Il monito rivoltoci da Ozpetek invita ad un’assennata cautela agli inattesi incidenti che sparigliano il quotidiano. Avvertenza di discutibile utilità, poiché prepararsi ad un potenziale pericolo è impossibile in assenza di virtù divinatorie. La protagonista della pellicola, Elena, ha dimenticato di allacciare la cintura. Andrà incontro ai bruschi sussulti che il destino le assesterà, dimostrando nelle circostanze più critiche un coraggio singolare. Nelle battute iniziali si presenta ai nostri occhi come l’archetipo della brava ragazza. Intelligente ed operosa, eppur sacrificata negli ingiusti panni di cameriera. Le sue virtù rifrangono su chi la conosce e conta sulla sua forte presenza. In molti animano la vita della giovane: la mamma dal cuore dolente (il fratello di Elena è morto), la zia svaporata e piena di contraddizioni, il siculo fidanzato danaroso e gli amici del cuore, Fabio e Silvia. Questi ultimi dividono con lei i massacranti turni al bar della Piazza, ma non solo. Fabio è stato il compagno del fratello defunto di Elena. Sarà sempre al suo fianco offrendole l’aiuto e l’affetto di cui avrà bisogno. Silvia invece farà conoscere all’amica Antonio, la sua nuova fiamma, e l’ordine cesserà.
L’uomo romperà gli scricchiolanti equilibri di Elena al punto da lanciarla senza freno in una relazione passionale che non terrà conto della fiducia lesa di Giorgio, il fidanzato. Poco male, visto che questi amava in segreto proprio Silvia, l’amica/collega di Elena, che aveva con Antonio un rapporto di pura facciata. Uno scambio di amanti che, in qualche misura, neutralizza i torti dei vicendevoli traditori. Gli anni trascorreranno con l’alternarsi di successi e frustrazioni. Elena sposerà Antonio, darà alla luce due bambini e avrà successo nel lavoro con la gestione di un locale tutto suo, insieme all’inseparabile Fabio. Ma l’oro luccica troppo timidamente per fare un bilancio positivo della sua vita. Il matrimonio ha soffocato le accese premesse del passato e la scoperta di un male incurabile assesterà ad Elena un colpo davvero crudele. È Antonio però a guastare irrimediabilmente la vita della donna, ancor prima dell’orrido tumore.
Il marito è un uomo di scarsi mezzi, un meccanico che ritrova nelle mani e nella inconsistente possanza del suo corpo l’unico tramite per comunicare. Dominando tutte le donne che gli capitano a tiro (persino una rozza ma procacissima parrucchiera di bassa lega), buttando il suo ingombrante peso su questa moglie, inguaribilmente legata al suo amore imperfetto. Potrebbe fare di più, sforzarsi di essere più sensibile nei riguardi di Elena, ma non ce la fa. Le poche lacrime che lo bagnano, in seguito alla malattia della donna, sembrano chiamate da un dolore sfuggente e tiepido. Eppure Elena continuerà ad amarlo e nella mestizia di un nosocomio, troverà in quell’ imbarazzato amplesso col marito, la risposta ad un sentimento ancora in vita.
Questa nuova opera di Ozpeteck punta l’obiettivo sulla commozione di una storia a tinte forti, in cui non c’è posto per la tepidezza. Ritroviamo la caleidoscopica rappresentazione di tutti i moti del cuore, anche i meno nobili e virulenti, senza voler dare un’immagine rassicurante della vita dei protagonisti. Gli attori si impegnano nel rappresentare al meglio i loro ruoli e vi riescono in modo lodevole (eccezion fatta per Francesco Arca che non si distingue per spessore interpretativo). Il regista turco ci coinvolge in questo film accorato, però sembra essere più struggente del previsto e ci accorgiamo, tra una dolenza e l’altra, che ci stiamo straniando dalla realtà. Il dramma viene stinto con soluzioni edificanti fin troppo liriche, e per questo prive di attendibilità. Confidare nei sentimenti è già cosa ardimentosa, figuriamoci misurarsi con passioni tanto eccelse. Però è bello crederci, come in un sogno, e il cinema è anche questo.
Giovanni Capizzi
09/01/2015
Edizione esaminata e brevi note
Regia: Ozpetek Ferzan
Soggetto: Ozpetek Ferzan
Sceneggiatura: Ozpetek Ferzan, Romoli Gianni
Direttore della fotografia: Corticelli Gian Filippo Montaggio: Marone Patrizio
Interpreti principali: Smutniak Kasia, Arca Francesco, Signoris Carla, Ricci Elena Sofia, Scicchitano Filippo
Musica originale: Catalano Pasquale
Scenografia: Maffucci Marta
Costumi: Lai Alessandro
Produzione: 01 Distribution
Origine: Italia (2014)
Durata: 110 minuti
Approfondimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Allacciate_le_cinture
http://www.imdb.com/title/tt3425034/
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