“Tutto questo per dire che io sono nato pugile punto e basta. Al cento per cento. Non al settanta. O al novantanove. Al cento per cento, signori miei. E uno così, in questo mondo di pugili al sessanta e all’ottanta per cento, fa baldoria, credetemi”. (p.28)
A raccontarsi in questo modo in una lunga intervista è Dino Carrisi, un pugile ottantaquattrenne d’origine italiana, che vive nel Vermont. Per due volte campione del mondo, poca cultura, ma molta forza e una vocazione per il ring, Carrisi ripercorre le tappe della sua carriera fin dagli esordi nel mondo dei combattimenti clandestini, un microcosmo spietato e stritolante, in cui non vi sono regole e si rischia la vita, “eravamo come cassette di rape che da un giorno all’altro fanno un salto di qualità, e se qualcuno ne vuole un po’, allora deve sborsare i soldi”. (p.14)
Sotto le luci delle telecamere, giunte a casa sua per l’occasione, Carrisi si lancia in un’intervista-fiume e rivela anche vicende della sua vita privata con un colpo di scena finale che riesce a sorprendere il lettore, dopo averlo tenuto col fiato sospeso e incuriosito a dovere.
Non manca qualche bordata del pugile contro i giornalisti e la loro avidità di notizie a qualunque costo.
“Siete una razzaccia infame, voialtri, non sapreste leggere un minimo d’umanità neanche se ve la spiattellassero in faccia” La notizia, voi cercate quella. Potreste vendere vostra madre su due piedi per averne una”. (p.29)
Romanzo breve e incisivo, com’è nello stile di Naspini, “Cento per cento” delinea abilmente una vita animata da un’autentica passione dominante: la boxe, che ai livelli più alti diviene un’arte in grado di dare emozioni e spettacolo, sebbene sia poi circondata da un sottobosco oscuro di corruzione e di menzogne.
Carrisi nella sua lunga vita ha conosciuto sia la gloria che la degradazione e il carcere, ha conservato l’energia.
“Un pugile che sia un pugile vede la vita come un ring. Qualsiasi cosa gli capiti addosso, per lui inizia il conto alla rovescia della ripresa, e l’unica cosa che vuole è restare in piedi fino all’ultimo. Non ci sono cazzi”. (p.51)
Il suo è un ritratto a tinte forti, la sua vita è densa di colpi di scena e segnata da un amore perduto e ritrovato troppo tardi. La carriera ha raggiunto i massimi livelli, ma non gli è stata concessa una normalità quotidiana, cui forse aspirava.
Naspini delinea sia Carrisi, protagonista assoluto, sia un allenatore dal ruolo ambiguo: se da un lato sembra vedere in Dino il figlio mai avuto, dall’altro lo condiziona pesantemente e interviene nel suo privato, modificandolo.
“Cento per cento” è il quarto volumetto di “Short Cuts” – letteralmente “tagli di breve durata” – nuova collana di Historica, che vuole proporre testi brevi ed essenziali, ma incisivi e letterariamente curati, dedicati a chi va di fretta, ma ha più fame di storie di quanta ne abbiano gli altri comuni lettori.
Con Naspini l’obiettivo è pienamente centrato: è avvincente senza essere superficiale o banale.
Articolo apparso su lankelot.eu nel giugno 2009
Edizione esaminata e brevi note
Sacha Naspini (Grosseto, 1976), musicista nei Vaderrando, scrittore italiano. Ha pubblicato “L’ingrato” (Effequ, 2006). “I sassi” (ed.Il Foglio 2007); “Il risultato” (Magnetica 2006).
Sacha Naspini,Cento per cento, edizioni Historica 2009. Collana Short Cuts.
Approfondimento in rete: sito ufficiale www.sachanaspini.eu
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