Boulevard: questa parola francese fa venire in mente larghe vie cittadine costellate di luccicanti negozi con articoli di lusso, tuttavia a Baku il Boulevard è un’altra cosa: si tratta di un parco cittadino, o meglio di una striscia di verde larga in media 150 metri, che si estende per quasi quattro chilometri lungo il tratto di costa situato davanti al centro città.
Nominato ufficialmente parco nazionale nel 1999 dall’allora Presidente Heydar Aliyev, il Boulevard, nonostante il suo aspetto moderno, ha una storia più lunga di quello che si potrebbe pensare. La necessità di creare un luogo di svago e di relax per i cittadini nacque nei primi anni del Novecento, quando Baku si stava rapidamente espandendo grazie alla produzione di petrolio. I nuovi benestanti avevano bisogno di un luogo in cui poter evadere dal caos cittadino o dal degrado che si stava creando nella periferia. La costruzione del Boulevard non fu semplice e per far attecchire la vegetazione si dovette trasportare sul luogo terreno fertile. Nei pressi del Boulevard, già a quei tempi, non mancavano strutture come un casinò, un ristorante e un cinema di lusso.
Durante gli anni di dominio sovietico, il parco venne dapprima valorizzato e poi quasi abbandonato. Tra gli anni Trenta e Sessanta venne esteso e fu costruita una torre per il lancio con il paracadute, torre che esiste ancora, ma che ha cambiato funzione in seguito ad un incidente fatale avvenuto negli anni Sessanta. Oggi viene usata come stazione meteorologica e come orologio, inoltre è considerata uno dei punti di riferimento del parco. Dopo essere stato nominato parco nazionale, il Boulevard ha visto un ammodernamento delle sue attrazioni e la costruzione di nuove strutture. Nel 2012 è stato esteso per poter arrivare fino alla Baku Crystal Hall, l’arena coperta che ha ospitato l’Eurovision Song Contest. In futuro il governo vorrebbe espandere il Boulevard fino a comprendere tutta l’area della Baia di Baku, per un totale complessivo di 26 chilometri di lunghezza.
Essendo davanti al centro città, il Boulevard è facilmente raggiungibile con la metropolitana o con l’autobus. Tuttavia se arrivate a piedi, potreste trovarvi di fronte al problema di come attraversare la strada che corre immediatamente di fianco al parco: sei corsie perennemente trafficate e in cui i limiti di velocità sono palesemente non rispettati. Vero che a Baku i cittadini hanno fatto dell’attraversare la strada un’arte, ma per uno straniero la cosa può rivelarsi complicata. I sottopassaggi e le strisce pedonali esistono naturalmente, ma si trovano per lo più in prossimità delle stazioni della metropolitana e il loro numero è decisamente esiguo. Se non si vuole perdere tempo a cercarli le alternative sono due: o si trova un persona del luogo che, come voi, vuole attraversare e che quindi potete seguire se siete dotati di un buon auto controllo, oppure aspettate il fatidico momento in cui qualche propizia congiunzione semaforica fa in modo che ci siano dieci secondi in cui la strada è libera.
L’impressione generale che si ha arrivando nel Boulevard è di un luogo nuovo e moderno. Le strade sono pulite e la vegetazione è molto ben tenuta, tutto, dai cestini fino alle ringhiere, sembra essere stato il frutto di un’attenta analisi di design. Trattandosi di un parco pubblico, qui si possono ritrovare molte caratteristiche degli altri parchi di Baku come ad esempio numerose fontane. L’erba, pur essendo molto ben tenuta e tagliata in modo impeccabile, non è l’elemento principale e in generale le persone non ci camminano sopra; le strade sono tutte molto larghe e spaziose e sono presenti molteplici strutture d’intrattenimento che noi siamo più abituati a vedere in un centro città piuttosto che in un parco: giostre e stand da luna park, ristoranti e bar, un centro commerciale dalle forme sinuose e moderne e un’immancabile ruota panoramica. Immancabile è pure il trenino colorato che per un manat (moneta azera) vi fa fare il giro del parco. Una piccola curiosità: in qualunque parte del mondo vi troviate, se vedete uno di questi trenini per turisti, che in genere fanno il giro della città, provate a leggere la scritta che c’è sul davanti della locomotiva, quasi sicuramente troverete scritto “Dotto Trains, Castelfranco, Italy.” Provare per credere.
Il Boulevard presenta anche alcune caratteristiche che lo rendono differente dai normali parchi pubblici di Baku, come la dimensione, la presenza di persone che fanno jogging e di turisti (non molti a dire il vero), ma la cosa che più si nota è la massiccia presenza di coppiette, che ad ogni ora passeggiano lungo la larga strada pavimentata di bianco che si trova vicino alla riva. Non è raro vedere coppie anche molto giovani che si tengono per mano o che si abbracciano seduti sulle panchine (panchine che pur essendo belle da vedere sono particolarmente scomode). Questi comportamenti sono accettati qui nella città, ma sono ancora un tabù nelle zone rurali. Non è un caso che le coppie di Baku abbiano scelto questo luogo come punto di ritrovo. Il viale che corre a ridosso del mare non ha molto da invidiare ad una passeggiata lungo la Senna o lungo il Tevere, parlando di romanticismo nell’aria. Questo lungo viale è tutto elegantemente pavimentato e pulito (attenzione in caso di pioggia, perché il terreno diventa sorprendentemente scivoloso) e se vi trovate dalle parti della Baku Crystal Hall può essere che vi capiti di vedere come il governo azero risolva il problema della disoccupazione, ossia creando lavori per noi difficilmente comprensibili, come il pulitore di parapetti o il pulitore di lampioni. Quasi quotidianamente squadre di addetti si occupano di pulire non solo i viali, ma pure i parapetti e i lampioni armati di straccio e sapone. Non è un caso che questi incaricati alla pulizia si concentrino nella zona della Baku Crystal Hall, qui infatti si trova pure il secondo pennone di bandiera più alto del mondo: misura ben 162 metri ed è dotato di una bandiera lunga 70 metri. Si trattava del pennone più alto del mondo finché non è stato superato di soli tre metri da un pennone in Tagikistan. Il luogo è considerato sacro per la patria e ogni anno il 9 novembre qui viene celebrato il giorno nazionale della bandiera.
Tutta questa parte del Boulevard è di recente costruzione. Da questo viale a ridosso del mare o anche dal molo pedonale lungo un centinaio di metri si può avere un’ampia visuale di tutta la baia di Baku: sulla sinistra, guardando oltre le gru del porto, potrete vedere come i grattacieli e le costruzioni moderne diventino sempre meno man mano che ci si allontana dal centro, finché vedrete spiccare solo giganteschi palazzoni e complessi condominiali, che comunque s’interrompono man mano che lo sguardo si sposta a destra lungo la penisola di Abseron. Proseguendo verso destra vedrete in primo piano numerose navi mercantili in attesa di entrare nel porto e in secondo piano, in una giornata limpida, potreste vedere qualche piattaforma petrolifera che si trova al largo. Andando ancora a destra avrete una visuale del complesso di cui fanno parte il Baku Crystal Hall e il pennone della bandiera. Ancora più sulla destra vedrete una collina si cui trova un’incrediblimente alta ed inelegante antenna radio-televisiva, alla cui destra di trovano le “Flame Towers”, un complesso di tre grattacieli dalla forma che ricorda tre fiamme e che si caratterizza per essere ridicolmente fotogenico a qualsiasi ora del giorno e con qualsiasi condizione meteorologica.
Si ha la sensazione, pur essendo in riva al mare, di trovarsi in riva ad un lago. Si dibatte tuttora se il Caspio possa essere considerato un mare o un lago, poiché il diritto internazionale, parlando dello sfruttamento del sottosuolo, ha regole diverse per i laghi e i mari. Considerate le ingenti riserve di petrolio che si trovano sotto il Caspio gli interessi dei vari paesi qui sono enormi e ovviamente ognuno spinge per la teoria che più avvantaggia la sua situazione. Ad ogni modo, a mio parere, si ha l’impressione di stare in riva ad un lago perché non si avverte il tipico odore di salsedine e, nonostante il vento quasi onnipresente, non ci sono onde. Se si guarda bene sulla superficie dell’acqua si noterà una patina di petrolio, che è il risultato dei pozzi di estrazione che si trovano al largo e che con tutta probabilità è la causa della mancanza di odore salmastro. Questa patina tuttavia dona all’acqua delle sfumature di colore piuttosto interessanti.
Quando tramonta il sole il Boulevard dona il meglio di sé, un’illuminazione evidentemente ben studiata rende il lungomare ancora più romantico che durante il giorno. Se gli effetti luminosi realizzati nelle numerose fontane e le luci della città contribuiscono a creare un’atmosfera rilassante ideale per tranquille camminate, decisamente notevole è l’illuminazione delle Flame Towers, dotate di schermi che la sera entrano un funzione e le colorano con le tinte della bandiera azera o con qualche animazione di fiamme ardenti o di atleti stilizzati, che ricordano che Baku ospiterà i Giochi Europei nel 2015. Una passeggiata serale per il Boulevard, seguita magari da un tè o da una birra in uno dei numerosi bar che si trovano là vicino è sicuramente una delle cose più piacevoli che si possano fare la sera a Baku.
Nel complesso, il Boulevard è una delle principali attrazioni di Baku e merita di essere visto. Certo forse alla città manca quella bellezza immediata tipica delle grandi città d’arte o con un passato più ricco, qui si è circondati da monumenti e da costruzioni tutto sommato recenti e che sono palesemente stati fatti per essere ammirati e per dare più splendore e fama ad una città che, altrimenti, mancherebbe di fascino e di attrazioni. Se si va oltre questa idea, che noi, abituati al paese con la più grande quantità di opere d’arte del mondo, potremmo avere, si può scoprire che Baku ha pur sempre una sua personalità e un suo stile e il Boulevard ne è l’esempio più lampante.
Per approfondire:
http://en.wikipedia.org/wiki/Baku_Boulevard
http://www.visions.az/baku,336/
Francesco Ricapito, ottobre 2014
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