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società
Sulla copertina di "Folli", opera prima di Floriana Perna, pubblicata da Castelvecchi nel 2021, è riprodotto "Morte nella camera della malata", dipinto del 1893 del pittore Edvard Munch. Attraverso questa opera, l'artista norvegese ha trasposto e descritto l'agonia della sorella Sophie, morta nel 1877, a soli 15 anni, a causa della tubercolosi. Nello spazio chiuso e ristretto di una stanza, Munch ha concentrato lo sconvolgimento, la sofferenza e la piegata rassegnazione di un'intera famiglia che si prepara a vivere...CONTINUA...
A José de San Martín non c'è molto. Case dai colori sgargianti e senza gusto, campi spelacchiati, alberi scheletrici e pochi abitanti. Siamo in Patagonia, dove le stagioni sono capovolte rispetto all'emisfero boreale e dove, in inverno, le temperature precipitano parecchi gradi sotto lo zero. Il tempo è quello della dittatura militare argentina, potrebbe essere la fine degli anni Settanta o l'inizio degli Ottanta, la Ratto non lo specifica. D'altro canto la Ratto non specifica granché,...CONTINUA...
All'interno di "La seconda occasione" sono raccolti tre racconti ("Autre temps", "Anime in ritardo" e "Pienezza di vita") che la scrittrice americana Edith Wharton ha scritto tra il 1898 e il 1910. Stilisticamente parlando l'età di queste tre piccole opere è più che evidente. Lo si evince da una scrittura raffinata e lussureggiante, da quell'uso ancora tutto ottocentesco di lasciar tracimare le parole per descrivere, in maniera più che dettagliata...CONTINUA...
"Mangiaterra" è la voce stridula di chi non ha più voce. È un romanzo composto di tanti frammenti, come fosse un sogno o un'agonia. Il vissuto sembra una sorta di allucinazione decomposta, un caos dentro cui ci si può perdere e in cui può accadere il peggio. "Mangiaterra" è un'opera prima e la sua autrice è un'insegnante argentina nata nel 1978. "Mangiaterra" è un caso letterario, dicono quelli che amano il clamore. Per me "Mangiaterra" è un libro doloroso scritto in maniera...CONTINUA...
Le chiamavano "misure coercitive a scopo assistenziale". Una dicitura che porta in sé il peso di tutto ciò che, per l'appunto, è "coercitivo" ossia forzato, repressivo, costrittivo. Che lo scopo fosse addirittura "assistenziale" appare quasi una beffa. Eppure dietro a quelle "misure coercitive a scopo assistenziale" ci sono state migliaia di infanzie e di vite stravolte, macchiate, umiliate, distrutte. E stiamo parlando dell'apparente immacolata Svizzera, un Paese che, nell'immaginario di tutti, è il luogo della perfezione civile, dell'impeccabilità e del buon...CONTINUA...
Non avevo mai letto nulla di Auður Ava Ólafsdóttir, ma rimedierò quanto prima. Ho trovato in questa scrittrice islandese, "una delle più importanti scrittrici islandesi viventi", uno stile che è difficile rintracciare altrove. Mi sono perdutamente innamorata della sua scrittura severa, del suo stile gelido, quasi asettico. C'è qualcosa di ascetico, di glaciale e quindi di perdutamente immacolato e perfetto nello scrivere della Ólafsdóttir...CONTINUA...
Essere madri è solo istinto, convenzione, luogo comune, obbligo, vocazione, forzatura? No, non solo. La maternità che la Gasperetti ci pone di fronte, attraverso il suo interessante "Madri e no. Ragioni e percorsi di non maternità", è un cosmo estremamente articolato, spesso contraddittorio fino a diventare persino paradossale. La sua personale percezione della maternità, se fosse giudicata dalla "prassi materna" standard, potrebbe essere rapidamente bollata come anomala o deforme...CONTINUA...
Non è sbagliato affermare che "Orfani bianchi" è, tutto sommato, una storia comune. Una storia che correva il rischio di sprofondare nella banalità del già-letto, già-sentito, già-visto. Invece, con estremo tatto ed estrema sensibilità narrativa, Antonio Manzini (noto soprattutto per aver dato vita al poco canonico vicequestore Rocco Schiavone) è riuscito a dare vita a un romanzo affascinante, delicato e sentito. Affrontare con intelligenza e realismo, e quindi senza farsi abbindolare dai comodi fumi del sentimentalismo, il tema dei cosiddetti...CONTINUA...
Questo libro, "La tua vita è la mia", è rimasto appoggiato su un ripiano del mio soggiorno per molto tempo. L'ho ricevuto in regalo dall'amico Andrea Consonni poco meno di un anno fa ma, non so perché, ho deciso di prenderlo tra le mani solo adesso. Della Axelsson avevo letto e amato "Io non mi chiamo Miriam", uscito sempre per Iberborea nel 2016. Due romanzi che, per certi versi, si somigliano. In entrambi i testi, infatti, Majgull Axelsson ha deciso di trattare argomenti storicamente e sociologicamente complessi...CONTINUA...
Con "Di questo amore non si deve sapere. La storia di Inessa e Lenin" Ritanna Armeni ci ha descritto la figura di Inessa Armand, amante e stretta collaboratrice di Lenin. Qualche anno più tardi, con "Una donna può tutto. 1941: volano le Streghe della notte" la Armeni ha recuperato le vite e le missioni di una flotta di giovani aviatrici russe attive durante la Seconda Guerra Mondiale. Libri dedicati a donne che la Storia ha rapidamente scelto di dimenticare...CONTINUA...
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