasi familiare.

Attraversiamo ben pochi cSAMSUNG CAMERA PICTURESentri abitati e la maggior parte sono piccoli villaggi dall’aria disabitata, ognuno di essi però ha la sua piccola chiesa in mezzo alle case. Per un breve tratto di strada ritorniamo in una valle più frequentata e attraversiamo il villaggio di El Pont de Suert che mi ricorda inequivocabilmente alcuni dei villaggi del fondovalle nei pressi di Vittorio Veneto, in provincia di Belluno. Superato El Pont de Suert svoltiamo verso nord in direzione del Parco Naturale. La strada si fa più stretta e le sue condizioni peggiorano gradualmente, poco distante dalla strada continuiamo a vedere isolati agglomerati di case raccolte intorno alle loro chiese. Siamo nella Vall de Boì, famosa proprio per le numerose chiese romaniche, tra l’altro dichiarate patrimonio dell’UNESCO.

Gli ultimi chilometri fino a Taüll sono un continuo serpeggiare tra le montagne. Abbiamo fatto molta strada oggi e speriamo dSAMSUNG CAMERA PICTURESi arrivare presto. Finalmente vediamo la nostra destinazione e, ancora più importante, troviamo subito il campeggio indicato nella guida. Per fortuna c’è posto, ci scegliamo una piazzola sul prato, vicino ad un gruppo di famiglie con tende enormi che sembra aver trasferito qui buona parte dell’arredamento domestico.

La nostra fedele perturbazione ci ha raggiunto e ci minaccia di nuovo dal cielo, dopo l’acquazzone di Nîmes ho imparato la lezione e sistemo quindi il poncho sopra la tenda. Una cena cucinata sul nostro fornelletto, la fresca aria di montagna e la soddisfazione di aver percorso tanta strada ci riappacificano col mondo dopo lo stress di Andorra. Qui in Spagna l’ora è la stessa che in Italia e Francia, ciò comporta che d’estate il sole tramonti intorno alle ventidue. Questo spiega come mai gli spagnoli in genere cenino alle ventitre e ci dà il vantaggio di avere più ore di luce. Già dai primi giorni abbiamo capito che montare una tenda e cucinare all’aperto con il solo supporto delle torce non è molTaull 9to pratico.

Durante la cena stabiliamo un piano d’azione per il giorno successivo e siamo d’accordo che in mattinata vorremmo fare una passeggiata nel parco naturale. Dopo cena andiamo a chiedere al ragazzo della reception qualche informazione, il mio spagnolo è molto più arrugginito del mio francese, l’ho studiato per ben tre anni alle superiori, ma da allora non l’ho più praticato. Riesco a farmi capire e soprattutto riesco a comprendere quello che mi risponde, scoppio spontaneamente a ridere quando, parlandomi di una passeggiata qui vicino, descrive il paesaggio dicendo che “es bestia”! Certe espressioni dello spagnolo sono veramente belle.

Dopo cena abbiamo tempo per una breve passeggiata in paese, ci prendiamo una birra in un elegante ristorantino sulla via principale e poi torniamo alla tenda. Il rumore del bosco e del torrente là vicino ci fanno addormentare in fretta.

P.S. Si ringrazia Giorgia per la foto della chiesa di Taüll. Con luce scarsa la mia povera macchina fotografica è decisamente meno efficace del suo telefono.

Links:

https://it.wikipedia.org/wiki/Andorra

https://it.wikipedia.org/wiki/Andorra_la_Vella

https://en.wikipedia.org/wiki/Ta%C3%BCll

Francesco Ricapito Maggio 2016