Categoria: letteratura italiana

Kremo B. Lukha

Quantum Cluster

Capita spesso di sentire giustamente deplorare la narrativa italiana contemporanea: scarse idee che ruotano sempre intorno agli stessi temi esausti, stile assente, perché ricalcato su linguaggi televisivi, in nome del culto di una ridicola fruizione di massa istantanea, appiattimento sull’attualità, nessuna follia sintattica, banali intrecci psicologici o sociologici da giornale scandalistico, polpettoni di storia moderna che circuiscono un target ingenuo, inchieste giornalistiche, vendute per romanzi epocali, che delineano l’ombra di questo totem venerato nella recente letteratura italiana: la...CONTINUA...

Mello Valerio

Hypsas

Ecco un poemetto denso di echi di una classicità lieve e al tempo stesso imponente, che non si lascia facilmente registrare criticamente, perché sembra sfuggire, prodigiosamente, ai codici in cui s’inscrive la poesia contemporanea. Atto di sfida a una poesia minimale, quotidiana, basata sulle puerili disavventure dell’ego, “Hypsas” di Valerio Mello, vive di un suo respiro intatto e primevo e fluisce come il fiume che dà il titolo all’opera, Hypsas, fiume dell’antica Agrigento, che è nome della divinità che a esso presiede e in esso si confonde. Già a rigirarselo fra le mani questo esile libricino...CONTINUA...

D’Angelo Peter, Valle Fabio

Il figlio peggiore

Io leggo (e scrivo) spesso in treno, ormai da anni, ma non mi succedeva da molti lustri di saltare la mia quotidiana fermata perché troppo presa dalla lettura, credo dai tempi dell’università. È accaduto di nuovo tre giorni fa, mentre leggevo Il figlio peggiore di Peter D’Angelo e Fabio Valle (Fandango Libri). È accaduto perché sono...CONTINUA...

Cervia Alice

La coda delle lucertole

Il weird non è il mio genere, le lucertole già di più. Mi hanno sempre incuriosita. Scattanti, veloci, capaci di infilarsi in ogni anfratto, in ogni crepa di muro di campagna. E questo libro è stato per me una piccola lucertola, come promettono la bellissima copertina e un incipit perfetto: «Vincenzina Montefiori ha ventitré anni, una - quasi - laurea breve in Lettere, uno scantinato senza riscaldamento in cui vive da tre mesi e sette scatolette di tonno nella dispensa. Ha anche un nome da primi del Novecento...CONTINUA...

Bianchi Emanuela

L’ultima strega

“Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle”, scrisse Voltaire. Verità soltanto parziale nel caso dell’Italia, e in particolare della Calabria del XVIII secolo, nel quale diverse donne, pur scampando il rogo, furono perseguitate col pretesto di influenze demoniache. Anche se non sappiamo, se condannata, che fine avrebbe fatto Cecilia Faragò; la cui vicenda è rievocata nel breve racconto “L’ultima strega” di Emanuela Bianchi. Lo scenario è quello catanzarese del 1769, in quel di Soveria, nel quale la vedova ed ereditiera Cecilia, complici le maldicenze e l’ignoranza...CONTINUA...

Pinotti Ferruccio

Silvio ha fatto anche cose buone

Non possiamo sapere se l’inossidabile successo di Silvio Berlusconi, con tutte le incredibili sottovalutazioni e amnesie sul suo passato, si sia originato semplicemente da quell’elettorato che lui stesso così definiva: “Il pubblico italiano non è fatto solo di intellettuali, la media è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco… È a loro che devo parlare”. Oppure, come scrive Ferruccio Pinotti nell’introduzione al suo “Silvio ha fatto...CONTINUA...

Vallarino Annina

Drama

In “Camera con vista” di Edward Morgan Forster possiamo leggere una frase, messa in bocca al reverendo Mr. Beebe, che potrebbe fungere da epigrafe al libro di Annina Vallarino: “È così difficile – almeno, io lo trovo così difficile – capire le persone che dicono la verità”. Verità, o meglio le verità, che in “Drama” diventano uno degli argomenti principali della vicenda in cui si ritrova coinvolta Eva, una giovane italiana espatriata a Londra col miraggio di lavorare nell’editoria. Una Londra che soprattutto la porta a vivere tra serate alcoliche e in ambienti lavorativi fatti...CONTINUA...

Oliverio Ferraris Anna

La comunicazione manipolata

“Commuoversi è più facile che pensare” (pp.48). Queste parole di Anne-Cécile Robert, rappresentano soltanto una delle tante citazioni in un libro molto breve ma altrettanto denso come “La comunicazione manipolata” di Anna Oliverio Ferraris. Saggio che intende ricordarci quanto, soprattutto ai giorni nostri, sia indispensabile non farci manipolare da tutti gli inganni messi in atto, non soltanto dai pubblicitari di professione, ma anche dai politici che ormai si avvalgono perennemente di strategie psicologiche, più o meno raffinate, per stare a galla sulla scena pubblica. Libro denso...CONTINUA...