Hesse Hermann

Francesco d’Assisi

Pubblicato il: 15 Aprile 2012

Durante un viaggio ad Assisi, un giovane Hermann Hesse si entusiasma per la figura di san Francesco e ne scaturisce quest’agile libretto, che ha tutta la freschezza e la bellezza della gioventù.

In poche pagine Hesse racconta la vita di Francesco nei suoi episodi essenziali, codificati dalla tradizione e noti a chiunque si sia interessato alla figura del santo.

Lo stile è semplicissimo, quasi favolistico, molto immediato, caratterizzato da uno spiccato senso poetico e da una grande capacità di cogliere alcuni tratti fondamentali dello spirito del poverello d’Assisi.

Hesse vede in Francesco soprattutto un esempio di vita in armonia con la natura, capace di parlare non solo agli uomini del suo tempo, ma anche a quelli moderni, spesso angosciati e a disagio in un mondo disarmonico, lacerato dalla perdita dei ritmi naturali.

Francesco appartiene a quella schiera di uomini passionali e grandi sognatori, capaci di ricongiungere cielo e terra e di portare Dio più vicino a noi.

In lui Hesse percepisce l’eccezionalità del sentire, la bellezza interiore, lo spirito innovativo, la forza dell’esempio, la capacità di rasserenare e riconciliare gli animi tra loro e con il Creatore.

Francesco, giullare di Dio, è stato “un beato e un eletto, al quale la voce di Dio parlava da ogni filo d’erba e da ogni ruscello e sul quale il dolore e il peccato non avevano alcun potere. […] Francesco è stato figlio e poeta, maestro e insegnante dell’amore, un umile amico e un fratello per ogni creatura, e anche se gli uomini lo dimenticassero, di lui parlerebbero le pietre e le sorgenti, i fiori e gli uccelli. Perché, come ogni vero poeta, assimilò il mistero di tutte queste cose, che erano state coperte dal peccato e dall’incomprensione e le dischiuse, nuove, davanti ai nostri occhi nella loro originaria e pura bellezza”. (p.34)

Povero tra i poveri, sofferente tra i sofferenti, Francesco si è affidato completamente a Dio, cui si rivolge, a somiglianza di Cristo, come a un vero padre. Le persone vedono in lui un consolatore e un liberatore, ritrovano la speranza perduta, cambiano vita seguendo il suo esempio.

La sua forza è quella dirompente del vangelo sine glossa.

Francesco non predica come i preti, perché i suoi modelli non sono i libri o i retori o i dottori della Chiesa, ma solo il suo cuore, i canti dei menestrelli e la semplicità della natura. Egli parla come un fratello ai fratelli, con parole semplici, che mostrano l’amore del Padre celeste.

In quanto prediletto da Dio, Francesco comprese la bellezza della terra come solo rarissimi poeti la compresero, amava tutte le creature, grandi e piccole, e loro lo amavano dello stesso amore. Quando era stanco di parlare con gli uomini andava nei prati e nei boschi e scendeva nelle valli, perché nelle sorgenti e nei venti e nel canto degli uccelli percepiva il dolce, potente linguaggio del paradiso. Sapeva bene che niente sulla terra è senz’anima, e a ogni anima andava incontro, anche a quella delle piante e delle pietre, con rispetto e amore fraterno”. (p.47)

L’artista Hesse vede in Francesco un altro artista, che ha creato la sua opera più bella con la sua stessa vita semplice e pura. A somiglianza di Cristo, spesso Francesco si ritira in solitudine e silenzio a pregare, per acquistare forza e discernimento nell’affrontare le miserie umane.

Hesse non parla di Cristo, modello cui s’ispira Francesco, la sua lettura della vita del santo è più legata alla dimensione dell’armonia, alla letizia, al contatto con la natura, a Dio come essere che governa tutto. Ciò nonostante molti aspetti della sensibilità francescana sono colti con forza da Hesse, a un livello forse più emozionale che razionale.

La sua attenzione inoltre si concentra tutta sulla persona di Francesco, le vicende dell’ordine e della Regola – molto sofferte, è noto che Francesco desiderava che l’unica regola fosse il vangelo e scrivere gli costò sempre una fatica immensa – sono considerate materie per la storia della Chiesa.

Dopo la narrazione della vita, troviamo riportate alcune conosciute leggende su san Francesco, il testo della Laudes Creaturarum, una conclusione e un episodio dell’infanzia di Francesco. Si tratta di testimonianze di grande affetto e stima per l’eccezionale figura del santo.

Articolo apparso su lankelot.eu nell’aprile 2012

Edizione esaminata e brevi note

Hermann Hesse (Calw, Foresta Nera, 1877 – Montagnola 1962), romanziere, poeta e pittore svizzero, Premio Nobel per la letteratura nel 1946.

Hermann Hesse, “Francesco D’Assisi”, Piano B Edizioni, Prato 2012.
Collana: La mala parte.  Traduzione di Anna Maria Cocchi.

 Approfondimento in Rete:
http://www.lafrusta.net/pro_hesse.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Hermann_Hesse
Fondazione Hemann Hesse:
http://www.hessemontagnola.ch/index.php?node=28&lng=1&rif=8d261727fb
http://www.frateindovino.eu/Images/Mensile/gennaio2008/gennaio_03.pdf